china-files - 01-12-2015  - Mentre al Cop21 di Parigi si discute di emissioni, a Pechino e New Delhi non si respira, la situazione dell'inquinamento dell'aria è sempre più preoccupante. Le capitali di Cina e India da almeno un mese sofforno di livelli di PM 2,5 stabilmente nell'aria ben oltre la soglia di guardia. Lunedì l'ambasciata americana e le autorità di Pechino, che gestiscono due separati sistemi di rilevazione di inquinamento nell'aria, hanno confermato il «bollino arancione», secondo livello di allerta, consigliando alle scuole elementari di sospendere le attvità all'aperto, chiudendo parzialmente le autostrade e sospendendo la produzione di almeno 2000 fabbriche nei pressi di Pechino.

A New Delhi la misurazione di PM 2,5 nell'aria si è attestata intorno a 400, soglia che dovrebbe significare emergenza sanitaria per i minori. Ma mentre Narendra Modi magnificava la cultura tradizionale indiana che lega la popolazione al rispetto della natura, a New Delhi il governo non ha diramato alcun avviso alla popolazione, mentre l'intera città è avvolta da una coltre giallastra.

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