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4 aprile 2014

Terre resistenti festival

Terre resistenti festival 23 aprile - 1° maggio 2014, Vicenza

Una terra libera dalle servitù militari, un’agricoltura sana e libera dagli Ogm, la tutela della biodiversità dall’omologazione e del paesaggio dalla cementificazione, una socialità che riparte dalla terra, la costruzione di forme di reddito a partire dal lavoro in agricoltura. Temi che vogliamo affrontare in un palcoscenico particolare: il terreno del Presidio No Dal Molin, a Vicenza, simbolo della mobilitazione di una città, scesa in piazza in modo colorato e determinato, per “difendere la terra per un futuro senza basi di guerra”. Tremila e quattrocento metri quadrati di terra - la cui proprietà è condivisa tra 530 persone che nel maggio 2009 decisero di “mettere radici” al Dal Molin - che ospiteranno, tra il 23 aprile e il 1° maggio di quest’anno una nuova proposta di socialità e dibattito, cultura e manualità: Terre resistenti festival.

Dopo 7 anni di festival No Dal Molin, vogliamo provare quest’anno a cambiare proposta, portando con noi la “cassetta degli attrezzi” costruita in questi anni, con le ragioni e i valori che hanno fondato il Presidio Permanente No Dal Molin e continuando a sperimentare pratiche virtuose, creative e innovative. Lo faremo continuando a confrontarci sul tema della militarizzazione del territorio, guardando alle conseguenze della presenza militare nella nostra e in altre città: dalle violenze - che restano impunite - dei militari statunitensi a danno delle popolazioni locali all’impatto ambientale delle grandi opere, siano esse militari o civili. Ma lo faremo anche, quest’anno, incontrandoci attorno ai temi della biodiversità, della tutela e alla riscoperta dei frutti della terra, dell’orticoltura condivisa e dell’agricoltura come possibilità di un lavoro per il futuro.

Terra e libertà sono le parole chiave attorno alle quali stiamo costruendo il Terre resistenti festival: parlando di “terra” e “libertà”, infatti, ci riferiamo alla sfera dei diritti, dell’autogoverno, della salute, del territorio, a partire da uno spazio libero non solo dalle servitù militari, ma anche dalle dinamiche economiche e industriali che ruotano attorno alla guerra e ai suoi mercati. In questo senso, parlare di agricoltura naturale, alimentazione, scambio, didattica ed educazione e sostenibilità ambientale è un modo concreto e quotidiano per raccontare la “Vicenza libera dalle servitù militari”. Ponendo così in un tassello della rete di spazi cittadini (e non solo) dai quali portare avanti queste pratiche, con ostinazione e passione, in modo comunitario.

Anche guardando oltre i confini cittadini, speriamo che questo festival possa essere uno spazio attraversato da tante realtà che abbiamo incontrato in questi anni di opposizione al Dal Molin: esperienze di resistenza attiva diffuse sui territori, alle quali facciamo appello per la costruzione del festival e che invitiamo a partecipare alle giornate di Vicenza, in particolare nel giornate tra il 23 e il 27 aprile - con un programma che avrà, volutamente, respiro nazionale. Fino al 1° maggio 2014, Terre resistenti festival sarà dibattiti e presentazioni di libri, workshop e laboratori, mercati a filiera corta e assemblee, cultura e spettacoli, socialità e convivialità. Perché la terra libera dalle servitù militari diventi spazio da coltivare secondo pratiche di resistenza.

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