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16 luglio 2015

 

Il problema non è il debito pubblico. Alle origini della crisi greca, per saperne di più

di Filip Stefanović

 

Nelle settimane in cui il tira e molla tra Grecia ed eurogruppo prende una drammatica accelerata, giocandosi il tutto per tutto tra permanenza o uscita dall’euro, la cacofonia della cronaca quotidiana rende sempre più difficile riconoscere e ricordare le cause che stanno all’origine della crisi greca. Eppure, se non se ne comprendono le origini, non è pensabile trovarvi una soluzione appropriata.

Per questo motivo ci è sembrato utile, proprio in questi giorni, lasciare da parte la cronaca pura sulle trattative europee e offrire una narrazione più lunga, scevra dei passaggi politici, che racconti cosa ha portato l’economia greca ed europea all’usurante stallo degli ultimi cinque anni. Così è nato “Krisis – Alle origini della crisi greca“, un e-book gratuito, scaricabile in formato PDF direttamente sul vostro computer cliccando sulla copertina o sul link presenti in questo articolo.

Abbiamo provato a mostrare il perché il problema ellenico è sempre stato solo parzialmente legato al suo debito pubblico, la cui ingestibilità è più il risultato che la causa della crisi; perché le politiche di austerità non hanno solo fallito, ma hanno fatto esplodere l’economia di Atene; perché, infine, le riforme strutturali non faranno uscire la Grecia dalla recessione, né salveranno l’Europa.

 Queste le premesse del breve pamphlet “Krisis – Alle origini della crisi greca“, scritto da Filip Stefanović, giovane economista italiano, specializzato in economia  internazionale, formatosi presso l’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano e  la  Berlin School of Economics. Quindici pagine appena che riassumono i caratteri  della  crisi greca mostrando come il problema ellenico non sia, come si sente ripetere  da più  parti, il debito pubblico. Un contributo chiaro, originale, accessibile che vuole  essere  un agile strumento di comprensione.

 Quello che l’autore lascia emergere chiaramente è che molte delle verità di massima  oggi vendute non sono che frutto di luoghi comuni: comprenderlo è da un lato  liberatorio, dall’altro spaventoso. Siamo posti di fronte ad una dura realtà, in cui il  dramma ellenico è soltanto il sintomo di un più grave problema di funzionalità e  identità europea, che mina pericolosamente la sua stessa sopravvivenza, e la cui  soluzione richiederà capacità politiche ben più vigorose di quelle occorse sin qui per  litigare ed affamare la Grecia.