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19-12-15 - n. 570

 

Un'arma utilizzata negli attacchi di Parigi del 13 novembre proviene da un fornitore d'armi in stretto contatto con la CIA

di Alex Lantier

Traduzione del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 

18/12/2015

 

Allo stato almeno una delle pistole usate negli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre è stata acquistata dalla Century International Arms e poi ri-esportata in Europa. Uno dei più grandi fornitori di armi negli USA, la Century Arms ha stretti legami con la CIA ed è stata accusata in America ed in Europa di essere coinvolta in commercio illegale di armi.

 

La pistola, una M92 semiautomatica, è stata prodotta nelle fabbriche di armi Zastava, a Kragujevac, in Serbia. La scorsa settimana, il direttore della fabbrica Milojiko Brzakovic ha detto di aver verificato sui propri registri che sette pistole costruite dallo stabilimento sono state utilizzate negli attacchi di Parigi. La fabbrica ha distribuito diverse pistole all'interno della ex Jugoslavia prima della dissoluzione della repubblica federale, tra la restaurazione capitalista e la guerra civile negli anni novanta, ma ha consegnato una di queste pistole nel maggio 2013 alla Century Arms, con base a Delray Beach, in Florida.

 

I rappresentanti ufficiali della Century Arms non hanno rilasciato alcun commento alle domande dei reporters del Palm Beach Post ed è rimasto così oscuro come la pistola del tipo M92 sia stata ri-esportata in Europa. La Century Arms ha richiesto l'autorizzazione del governo per l'importazione dell'arma ed avrebbe dovuto richiedere altrettanta autorizzazione al Dipartimento di Stato per ri-esportarla in Europa legalmente.

 

Queste notizie minano ulteriormente la versione ufficiale circa gli attacchi di Parigi resa dai governi, dai media e dai partiti di "sinistra" filoimperialisti. Avevano insistito sul fatto che gli attacchi erano frutto di un atto di terrorismo islamista nel quale il solo Stato Islamico in Iraq e Siria era coinvolto con piena responsabilità.

 

Questa versione era anche una frode politica, per quanto i poteri della NATO erano indubbiamente politicamente coinvolti. Gli attacchi sarebbero stati condotti da combattenti islamisti addestrati in Siria - dove la CIA, le Intelligences Europee, gli sceiccati petroliferi del Golfo Persico hanno fornito supporto finanziario e militare ad una serie di forze islamiste allo scopo di rovesciare il Presidente Bashar Al Assad. Sebbene fossero schedati e monitorati dai servizi di intelligence, a questi combattenti è stato in qualche modo permesso di organizzare gli altamente complessi e coordinati attacchi di Parigi.

 

La scoperta di un concreto legame tra la Century Arms e gli attacchi di Parigi suggeriscono in modo specifico come alcuni elementi nei servizi segreti abbiano potuto aiutare gli aggressori - sia inavvertitamente, a causa della loro sconsiderata politica di guerra, o deliberatamente, con lo scopo di spostare molto più a destra il clima politico.

 

Le élites di regime hanno reagito agli attacchi del 13 novembre in modo prevedibile, allineando le loro politiche sulla guerra e sui diritti democratici con la visione dei settori più aggressivi del complesso militare industriale. La Francia si sta preparando a imporre uno stato permanente di emergenza, effettivamente abrogando i diritti democratici fondamentali e favorendo le fortune politiche dei neofascisti del Front National (FN). La NATO scalpita per fornire supporto ai propri coalizzati in Siria, anche se questo minaccia di innescare uno scontro militare a tutto campo con la potenza nucleare della Russia.

 

Mentre rimane oscuro come siano stati organizzati gli attacchi di Parigi, il legame con la Century Arms suggerisce che elementi operanti per conto di servizi segreti, in via ufficiale o meno, sono stati coinvolti. a Century Arms ha mantenuto per decenni stretti legami con la politica estera USA.

 

Nel 1987, John Rugg, ex poliziotto e dipendente della Century Arms, ha testimoniato al Senato degli USA che la sua ditta ha fornito armi ai Contras che combattevano il governo Sandinista in Nicaragua. Questa operazione illegale, gestita dalla CIA in violazione dell'emendamento Boland approvato dal Congresso USA che aveva abrogato ogni aiuto ai Contras, è esplosa nello scandalo Iran-Contra.

 

Nel 2004, secondo il Palm Beach Post, le autorità italiane hanno bloccato la spedizione via nave di 7500 fucili AK47 indirizzati alla Century Arms dalla Romania, dove l'impresa aveva sviluppato legami commerciali sin da prima della restaurazione capitalista nell'Est Europeo.

 

Nel 2007, secondo un telegramma diplomatico USA pubblicato da Wikileaks, la Century Arms ha collaborato col fornitore di armi israeliano Ori Zeller per stoccare illegalmente e svendere fucili americani del tipo M1, spediti via cargo da Washington al sanguinario regime Guatemalteco durante la guerra civile in quel paese. Il telegramma affermava anche che i soci di Zeller sono stati condannati per riciclaggio di denaro in Belgio nel 2003, e sospettati di aver riciclato 20 milioni di dollari nei fondi finanziari di Al Qaeda con diamanti dell'Africa Orientale.

 

Ciononostante, il telegramma definiva Zeller una "fonte di informazioni preziosa per il Governo USA nel Guatemala" Aggiungeva che lo stesso Governo lo aveva utilizzato per procurarsi informazioni in Guatemala, Israele, sulle vendite di armi della Russia e sul cartello messicano dei narcotici.

 

I rapporti tra la Century Arms e i narcotrafficanti messicani andarono oltre alla semplice raccolta di informazioni. Il Centro USA per la Probità Pubblica ha riferito nel 2011 che i fucili di fabbricazione rumena del tipo WASR-10 commercializzati dalla Century Arms sono diventate le armi favorite dai cartelli della droga messicani e negli anni recenti centinaia di essi sono stati all'origine di molti crimini perpetrati in Messico.

 

Questo non è il primo indizio che sia esistita una connessione tra forze statali e gruppi terroristici che ha concorso a porre in essere gli attacchi terroristici in Francia.

 

Mercoledì, la polizia francese ha fermato Claude Hermant, un ex membro del servizio d'ordine del Front National attivo nei circoli di estrema destra nel nord della Francia nonché informatore confidenziale di polizia e doganieri per chiedergli informazioni circa gli attacchi di gennaio a Charlie Hebdo e all'Hyper Cacher. La polizia ha ammesso che è stato trattenuto per chiedergli se ha venduto armi ad Amedy Coulibaly, lo sparatore dell'Hyper Cacher.

 

Ciò ha confermato le iniziali notizie circa il fatto che la procura di Lille stesse indagando sui legami tra Hernant e gli attacchi di gennaio. Il ministro dell'interno francese Bernard Cazeneuve ha successivamente eccepito il segreto di stato per fermare queste indagini. In ogni caso, tale decisione e molti dettagli dell'indagine su Hernant sono comunque trapelati alla stampa.

 

L'inchiesta di Lille sembra considerare la possibilità che Hernant stesso facesse semplicemente da mediatore in una più vasta rete coinvolta nella fornitura dell'arma allo sparatore. Voci vicine agli inquirenti hanno detto alla Voix du Nord "In questo tipo di traffici ci sono sempre uno o più intermediari. Claude Hernanti non necessariamente era a conoscenza della destinazione finale dell'arma. Ciò dimostra, in ogni caso, i legami esistenti tra certi circoli islamisti ed il crimine organizzato."

 

Il periodico ha anche riferito che un ufficiale delle dogane sarebbe stato messo sotto inchiesta nel caso Hernant.

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