TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1866 del 14 gennaio 2015

Siamo tutti nigeriani
di Peppe Sini

Le stragi commesse in Nigeria dall'organizzazione terrorista "Boko Haram" convocano l'umanita' intera ad esprimere una concreta e adeguata solidarieta' alla popolazione vittima di tanta violenza, di tale orrore.

Cosi' come abbiamo espresso la doverosa solidarieta' alle vittime degli attentati di Parigi occorre esprimere altrettanta solidarieta' alle vittime dei massacri in Nigeria, che si consumano nell'effettuale indifferenza della comunita' internazionale, dell'opinione pubblica, della societa' civile globale.

La vita di ogni essere umano ha un valore infinito. Indipendentemente dal luogo in cui vivono o dalle loro caratteristiche individuali, tutti gli esseri umani sono eguali in diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Non sono ammissibili ambiguita' e reticenze, strabismi e ipocrisie; non e' ammissibile l'indifferenza nei confronti della guerra e del terrorismo, nei confronti del razzismo, nei confronti del maschilismo. Non e' ammissibile la perversione per cui alcune morti contano ed altre no, alcuni omicidi ci indignano ed altri no, alcune stragi suscitano il nostro orrore ed altre no. Non e' mai ammissibile la complicita' con le stragi e gli omicidi; indipendentemente da chi ne sia l'autore e dai pretesti con cui pretende ammantare i suoi atti scellerati, un omicidio e' sempre un crimine, una strage e' sempre un crimine, una guerra e' sempre un crimine. Nulla giustifica mai questo estremo atto antiumano: uccidere una persona.

Contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le oppressioni bisogna impegnarsi, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge.

Dinanzi all'orrore occorre provare empatia con le vittime, occorre sentire che una e' l'umanita'; ed occorre agire: con le straordinarie possenti risorse messe a disposizione dell'umanita' dalla nonviolenza.

La commozione deve tradursi in aiuto reale per salvare le vite: occorrono interventi umanitari, sostegno alle comunita' locali, dispiegamento di risorse in grado di garantire la vita e la sicurezza nelle citta' e nelle campagne. Ed occorre un impegno reale di pace e disarmo; di promozione della solidarieta' e della cultura della solidarieta'; del rispetto, del riconoscimento, della condivisione e dell'aiuto reciproco; un impegno in primo luogo di difesa delle bambine e dei bambini, e di promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, del diritto alla vita, allo studio, alla salute, all'assistenza, a un ambiente vivibile, alla casa, e a un lavoro degno per gli adulti.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Siamo tutti nigeriani.

top