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1 novembre 2015

 

Giubileo 2015, Papa Francesco: “Aprirò la prima porta santa a Bangui in Africa”

di Francesco Antonio Grana

 

Bergoglio lo ha detto durante l'Angelus: in questo modo l'inizio dell'Anno Santo sarà anticipato durante il viaggio del pontefice nella Repubblica Centrafricana

 

Papa Francesco aprirà la prima porta santa del Giubileo straordinario Errore. Riferimento a collegamento ipertestuale non valido.. Ad annunciarlo è stato lo stesso Bergoglio all’Angelus. Il Papa in questo modo anticiperà nel Continente nero l’inizio dell’Anno Santo previsto per l’8 dicembre prossimo con l’apertura della porta santa della Basilica Vaticana. Francesco compirà questo gesto nella cattedrale di Bangui, durante il suo viaggio nella Repubblica Centrafricana. Dal 25 al 30 novembre prossimo, infatti, Bergoglio per la prima volta nel corso del suo pontificato sarà in Africa dove farà tappa anche in Kenya e Uganda. All’Angelus il Papa ha spiegato che aprendo la prima porta santa nella Repubblica Centrafricana vuole “manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani a essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione”.

Francesco ha sottolineato anche che “i dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione. Faccio appello alla parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono spiritualmente vicino ai padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace”.

Nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa di tutti i santi, Bergoglio ha spiegato ai numerosi fedeli presenti in piazza San Pietro che essi “sono esempi da imitare. Non soltanto quelli canonizzati, – ha precisato il Papa – ma i santi, per così dire, ‘della porta accanto’, che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Di questi santi ne abbiamo incontrati anche noi; forse ne abbiamo avuto qualcuno in famiglia, oppure tra gli amici e i conoscenti”. L’invito di Francesco è a “imitare i loro gesti d’amore e di misericordia” per “perpetuare la loro presenza in questo mondo”.

Intanto, all’interno delle mura leonine proseguono le indagini della Gendarmeria vaticana sul corvo che avrebbe registrato alcune conversazioni private di Bergoglio le cui trascrizioni integrali, insieme ad altri documenti riservati del Papa, sarebbero contenute nel nuovo libro di Gianluigi Nuzzi “Via crucis” (Chiarelettere) che uscirà in libreria il 5 novembre prossimo. Nel mirino della Gendarmeria, infatti, ci sarebbe un monsignore vicino all’Opus Dei e, come anticipato da ilfattoquotidiano.it, Errore. Riferimento a collegamento ipertestuale non valido.. Dopo tre anni dalla vicenda che aveva coinvolto l’ex maggiordomo infedele di Benedetto XVI Paolo Gabriele, il pontificato di Francesco sarebbe protagonista di un nuovo Vatileaks. Le indagini riguarderebbero anche il sabotaggio del pc del revisore generale delle finanze del Vaticano, Libero Milone. Quest’ultimo ha la responsabilità del controllo sui conti e i bilanci di tutti gli organismi, gli uffici e le istituzioni della Santa Sede, in pratica su tutta la finanza vaticana e il suo ufficio dovrebbe assorbire tutte le competenze della Prefettura degli affari economici, di cui è segretario monsignor Lucio Angel Vallejo Balda.

 

 

Corriere-Della-Sera

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1 novembre 2015

 

Il Giubileo al via in Africa «Il 29 aprirò la Porta Santa a Bangui»

di Ester Palma

 

Annuncio a sorpresa di Francesco, che di fatto darà inizio all’Anno santo con una settimana di anticipo

 

Inizierà in Africa il Giubileo della Misericordia: papa Francesco ha annunciato che con una settimana di anticipo sull’apertura ufficiale fissata per l’8 dicembre con l’apertura della Porta Santa di San Pietro, darà inizio di fatto all’Anno Santo Straordinario domenica 29 novembre nella Repubblica Centrafricana, Paese ferito dalla guerra, dove si recherà in visita apostolica e per il quale ha lanciato subito dopo l’Angelus un appello di pace a tutte le forze coinvolte. «Ho in animo - ha detto - di aprire la Porta santa della cattedrale di Bangui, durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quella Nazione». La decisione è stata presa da Bergoglio «per manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa Nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani ad essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione».

 

L’appello

«I dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione: faccio appello alla parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze». Papa Francesco ha poi aggiunto: «Sono spiritualmente vicino ai Padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati -assicura il Pontefice - Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace».

 

«I santi sono esempi da imitare»

«I santi sono esempi da imitare». Papa Francesco lo ricorda in piazza San Pietro, nel giorno che il calendario liturgico dedica proprio alla solennità di Ognissanti, esortando a vedere anche la santità nel comportamento quotidiano di tante persone che ci sono vicine. «Una caratteristica essenziale dei santi - ha spiegato il Pontefice - è che essi sono persone che appartengono totalmente a Dio, in modo pieno ed esclusivo: sono sua proprietà. Ma una seconda loro caratteristica è che sono esempi da imitare. Non soltanto quelli canonizzati, ma i santi, per così dire, “della porta accanto” che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Loro appartengono completamente a Dio». E ha aggiunto: «Quante persone buone abbiamo conosciuto e conosciamo. i loro e i nostri atti di bontà, anche piccoli, per Dio sono eterni, perchè l’amore e la compassione sono più forti della morte».

 

 

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