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9 dicembre 2015

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dicembre 22, 2015

 

Panoramica della Situazione sulla Grande Scacchiera

di Sandra Nika

Tradotto da Pueno e Maria

 

Oggi vi presenteremo una panoramica della situazione sulla grande scacchiera, poiché moltissimi eventi in rapida successione avvengono ultimamente nei fronti della terza o quarta, se si vuole contare altrimenti, guerra mondiale.

 

Scatole nere

Le forze speciali russe, che dapprima erano state capaci di salvare il secondo pilota del Sukhoj abbattuto dai Turchi, sono quindi riuscite anche a trovare la scatola nera. Ieri il ministro della difesa S. Shoigu l’ha portata con se all’incontro con il Comandante Supremo [Putin, n.d.r.]. Questi ha ringraziato le truppe speciali per il servizio, ha quindi ordinato di aprire la scatola nera soltanto in presenza di periti internazionali ed ha dichiarato che noi, certamente, abbiamo il dovere di chiarire con esattezza ciò che è accaduto al nostro aeroplano, tuttavia qualunque cosa potremo ancora scoprire decifrando la scatola,  non servirà comunque a cambiare le nostre relazioni con la Turchia, che ci ha colpito alle spalle.

[mentre traduco, la scatola nera è stata già aperta in presenza di esperti dalla Gran Bretagna e dalla Cina, poiché solo due dei quattordici paesi che erano stati invitati all’evento hanno accettato di prendervi parte. Le autorità russe hanno promesso di rendere pubblici i dati il giorno 21 dicembre c. m. n.d.t.]

 

Il fronte siriano

Sul fronte siriano le cose non vanno male: ieri le forze aerospaziali della Russia non solo hanno continuato a colpire con bombe e razzi le posizioni di Daesh, utilizzando l’aviazione strategica a lungo raggio ed il contingente aereo in Siria, ma oltre a questo il sommergibile “Rostov sul Don”, che si trova adesso nel Mediterraneo, per la prima volta ha sparato addosso alle bande armate dell’ ISIL con i “Kalibr” [missili da crociera n.d.r.] da sotto la superficie del mare.

 

Bene: stiamo continuando ad allenarci su quei satanassi seguendo il corso completo: ecco che abbiamo sparato anche dal sommergibile. Quindi andremo a fare un piccolo, per così dire, avvicendamento: al posto dell’incrociatore lanciamissili “Moskva”, che adesso si trova di pattuglia in prossimità delle coste siriane, arriverà l’incrociatore lanciamissili “Varjak”, nave ammiraglia della flotta del Pacifico, che adesso è in India per prender parte alle esercitazioni indo-russe. Dall’India arriverà in Siria. E questo, ripeto, è bene! Ma che dico? Non bene, eccellente!

 

Le marionette hanno litigato. Nella parte irachena del fronte le marionette-rimbambite hanno litigato: la Turchia nei giorni scorsi ha portato le sue truppe in Iraq nella zona della città di Mosul. L’Iraq si è prontamente offeso, ha posto un ultimatum alla Turchia ed ha dichiarato che in caso di mancato rispetto dei suoi termini si riserva “completa libertà d’azione”.

Ah ah ah. Noi, come dei vecchi “Timurovzi” [gruppi di ragazzi che, unendosi in associazioni spontanee, in Unione Sovietica, si impegnavano nel sociale, ad esempio aiutando le persone anziane  n.d.t.], sappiamo che “ultimatum” è un termine internazionale che significa: “picchieremo”; ma quando sento nominare l’ultimatum dell’Iraq mi viene da ridere: ma quali ultimatum può porre l’Iraq a chicchessia? É chiaro che l’Iraq, trovandosi adesso sotto la direzione completa degli USA, tanto che si può dire che è un paese occupato, per definizione non può condurre una politica autonoma. Per questo è successo quello che è successo: la Turchia ha preso la sua decisione sull’ultimatum iracheno e non ha ritirato le truppe. L’Iraq si è affannato ed ha cominciato a lamentarsi presso l’ONU (oh oh, è come giocare al totocalcio), lo zio Sam ha sorriso, poi ha detto: “Ragazze, non litigate!”, ma, nonostante questo, non ha ordinato alla Turchia di ritirare le truppe, così che possiamo far provvista di pop-corn e guardare in che modo la Turchia, in territorio iracheno, addestrerà i curdi, come fosse per combattere contro DAESH…

Ecco il casino che hanno queste stupide marionette!

