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26 gennaio 2015

Nigeria: Boko Haram è inarrestabile?

Il complicato quadro della situazione in Nigeria, dove si attendono le elezioni presidenziali mentre i jihadisti puntano alla capitale dello Stato del Borno.

Il nome della città di Maiduguri dice poco. Eppure tra qualche giorno potrebbe diventare l’epicentro della nuova rivolta islamista in Nigeria, sotto il comando di Abubakar Shekau, leader di Boko Haram. I guerriglieri jihadisti, infatti, stanno puntando alla conquista di Maiduguri, capitale dello stato federale del Borno, situato a nord est, già in gran parte finito sotto il controllo di Boko Haram (qui l’articolo che spiega la nascita e lo sviluppo di questo temibile gruppo terroristico).

Già nella giornata di domenica era stata completata la presa di Monguno, a circa 140 km da Maiduguri. Secondo gli analisti c’è il rischio che la capitale possa essere accerchiata su più fronti, costringendo le truppe regolari alla capitolazione. Per ora, ha riferito la Bbc, la prima offensiva è stata respinta.

Intanto migliaia di persone, sotto la minaccia della vittoria di Boko Haram, hanno abbandonante le proprie abitazioni, rifugiandosi altrove. La marcia di Boko Haram sembra per certi versi inarrestabile e Amnesty International ha lanciato l’allarme sulla sicurezza dei civili.

Lo scenario delle elezioni presidenziali in Nigeria

La Nigeria sta vivendo un momento molto delicato. Il presidente Goodluck Jonathan, il prossimo 14 febbraio, punta alla rielezione, dopo aver vinto nel 2011. Nel corso della campagna elettorale ha quasi ignorato quanto sta avvenendo nell’arte nord-orientale del suo Paese. Del resto in molti addebitano alla sua politica le responsabilità di quanto sta avvenendo nello Stato del Borno: l’esercito in numerose occasioni ha evitato di ingaggiare battaglie, a causa di un inadeguato equipaggiamento.

Eppure i fondi per le armi non mancherebbero. Il problema, pertanto, è rappresentato dall’elevata corruzione, un’autentica piaga per l’economia della Nigeria. Il segretario di Stato americano, John Kerry, si è recato in Nigeria per manifestare solidarietà alle famiglie delle vittime, ma ha anche per accertarsi che le elezioni possano svolgersi in maniera regolare, visto che l’esito appare più incerto rispetto a quanto avvenuto in passato.

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