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11/04/2014 13:49

Siria, comandante dei ribelli: Mai violenze contro la comunità armena

Mustafa Hashim si difende dalle accuse di violenza contro le minoranze presenti sul territorio, afferma che nessuna minoranza etnica o religiosa ha subito violenze. "E' il regime che usa armi chimiche contro di loro".

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Il comandante del Fronte di liberazione siriana di Latakia, Mustafa Hashim, si difende dalle accuse di violenza contro le comunità armene presenti nel territorio: "Rispettiamo la moralità dell'islam, li proteggiamo". Il militare sottolinea che per difendere gli appartenenti delle comunità dai bombardamenti del regime, essi sono stati trasferiti in strutture protette, e poi spostati nei campi profughi all'interno dei confini turchi.

Dopo l'arrivo delle forze dell'opposizione siriana nelle regioni della costa, molti rapporti pubblicati da diversi media occidentali hanno denunciato violenze commesse dai ribelli contro i civili armeni. Questi rapporti si sono focalizzati sul potenziale pericolo che corrono centinaia di armeni residenti nella città di Kassab, una delle prime città conquistate dal Fronte di Liberazione siriano.

Secondo Hashim, sulla Rete sono stati pubblicati diversi video che riprendono numerose chiese armene intatte, e altri che dimostrano che i civili armeni sono stati scortati fino ai confini turchi.

Inoltre, il comandante nega qualsiasi tipo di violenza sostenendo che tutte le operazioni militari, da loro effettuate, hanno rispettato le leggi internazionali; egli ha poi sottolineato che il regime dall'inizio della guerra usa aerei da guerra e armi chimiche.

Egli conclude ricordando che "il fronte siriano continua a rispettare lo slogan della rivoluzione. Il popolo siriano è uno, e il Fronte di liberazione non ha mai avuto cattive intenzioni contro nessun gruppo etnico o religioso presente sul territorio. Al contrario del regime che continua a lavorare per promuovere l'esistenza di una guerra contro alcune minoranze, in particolare contro la comunità alawita".

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