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05 giugno 2015

 

Diyarbakir: attentato al comizio kurdo

di Marina Zenobio

 

4 morti e 300 feriti il primo bilancio di un attentato contro il comizio dell’Hdp a Diyarbakir,  capitale ufficiosa del Kurdistan turco

 

Poche ore fa, a meno di 2 giorni dall’apertura delle urne per le elezioni politiche in Turchia, che si terranno domenica prossima, due ordigni sono esplosi a Diyarbakir, capitale ufficiosa del Kurdistan turco, durante un raduno elettorale del Hdp (Partido Democratico dei Popoli) una formazione di sinistra e pro-kurda, a cui stavano partecipando almeno 100 mila persone.

Secondo le prime notizie le esplosioni avrebbero provocato 4 morti e il ferimento di almeno 300 persone. Le due bombe erano state collocate all’interno di un trasformatore e sono esplose a distanza di cinque minuti l’una dall’altra poco prima che il leader dell’Hdp, Selahattin Demirtas, iniziasse il suo comizio.

 

Contro l’Hdp centinaia di attentati

Nelle sue prime dichiarazione Demirtas ha richiamato alla calma i suoi sostenitori e non rispondere alle provocazioni: “La pace trionferà in questo paese, nonostante tutto” . Ma gli animi sono esasperati e nell’immediatezza di quello che ormai è di sicuro un attentato, si sono verificati scontri tra manifestanti kurdi e polizia turca. E gli animi sono esasperati anche perché in questo sud-est di Turchia, a maggioranza kurda, non è il primo attentato contro l’Hdp dall’inizio della campagna elettorale.

Nelle settimane precedenti le elezioni parlamentari in Turchia, l’Hdp ha subito circa 200 attacchi contro le sue sedi, due dei quali con pacchi bomba, che hanno provocato decine di ferite. Mercoledì scorso ignoti hanno sparato contro uno dei veicoli dalla campagna uccidendo l’autista, attivista dell’Hdp. Inoltre 43 simpatizzanti di nazionalità kurda sono stati arrestati “preventivamente” con l’accusa di voler provocare disturbi il giorno delle elezioni.

 

Sbarramento al 10% e riforma Erdogan a rischio

L’’Hdp, ritenuto dal governo di Erdogan l’erede del Pkk, ha il concreto obiettivo di essere il primo partito d’origine curda ad avere seggi in Parlamento. Nelle elezioni di domenica, infatti, la soglia di sbarramento è fissata al 10% e, secondo gli opinionisti, se l’Hdp riuscisse nell’impresa, otterrebbe una cinquantina di seggi rischiando di privare il partito del presidente Erdogan, l’Akp, dei 330 voti necessari per far passare una riforma costituzionale che rafforzerebbe ulteriormente nei suoi poteri l’attuale presidente.