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The Daily Star
March 21, 2014

I funzionari Onu frustrati mentre la Siria ferma un convoglio di aiuti per il secondo giorno
di Dasha Afanasieva

Il primo convoglio Onu con aiuti dalla Turchia alla Siria è stato fermato Venerdì, meno di 24 ore dopo che la missione umanitaria tanto attesa è iniziata, con un funzionario che accusa gli ostacoli amministrativi posti dal governo siriano.

Il convoglio è diventato possibile solo il mese scorso dopo che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha raggiunto un raro momento di unità sulla Siria, invitando tutte le parti a garantire l'accesso umanitario.

Solo otto su un totale di 79 camion che trasportano medicine, cibo e biancheria da letto ai civili nella città curda di Qamishli erano in grado di attraversare la frontiera, mentre i coordinatori cercano il permesso dal governo siriano per risolvere i problemi doganali durante il fine settimana, ha riferito l’Onu.

"Abbiamo un accordo globale con il governo siriano, ma oggi è il fine settimana e la parte siriana del confine è chiusa" ha detto il coordinatore umanitario regionale dell'Onu Nigel Fisher. "Giovedi era la festa della mamma, un giorno festivo in Siria, in modo che il governo ha inviato una lettera speciale alla dogana per aprire la frontiera e stiamo lavorando per vedere se lo stesso fosse possibile Sabato, ma il muoversi di Venerdì è molto improbabile" ha detto.

Le organizzazioni umanitarie hanno fino ad ora fatto ricorso alla distribuzione aerea, costosa e limitata, per fornire aiuti, ma le agenzie, tra cui il WFP, UNHCR, sperano che il convoglio possa portare rifornimenti vitali a più di 50.000 persone.

Il blocco è un promemoria delle difficoltà per raggiungere i circa 9,3 milioni di persone in Siria che hanno bisogno di aiuto.

Un funzionario ha accusato il governo siriano di ostacolare gli sforzi per fornire aiuti.

"Il regime userà tutti i tipi di ostacoli per ritardare le cose. La risoluzione del Consiglio di Sicurezza chiede che l'accesso sia libero e senza ostacoli. Con questi ostacoli amministrativi non è libero ne senza ostacoli" ha detto, chiedendo di non essere identificato.

Ha anche messo in dubbio la strategia delle Nazioni Unite di chiedere permessi giornalieri per ottenere lo spostamento degli aiuti.

"Forse sarebbe stato meglio fare domanda per un accesso in bianco... Ciò di cui abbiamo bisogno sono continue linee guida e questo non affronta il problema".

Funzionari occidentali e residenti siriani hanno anche espresso la preoccupazione che quelle aree controllate dai ribelli non possano beneficiare delle forniture, che dovrebbero essere distribuite dai partner del governo siriano.

Le autorità siriane non sono stati immediatamente disponibili per un commento.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon è previsto che riferisca al Consiglio di Sicurezza entro 30 giorni da quando gli aiuti iniziando a scorrere e, secondo la risoluzione del mese scorso potrebbe essere considerata l’applicazione di ulteriori misure in caso di inosservanza.

Tuttavia i diplomatici dicono che è improbabile che la Russia o la Cina sostengano le sanzioni contro Damasco.


The Daily Star
March 21, 2014

Aid officials frustrated as Syria convoy halted on second day
By Dasha Afanasieva

The first U.N. convoy carrying aid from Turkey into Syria was halted on Friday, less than 24 hours after the long-awaited humanitarian mission began, with one aid official blaming "administrative hurdles" thrown up by the Syrian government.

The convoy only became possible last month after the U.N. Security Council reached a rare moment of unity on Syria, calling on all sides to provide humanitarian access.

Eight out of a total of 79 trucks carrying medicine, food and bedding to civilians in the Kurdish city of Qamishli were able to cross before the delay, as co-ordinators sought permission from the Syrian government to clear customs during the Syrian weekend, the United Nations said.

"We have overall agreement from the Syrian government but today it's the weekend and the Syrian part of the border is closed," U.N. regional humanitarian coordinator Nigel Fisher said.

"Thursday was Mother's Day - a public holiday in Syria so the government sent a special letter to customs to open the border and we are working to see if the same would be possible on Saturday but movement on Friday is very unlikely," he said.

Aid organisations have until now resorted to expensive and limited air drops to deliver aid, but agencies including WFP, UNHCR, and WHO are hoping the convoy can bring vital supplies to more than 50,000 people.

The blockage is a reminder of the difficulties reaching the estimated 9.3 million people in Syria in need of help.

One western aid official accused the Syrian government of hampering efforts to deliver aid.

"The regime will use all sorts of hurdles to delay things. The Security Council resolution calls for free and unhindered access. With these administrative hurdles it is not free and unhindered," he said, asking not to be identified.

He also questioned the U.N.'s strategy of seeking daily permission to get the aid moving.

"It may have been better to apply for blanket access ... What we need are continuous pipelines and this does not address that."

Western officials and Syrian residents have also expressed concern that those in rebel-held areas won't benefit from the supplies, due to be distributed by partners of the Syrian government.

Syrian authorities were not immediately available for comment.

U.N. Secretary-General Ban Ki Moon is expected to report to the Security Council within 30 days of aid starting to flow, and "further steps in the case of non-compliance," could be considered, according to last month's resolution.

However diplomats say it is unlikely that Russia or China would support sanctions against Damascus.

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