Ansa - 02 febbraio 2015 - Il presidente russo Vladimir Putin "chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto nel sud est ucraino di mettere fine urgentemente alle azioni militari e a qualsiasi altra manifestazione di violenza". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall'agenzia Tass.

Ucraina dell'est sempre nel sangue. Undici civili sono morti e 42 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nell'autoproclamata repubblica di Donetsk, ha riferito il suo 'ministro' della difesa Masurin, citato da Interfax. Vittime anche dall'altra parte del fronte, con cinque soldati ucraini morti e 29 feriti nello stesso arco di tempo. Il governatore di Lugansk, (filo Kiev), ha riferito invece di due civili uccisi da bombardamenti di separatisti in un villaggio. Intanto Alexander Zakharcenko, leader dell'autoproclamata repubblica di Dontesk, ha annunciato che tra dieci giorni sarà annunciata una mobilitazione generale che interesserà sino a 100 mila persone. ''All'inizio saranno volontari, poi vedremo cosa fare'', ha spiegato. Si prevede di creare tre brigate di fanteria motorizzata da usare per una contro offensiva.
Mentre, secondo il New York Times che cita alcune fonti, gli Usa starebbero valutando l'ipotesi di fornire armi e attrezzature alle forze di Kiev. 

La Voce della Russia - 2 febbraio 2015 - L'ONU di fatto non si occupa dell'inchiesta sulla tragedia di Odessa e sulle fosse comuni in Ucraina orientale, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov. Secondo il diplomatico, "i partner occidentali cercano di ignorare questi problemi e di non dare risposte." "Purtroppo essenzialmente non è in corso alcuna indagine, nonostante avessimo sollevato attivamente questi argomenti nel corso di numerose riunioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite," - ha detto Gatilov. Lo scorso 2 maggio ad Odessa in un incendio presso la Casa dei Sindacati rimasero uccise diverse decine di sostenitori del movimento "anti maidan." Secondo gli ultimi dati, le vittime del rogo sono 48, mentre i feriti sono 214.

Nei colloqui di Minsk il rappresentante della Repubblica Popolare di Donetsk Denis Pushilin ha dichiarato che durante il conflitto nel Donbass sono rimaste uccise 7mila persone, circa l'80-90% delle quali civili. Sabato scorso il vice comandante della milizia di Donetsk Eduard Basurin aveva dichiarato che in 15 giorni di combattimenti sono stati uccisi quasi 1.500 militari ucraini. Secondo Basurin, solo nella giornata di sabato le forze di sicurezza ucraine avevano perso 97 uomini.

Secondo il ricercatore dell'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch Yulia Gorbunova, le forze di sicurezza ucraine utilizzano indiscriminatamente nel Donbass armi, tra cui i lanciarazzi "Grad", che provocano un gran numero di vittime tra la popolazione.

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