[Infine Obama, precedendo di poco questa traduzione, ha intimato il giorno 18 dicembre alla Turchia di ritirare le truppe dall’Iraq. Ricordate Obama, con le corna da Behemot che gli scenografi del Dipartimento di Stato gli avevano messo in testa per l’occasione, quando più di un anno fa annunciò l’avvio dei bombardamenti della cosiddetta coalizione in Iraq e Siria contro i terroristi di ISIL? n.d.t.]

 

Fronte Ucraino

Qua gli “ucropi” hanno conseguito una grande peremoga [“peremoga” indica una forma di vittoria che avviene al livello dell’immaginario, e non ha riscontro nella realtà concreta n.d.t.]. FMI si è affrettato a venire in aiuto! Dalle parti dei disfattisti e dei “rottamatori” di Putin la decisione dell’FMI ha provocato una nuova ondata di isteria. Riguardo a questo io dirò: “Sapete, cittadini, io sono una grande pessimista, ma questa volta non vedo nessuna ragione di lasciarsi prendere dalle crisi isteriche. Di cosa vi meravigliate? Davvero non si era capito che l’Occidente in ogni caso non permetterà all’Ucropia di affondare fino a quando essa sarà in grado di tormentare la Russia? E se non permette il default dell’Ucropia, o se continua a farle credito anche nel caso del default? Così è andata e bisogna prenderla con filosofia.” . Già: non permettono all’ Ucropia di crepare.  Già: i soldi alla Russia non glieli rende, ma tutto ciò bisognava aspettarselo. Così lasciamo che questa storia sia un’ennesima lezione per le nostre istituzioni.

Che finalmente capiscano che nel mondo, già da molto tempo, non esiste più nessuna legge, a parte quella del più forte; che adesso è legale soltanto quello che conviene agli USA; che non ci si deve sedere a giocare con dei bari secondo le loro regole, che per giunta essi le cambiano continuamente nel corso del gioco; e che non ci si può fidare di nessuno: perché si riceverà un colpo alle spalle!

 

Fronte della Crimea

Là gli ucropi hanno patito la grave zrada inflittagli da una realtà traditrice [“zrada” è analogo di “peremoga”. Qui la realtà infida non permette alle forze idealiste-nazionaliste della sfera della fantasia di ottenere la vittoria n.d.t.]: corrono voci che dopo l’arrivo di Biden gli “ucropi” alla fine abbiano ridato l’elettricità alla Crimea. Anche se così davvero stanno le cose, questo ormai non preoccupa più di tanto gli abitanti stessi della Crimea: Aksjonov ieri ha mandato gli “ucropi” a quel paese dicendo che, per quanto il Ministro delle Risorse Energetiche della Russia acquisterà una certa quantità di elettricità dagli “ucropi”, la Crimea si sforzerà di conseguire la piena indipendenza da questi ultimi a livello energetico ed aspetterà il collegamento della seconda parte del ponte elettrico (attraverso lo stretto di Kerch n.d.t.). E così è giusto che sia.

 

Fronte del Donbass

E infine qua, a differenza del fronte siriano, niente, diciamolo francamente, ha importanza, mentre la situazione si inasprisce e, peggio ancora, gli “ucropi” alla chetichella si sono “fatti” sette centri abitati lungo la linea del fronte. Questo è grave. Perchè con la mente, certo, comprendiamo che sia Damasco che Donetsk sono due fronti della medesima guerra, ma il nostro cuore ci fa più male per Donetsk che per Damasco. Su questo non ci si può fare nulla.

 

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