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1 febbraio 2015

Di nuovo in piedi Costruttori di Pace!
Recensione di Laura Tussi

Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, aveva gridato dall'Arena di Verona del 1989: “In piedi costruttori di pace!”. Questo è stato il filo rosso delle Arene promosse negli anni ‘80 e ‘90 dai “Beati i costruttori di Pace”. Nelle Arene si è ritrovato il popolo della pace, per allontanare lo spettro della guerra nucleare e per affermare la volontà di un mondo senza conflitti. Il nostro Paese non solo spende enormi somme nella difesa, ma è anche uno dei maggiori produttori di armi del Pianeta: questo, in contrasto con la legge 185/90 che vieta l’esportazione di armi nei paesi in guerra e dove i diritti umani siano violati. La Nato è sorta come alleanza tra gli U.S.A. e le nazioni europee  per difendersi dai paesi comunisti, che non esistono più. La Nato avrebbe dovuto sciogliersi dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989. Eppure questa potenza militare continua a esistere, cambiando la sua strategia da difensiva in offensiva, per difendere gli interessi economici dei paesi alleati, ma soprattutto degli Stati Uniti, ovunque essi siano minacciati. Le armi servono a tenere a bada gli impoveriti del sistema, soprattutto gli armamenti atomici. Ma questo immenso arsenale di armi, che serve a proteggere lo stile di vita dei benestanti del mondo, sta ora pesando talmente tanto sull'ecosistema che rischia di implodere: siamo davanti a una crisi ecologica spaventosa. Recentemente la Camera dei deputati ha approvato il decreto-legge di rifinanziamento delle missioni militari all'estero. Il popolo della pace che si trova annualmente nell'Arena di Verona il 25 Aprile - Giorno della Liberazione dal regime Nazifascista- chiede al Parlamento italiano di sospendere in tronco il programma militare degli F-35 e devolvere, al contrario, quei fondi alla sanità, alla scuola, al terzo settore. L'Italia, la cui Costituzione “ripudia la guerra” (articolo 11), non ha bisogno di cacciabombardieri che servono solo per guerre di aggressione, come in Iraq e in Afghanistan. Con convinzione, all'Arena, chiediamo la riconversione dell'industria bellica in civile e in particolare contestiamo la fornitura a Israele degli M-346, aerei militari di addestramento. Per questi motivi, diventa importante rilanciare con convinzione la Difesa Popolare Nonviolenta e i Corpi Civili di Pace destinati alla formazione di giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto e a rischio di guerra. Dall'Arena si rilancia anche la campagna per smilitarizzare le scuole e le università, proibendo ai militari e ai contractors (i mercenari) di parlare agli studenti per invogliarvi ad arruolarsi. Dobbiamo chiudere questo vergognoso secolo che va dalla prima guerra mondiale del 1914-18 a quella ancora in atto in Afghanistan. Questo l’alto messaggio di amore e speranza lanciato dal libro di Padre Alex Zanotelli e Paolo Bertezzolo, per costruire insieme un’Utopia sociale e realizzabile fondata sulla Pace, sul rispetto dei Diritti Umani e della Costituzione, sulla realizzazione dell’equità e della giustizia sociale, sul rispetto dell’ambiente e del lavoro, abolendo le ingenti sperequazioni derivanti dalle spese spropositate in armamenti, volute da governi miopi e ottusi e dalle multinazionali manovrate dai vertici internazionali dell’alta finanza. Per un’Utopia concreta dove l’Altro e l’Altrove diventino prossimi e fratelli, in nome dell’amore universale tra esseri viventi, nel rispetto delle pari dignità e opportunità, dove la “coscienza planetaria” renda la donna e l’uomo contemporanei uguali nei diritti e diversi nei propri caratteri, indipendentemente dalle longitudini e dalle latitudini, in un costante “Dialogo per la Pace”, contro ogni razzismo, intolleranza, discriminazione, violenza, che diventano pretesto di conflitti e guerre.

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