Al-Arabiya
21/05/2014

Amnesty: il mondo si unisca attorno ai siriani in Libano
di Eman El-Shenawi
Traduzione e sintesi di Laila Zuhra.

L'organizzazione invita la comnunità internazionale a stanziare più finanziamenti

Sempre più spesso, le cure ospedaliere vengono negate ai rifugiati siriani in Libano a causa della grave insufficienza di trattamenti specialistici disponibili, tanto da spingere alcuni “disperati” a tornare in Siria. È questo quello che è emerso dall’ultimo rapporto di Amnesty International, dal titolo “Scelte agonizzanti: i rifugiati siriani necessitano di assistenza medica in Libano”.

“Amnesty International lancia un appello affinché, insieme ai Paesi della regione che ospitano i rifugiati, anche la comunità internazionale si assuma parte della responsabilità incrementando i finanziamenti stanziati o offrendo spazi per accogliere i rifugiati più vulnerabili, tra cui coloro che necessitano di assistenza medica”, spiega Sara Hashash, portavoce di Amnesty International nella regione.

“Molti di coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere e trattamenti medici specialisti non ricevono assistenza semplicemente perché non possono permetterselo. Alcune famiglie hanno persino dovuto chiedere soldi in prestito per pagare cure costose e ora si ritrovano sommerse dai debiti”.

Il sistema sanitario libanese è fortemente privatizzato e molto costoso, pertanto parecchi rifugiati fanno affidamento sulle cure sovvenzionate dall’UNHCR. Tuttavia, la carenza di fondi ha costretto l’Agenzia a “introdurre criteri di idoneità molto rigidi per coloro che hanno bisogno di trattamenti ospedalieri e spesso, pur rientrando nei requisiti stabiliti, gran parte dei rifugiati si ritrovano a dover pagare il 25% dei costi di tasca propria”.

Audrey Gaughran, direttrice del programma “Temi Globali” di Amnesty International, spiega che “l’assistenza sanitaria per i rifugiati siriani è insufficiente in modo preoccupante e la situazione è esacerbata da una grave carenza di finanziamenti internazionali. La sofferenza dei rifugiati siriani in Libano è il risultato diretto del vergognoso fallimento della comunità internazionale nel finanziare interamente il programma di soccorso delle Nazioni Unite in Libano”.

“Il Libano si trova nella condizione di compiere ogni giorno scelte difficili per far fronte ai bisogni della propria popolazione e adempiere ai suoi doveri nei confronti dei rifugiati e non può essere lasciato solo ad affrontare una delle crisi di sfollati più gravi della storia. La responsabilità deve essere condivisa a livello internazionale e i Paesi che hanno i mezzi economici per contribuire in modo significativo devono farsi avanti”.

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