Originale: Informed Comment

http://znetitaly.altervista.org/art

3 settembre 2015

 

I 10 indizi più importanti del cambiamento estremo del clima in Alaska e perché dovrebbe spaventarci.

di Juan Cole

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

I notiziari americani istituzionali non hanno dedicato le ore che merita il viaggio del presidente Obama in Alaska, concentrandosi invece sulla clownesca macchina del elettorale del GOP (Great Old Party – Il grande vecchio partito, cioè il Partito Repubblicano, n.d.t.) dei “lower 48” (espressione usata dagli abitanti dell’Alaska per indicare i 48 stati  americani “che stanno più in basso”, Hawaii escluse, n.d.t.). Ho fatto una ricerca nella Lexis Nexis ( è una banca dati di testi completi  in ambito giuridico e finanziario, n.d.t.) alla voce Summit per l’Artico (ce ne è stato uno a cui ha partecipato Obama) in “Broadcast News Transcripts”  – Trascrizioni di notiziari) e ne ho trovati, giuro,  undici che cominciavano la settimana scorsa.

Pochi anni fa ho visitato l’Alaska per un congresso e sono andato in macchina con un amico a vedere il Ghiacciaio Portage. Aveva cominciato a spostarsi nel 1850 e si era lasciato dietro un lago mentre si dirigeva verso una vicina catena di montagne. Per uno storico del moderno cambiamento del clima, la data del 1850 è significativa. Noi di solito fissiamo a quell’anno la fine della “Piccola era glaciale” del tardo periodo medievale e del primo periodo moderno, pressappoco dal 1350 al 1850. Siamo usciti da questo periodo di glaciazione leggermente aumentata in Europa perché le prime forme di industrializzazione implicavano bruciare un sacco di legno e poi di carbone nel  18° secolo, cosicché nel 1850 avevamo messo un po’ più di anidride carbonica nell’atmosfera. E, a quel punto, il ghiacciaio Portage cominciò a sciogliersi, lasciando col tempo, dietro di sé un lago. La data della nascita del lago era il 1850, l’anno che molti considerano essere l’inizio di una nuova era geologica, l’era Anthropocene, che è succeduta all’era Holocene.  L’era Anthropocene è l’era in cui il clima della terra è determinato per la prima volta dagli esseri umani, non dai vulcani, dalle macchie  solari, dalla forma dell’orbita della terra, da altri fenomeni atmosferici, e dai batteri.

 

 

Il ghiacciaio Portage, nella foto, è soltanto una delle molte attrattive naturali che stanno cambiando ora in Alaska. La ragione per cui Obama è andato in quello stato è che esso è in prima linea nella crisi del cambiamento di clima. Ecco i problemi climatici che sta affrontando, secondo L’Agenzia per la protezione dell’ambiente, (EPA – Environmental Protection Agency):

 

Il tasso di riscaldamento in Alaska negli scorsi 50 anni è stato il doppio che nei “lower 48”! Gli inverni ora sono più caldi di circa 3 gradi Celsius rispetto al 1965 quando “Yesterday” dei Beatles rimase 4 settimane in testa alle classifiche. Anche le estati sono più calde ma meno intensamente di così, con un aumento di circa 1,5 gradi Celsius.

Il futuro è ancora più impressionante. Le temperature annuali medie potrebbero aumentare di nuovo da 2 – 3,5 gradi Celsius nel 2050!

Le foreste dell’Alaska sono a rischio a causa della siccità, degli incendi e degli attacchi di insetti. Le foreste di abeti dell’Alaska si sono ridotte ampiamente a causa del fuoco e degli insetti. L’EPA avverte: “A metà del secolo, l’area media bruciata dagli incendi ogni anno probabilmente raddoppierà.” Anche gli alberi sempreverdi si stanno piegando  perché il suolo si sta scaldando e allentando, producendo “foreste ubriache.”

Il permafrost si sta sciogliendo. L’EPA spiega: “Il permafrost è il terreno gelato che si trova a 30 o a 60 cm. al di sotto della superficie nelle regioni fredde.” Quando il permafrost di scioglie, le case affondano. Circa 100.000 di abitanti dell’Alaska su 736.000 vivono in zone dove le loro abitazioni saranno danneggiate dalla decomposizione del permafrost.

Quando il permafrost si scioglie e poi si ghiaccia di nuovo, danneggia le piste di atterraggio, le strade e le linee ferroviarie costruite sopra di questo. Molte strade non permettono il traffico di veicoli tranne quando il permafrost è completamente congelato, altrimenti affondano. L’EPA dice: “Negli scorsi 30 anni, il numero di giorni in cui il traffico è permesso nella tundra, è diminuito da 200 giorni a 100 all’anno.” Che cosa? Adesso si può viaggiare su quelle strade per 4 mesi? E questo cambiamento c’è stato dal 1965?

La costruzione di infrastrutture sul permafrost che si scioglie aumenterà i costi del 10% o più.

L’erosione costiera è un grosso problema; che dire delle acque dei mari che aumentano e della banchisa perenne (poco nota) che diminuisce. Sulla costa nord occidentale dello stato, alcune stanno ritirandosi a velocità che è in media di diecine di piedi all’anno. In molti villaggi di nativi dell’Alaska in quella zona, le case sono crollate in mare e alcuni villaggi hanno dovuto già essere trasferiti.

I nativi dell’Alaska stanno affrontando qualcosa tipo la definizione ufficiale di genocidio, soltanto per mano del petrolio, del gas e del carbone, invece che per mano di un esercito invasore. Il cambiamento di clima sta riducendo gli habitat per i pesci e per i caribou, le foche, i trichechi e gli orsi polari che stanno calando di numero. I nativi dell’Alaska cacciano questa selvaggina e si dedicano alla pesca, ma andando avanti il loro sostentamento è a gravissimo rischio.

Ecco un esempio di minaccia alla selvaggina: i caribou dell’Alaska mangiano i licheni che crescono sul permafrost. Quando questo si scioglie, i licheni vengono sostituiti da cespugli che i caribou non sono in grado di mangiare. I lupi, gli orsi e i nativi dell’Alaska a loro volta dipendono dalla caccia al caribou.

I laghi dell’Alaska si stanno ritirando perché il permafrost si sta sciogliendo e altra acqua sta evaporando a temperature più alte riducendo il terreno di riproduzione degli uccelli che vi passano l’estate. Anche quegli uccelli e le risorse alieutiche  in diminuzione nei laghi sono cibo per i nativi dell’Alaska, cibo che sta diventando più scarso.

 


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/top-10-signs-of-extreme-climate-change-in-alaska-and-why-it-should-scare-us

top