Fonte: http://www.activistpost.com/
http://www.comedonchisciotte.org/
Mercoledì, 23 dicembre 2015

Agenda 2030: La Bancarotta del Terzo Mondo, una nazione alla volta
di Rusticus

Traduzione di Carlo Filieri

Il destino dell’Africa, da secoli, viene usurpato dai conquistatori; che si tratti della Compagnia delle Indie Orientali, della campagna imperialistica di Cecil John Rhodes o del moderno sicario economico noto come FMI, gli obiettivi eugenetici dell’establishment angloamericano verso le popolazioni africane (e le enormi risorse su cui sono sedute) continuano indisturbati da oltre cent’anni. Agenda 2030 è stata creata per portare lo sfruttamento dell’Africa a livelli finora sconosciuti, con il resto del terzo mondo che seguirà a breve.

“Dichiaro che siamo la prima razza del mondo, e più ne conquistiamo meglio è per la razza umana... Se ci fosse un Dio, ciò che vorrebbe vederci fare è dipingere il più rosso possibile la mappa dell’Africa Britannica” – Cecil Rhodes Mentre i reali scopi in serbo per l’Africa approvati durante la conferenza per il cambiamento climatico non saranno resi noti fino alla fine dell’anno, almeno una nazione, il Ghana, ha sottoposto il suo progetto di bilancio all’Onu prima della conferenza. Il costo stimato, se corretto, non sarà che il prossimo di una lunga serie di abusi perpetrati dalle entità globaliste quali FMI e multinazionali al seguito. Il Ghana è pericolosamente situato in bilico tra gli obiettivi geopolitici dello scacchiere di 2 superpotenze, vale a dire gli angloamericani e la Cina. La colonizzazione del Ghana da parte di grandi aziende americane e ONG, sotto le mentite spoglie di aiuti umanitari, registra una consistente introduzione di esperimenti eugenetici coperti spesso dall’egida della filantropia; “nutrire gli affamati” e “guarire i malati” sono il mantra costante di questi lupi travestiti da agnelli. Monsanto ne è solo un esempio. Da tempo nodo ai media alternativi come spacciatore mondiale di OGM (vedasi ad es. il golden rice) ha fatto dell’Africa una discarica buona per i suoi “beta test” sulle biotecnologie. Sarà per l’incrollabile odio che le elite provano per la gente “non bianca” oppure per vincere la scommessa di riuscire a coprire l’intero continente con sementi brevettate, acquistando quindi più terra possibile, fatto sta che la Monsanto non sta di certo lasciando il Ghana illeso. “Un recente studio della conferenza ONU sul commercio e lo sviluppo sostiene che in Africa queste biotecnologie possono essere utilizzate nel processo produttivo riguardante legumi, mais, cotone, olio di palma, carne, latticini, pollame, pescato, per non parlare della manioca, saggina e miglio.” Quanto sopra è un estratto dei progetti per l’agricoltura in Africa così come descritti dalla conferenza ONU sul commercio e lo sviluppo durante un dibattito sul cambiamento climatico. All’inizio di quest’anno, sempre il Ghana è stato bersaglio di misure draconiane del G7 volte all’imposizione di sementi fuorilegge. Eufemisticamente nota come la “legge di Monsanto”, essa presenta una raccolta di regole tese al controllo e allo sfruttamento sia del suolo che dell’agricoltura. In aggiunta agli OGM, l’establishment angloamericano ha surrettiziamente introdotto in Ghana un altro strumento eugenetico: vaccini “codificati per razza”. Tale questione, recentemente portata all’attenzione del congresso dal repubblicano Bill Posey, era fino a poco tempo fa relegata nel solo settore della cinematografia; oggi non è più così, come rivelato da una gola profonda del Center for Decease Control secondo cui l’utilizzo dei vaccini codificati per razza è inserito tra le armi biologiche.

La terribile verità sui vaccini
La fondazione Bill e Melinda Gates, di fatto sinonimo di vaccinazioni nel terzo mondo, si è messa alacremente al lavoro per sfoltire il branco, laggiù nel Ghana; la stessa fondazione è ora sotto accusa per aver sperimentato vaccini nella fascia infantile delle popolazioni tribali, ovviamente senza alcun consenso.
“Oggi la popolazione mondiale è di 6,8 miliardi di persone, che diventeranno velocemente 9 miliardi. Se facciamo un buon lavoro con i vaccini, la sanità e la riproduzione assistita, potremmo scendere di almeno il 10-15%.” Bill Gates sul depopolamento del terzo mondo
Come detto in precedenza, non ci sono solo gruppi di potere occidentali in Africa; le stesse mire imperialistiche sono coltivate dalla Cina, che col suo network di miniere sta trivellando tutta la nazione; grazie infatti al suo leggendario appetito per l’oro, sta rendendo le condizioni lavorative dei nativi un vero e proprio inferno.
E’ con queste premesse – il Ghana scaraventato tra le potenze internazionali come una bambola di pezza – che lo sviluppo sostenibile di derivazione neomalthusiana dell’Agenda 2030 si approccia a questa nazione. Volete sapere quanto tutto questo verrà a costare?
L’incredibile cifra di 22,6 miliardi di dollari, una cifra grottesca che l’ONU sa bene che il Ghana non potrà mai permettersi, tanto che anche la banca mondiale ha dovuto ammettere che i fondi necessari succhierebbero una percentuale enorme del PIL: 58,5% per essere precisi. E non appena le altre nazioni del terzo mondo porteranno le loro proposte per sostenere il cambiamento climatico verrà loro richiesto di sopportare lo stesso peso che si esige dal Ghana.
Resta solo da scoprire quali caratteristiche avrà la partnership tra pubblico e privato che detterà le regole in Ghana, ma per questa povera nazione le opzioni sono tutte disastrose. Avrà la forma di un’azienda biotech americana? O di una compagnia di infrastrutture cinese? Un robusto prestito da parte del FMI, oppure di una banca dei paesi cosiddetti BRICS?
Tutte le opzioni insieme, probabilmente, e questa sarebbe la minaccia peggiore per la nazione africana; sfortunatamente, visto che la governante globale ha il suo modo di agire, è anche la più probabile.
“Noi siamo i prosecutori viventi dell’affermazione delle volontà di Cecil Rhodes, verso le quali Rhodes stesso votò le sue fortune: l’estensione del governo britannico in tutto il mondo… La colonizzazione da parte di soggetti britannici dell’intero continente africano, la Sacra terra, la valle dell’Eufrate, le isole di Cipro e Creta, l’intero Sud America, le isole del Pacifico non ancora assoggettate al dominio britannico, tutto l’arcipelago malese, le coste di Cina e Giappone, l’ultimo ricovero degli stati Uniti come parte integrante dell’impero britannico…” “Noi sosteniamo il credo di Lord Milner: anche noi siamo patrioti della razza britannica ed il nostro patriottismo è il linguaggio, la tradizione, i principi, le aspirazioni della razza britannica. E proprio adesso avreste paura di sostenere tutto questo, nel momento in cui tali obiettivi stanno per essere realizzati? Non capite che fallire ora significa essere fatti a pezzi da miliardi di lillipuziani di razze inferiori a cui poco o nulla importa del sistema anglosassone?” L’anelito imperialista dell’establishment occidentale, come descritto alla conferenza per lo sviluppo e l’ambiente del 1992.


Link: http://www.activistpost.com/2015/10/agenda-2030-bankrupting-the-third-world-one-country-at-a-time.html
22.10.2015

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