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12 luglio 2015

 

Disastro in Europa

di Paul Krugman

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Ovviamente le notizie dall’Europa sono terribile, con grande confusione su che cosa sta esattamente accadendo. Ecco come penso stiano le cose anche se non ho fatto alcuna indagine indipendente.

1. Tsipras si è apparentemente lasciato convincere, qualche tempo addietro, che l’uscita dall’euro era del tutto impossibile. Pare che Syriza non abbia nemmeno preparato alcun piano d’emergenza per una moneta parallela (spero di scoprire che non è così). Ciò lo ha lasciato in una posizione negoziale impossibile. Sento addirittura persone che dovrebbero sapere di cosa parlano che Ambrose Evans-Pritchard aveva ragione, cioè che Tsipras sperava di perdere il referendum, per avere una scusa per capitolare.

2. Ma una sostanziale resa non è sufficiente per la Germania, che vuole il cambiamento di regime e l’umiliazione totale e c’è una considerevole fazione che vuole semplicemente cacciare la Grecia e apprezzerebbe più o meno uno stato fallito come monito per gli altri.

3. Non so se un qualche genere di accordo possa ancora essere approvato; anche se lo sarà, quanto potrà durare?

Il fatto è che tutti i saggi che dicono che la Grecia è impossibile, che porterebbe a una completa implosione, non sanno di che cosa stanno parlando. Quando dico questo non intendo che necessariamente sbaglino; penso che sbaglino ma chiunque sia sicuro di qualcosa, qui, si sta illudendo. Quello che invece intendo è che nessuno ha una qualche esperienza di ciò cui stiamo assistendo. E’ impressionante che la saggezza convenzionale interpreti erroneamente il parallelo più prossimo, l’Argentina del 2002. La narrazione consueta è completamente sbagliata: l’abbandono del legame con il dollaro NON ha causato il crollo economico, bensì lo ha piuttosto seguito, e la ripresa è iniziata molto presto.

Ci sono solo alternative terribili a questo punto, a causa dell’inconcludenza del governo greco e, molto più importante, della campagna totalmente irresponsabile di intimidazione finanziaria scatenata dalla Germania e dai suoi alleati. E immagino di doverlo dire: a meno che la Merkel non trovi miracolosamente un modo per offrire un piano molto meno distruttivo di qualsiasi cosa abbiamo sentito, la Grexit, per quanto terrificante sia, sarebbe migliore.

 


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