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22 settembre 2015

 

In Burkina Faso è intervenuto l’esercito

 

I soldati sono entrati nella capitale Ouagadougou, i golpisti hanno respinto un ultimatum e dicono di essere pronti a rispondere a un attacco

 

Dopo avere raggiunto Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, i soldati fedeli al presidente a interim Michel Kafando – deposto con un colpo di stato la settimana scorsa – hanno annunciato che se necessario attaccheranno una base militare nei pressi del palazzo presidenziale, occupata dai golpisti. L’esercito aveva dato un ultimatum scaduto alle 12 (ora italiana) di oggi e non rispettato dal principale responsabile del colpo di stato, il generale Gilbert Diendéré, che ha detto di volere attendere la fine di una riunione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), in corso ad Abuja in Nigeria e a cui stanno partecipando i leader di diversi paesi africani. In discussione c’è una bozza di accordo tra i sostenitori di Kafando e i golpisti, che però già ieri avevano respinto buona parte dei punti contenuti nel documento. In una conferenza stampa, Diendéré ha confermato di essere ancora alla guida del paese e di essere in attesa degli sviluppi ad Abuja, respingendo le accuse di voler semplicemente prendere tempo e dicendo che la guardia presidenziale è pronta a rispondere ad eventuali attacchi

Sempre nella mattina di oggi i responsabili del colpo di stato in Burkina Faso hanno liberato Isaac Zida, il primo ministro del paese che era stato imprigionato insieme al presidente a interim Michel Kafando lo scorso mercoledì. La notizia è stata diffusa da Al Jazeera ed è basata sulle informazioni raccolte da alcuni media locali, ma non ci sono molti altri dettagli e la situazione in Burkina Faso resta piuttosto complicata.

Da giorni l’esercito chiede ai golpisti – quasi tutti appartenenti alla guardia presidenziale – di arrendersi e di riconsegnare il potere a Kafando, ma i negoziati non hanno portato a nulla di concreto. Il generale Diendéré ha detto di essere disposto a rinunciare al comando, ma solo in cambio di un piano preciso e articolato per risolvere la crisi politica in Burkina Faso, con il sostegno degli altri paesi dell’Africa occidentale. I golpisti sono fedeli a Blaise Compaoré, ex presidente deposto dal suo incarico l’anno scorso dopo alcune violente proteste scatenate dalla sua stessa proposta di modificare la Costituzione per potersi presentare per un nuovo mandato da presidente, dopo che aveva controllato il paese per 27 anni.

L’ambasciatore francese in Burkina Faso, Gilles Thibault, nella notte di lunedì 21 settembre ha confermato via Twitter che i golpisti hanno rilasciato Kafando, che si trova ora presso l’ambasciata di Francia. Non è invece chiaro se siano state rilasciate altre persone che facevano parte del suo governo e che erano state imprigionate insieme al primo ministro e al presidente Kafando, sempre secondo fonti locali.

Il vicecapo della polizia ha detto che “tutte le truppe attivate per marciare sulla capitale hanno raggiunto Ouagadougou”, come era stato previsto. Ha poi aggiunto che “dobbiamo assicurarci che i golpisti si arrendano senza che sia sparato un colpo o ci siano spargimenti di sangue”. Si stima che dalla settimana scorsa almeno 10 persone siano state uccise e che quasi 100 siano rimaste ferite nel corso delle proteste di piazza in seguito al colpo di stato, effettuato a poche settimane di distanza dalle prime elezioni senza la partecipazione di Compaoré.

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