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20/11/2014

Lettera alla signora Mogherini : Gerusalemme non può essere la capitale di due stati
di Marianne Ranke-Cormier
Presidente Newropeans

Gentile Signora Mogherini,

Lei ha dichiarato di recente di essere favorevole al riconoscimento di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale.

Voler riconoscere la realtà di uno Stato palestinese è una proposta che abbiamo a lungo sostenuto e non possiamo che felicitarci per questa ferma posizione che invita gli Stati membri dell'UE ad aderirvi al più presto. Adesso dobbiamo fare in modo che questa domanda, già sostenuta dalla sua predecessora, la Signora Ashton diventi un'esigenza. Tuttavia, non possiamo aderire alla vostra proposta di divisione di Gerusalemme, perché è di cio' che si tratta quando Lei si dichiara favorevole a Gerusalemme Est come capitale dello Stato palestinese. Ci auguriamo che come capo della diplomazia europea abbia valutato le conseguenze di questa proposta, perché già da oggi la reazione del governo israeliano è stata quella di votare sul riconoscimento dell'annessione degli insediamenti stabiliti in Cisgiordandia.

Nonostante il fatto che questa decisione non appartiene a noi Europei, la gestione di una divisione di Gerusalemme non può essere altro che una nuova fonte di conflitti.

Gerusalemme è tutt'altro che una città neutrale, è in essenza la disputa tra due popoli che rivendicano ciascun per se la città nella sua interezza. Qui vorrei ricordare che anche noi Europei abbiamo scelto due capitali europee 50 anni fa, due città che all'epoca rappresentavano una neutralità necessaria nelle prime fasi della costruzione europea. Una partizione di Gerusalemme non sembra possibile altrimenti sarebbe un focolaio di nuovi conflitti tra i popoli, la nuova bomba del conflitto israelo-palestinese, e si tradurrà in ancora più radicali posizioni di Israele (cio’ a cui assistiamo oggi).

E' inoltre difficile per gli Europei oggi difendere questo tipo di posizione tenuto conto che non siamo stati in grado in tutti questi anni di accompagnare con una politica forte e coerente le popolazioni israeliane e palestinesi contro le derive dei loro governi, e che non sia solo un altro tentativo di ottenere "promesse" da parte dei leader politici che non hanno altro scopo che quello di vincere o far vincere al proprio campo le prossime elezioni ...

Signora Mogherini, ci permettiamo di raccomandarle di leggere le proposte di Franck Biancheri del 2008, Politica di vicinato dell'UE - "Strategia Europea di stabilizzazione - Israele / Palestina" (2009-2024) - Neighbourhood Policy of the EU - European Strategy of Stabilization - Israel / Palestine" (2009-2024) , ha scritto come Presidente di Newropeans in seguito alle sue varie visite in Israele e Palestina e che potrebbero ispirarvi per produrre delle dichiarazioni con un obiettivo di anticipazione e collocando la democrazia e i cittadini al di sopra delle considerazioni politico-strategiche internazionali:

"L'obiettivo della UE non è di sostituirsi alle popolazioni, perché solo quest'ultime possono «fare la pace»", tale è la seconda proposta NIPI. Una proposta che ha un senso quando si guarda attraverso la storia dell'integrazione europea.

"La Stabilizzazione non violenta dei rapporti tra Israeliani e Palestinesi non passa necessariamente per la riconciliazione diretta delle due popolazioni, ma esige assolutamente di imparare la co-esistenza con persone di altre culture, lingue e religioni ..." un verità fondamentale all'interno di Israele stessa in cui due popolazioni sono in guerra.

Non mettiamo il carro davanti ai buoi: dopo due guerre mondiali che hanno opposto i nostri popoli, e di cui la data dell'11 novembre non resta anodina, l'Europa ha messo più di 50 anni a costruirsi ... Non partiamo a testa bassa in questa proposta irrealistica di voler dividere Gerusalemme, che rischia di accentuare l'impressione generale di mancanza di maturità, abilità e capacità dell'UE di comprendere e gestire il mondo di oggi.

Appoggiamoci qui su ciò che la nostra storia della costruzione europea ci ha insegnato. L'Europa non ha scelto né Parigi né Berlino come capitale per le proprie istituzioni, ma ha scelto le città neutrali che non offendevano la memoria dei popoli. In questi giorni dell’anniversario della caduta del muro di Berlino ricordardiamoci che la Germania occidentale non aveva scelto Berlino, ma una piccola città, Bonn, come capitale in attesa del grande cambiamento che abbiamo vissuto nell‘89, oltre 20 anni dopo la costruzione del muro.

Applicando questo stesso approccio, questa stessa logica sembra ovvio che Gerusalemme, che non è una città neutrale nel conflitto israelo-palestinese, non sia la scelta migliore. Invece cerchiamo di levare questa spina nel fianco della crisi israelo-palestinese. La proposta NIPI è una soluzione che potrebbe accomodare le due parti:

"Gerusalemme, capitale di nessuno stato per 20 anni: Congelamento dell'utilizzo di Gerusalemme come capitale dell’uno o dell’altro stato (o entrambi contemporaneamente) per un periodo di venti anni (durante i quali si applica politica di accompagnamento definita dall'UE). Sostegno finanziario per l'installazione e/o lo sviluppo di due capitali distinte, Ramallah e Tel Aviv. La questione di Gerusalemme come capitale di due stati non può essere considerato dall'UE che una volta che gli obiettivi generali siano raggiunti. "

In questi tempi perturbati dalll’applicazione fino al disgusto di ricette di cui il ventesimo secolo ha già dimostrato l’inefficaità, l'Europa deve dimostrare la modernità e il carattere innovativo del suo progetto e il suo valore aggiunto mostrando che è capace di uscire dagli schemi già pre-masticati da decenni di diplomazia occidentale, proponendo infine un nuovo percorso per una politica coerente di stabilizzazione per le relazioni israelo-palestinese. Uno di questi percorsi passa attraverso la definizione di due città: Ramallah e Tel Aviv per meglio installare le autorità centrali di ogni Stato, e per uno statuto speciale di Gerusalemme, una città che per sua essenza appartiene all’insieme delle chiese della terra.

Marianne Ranke-Cormier

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