Fonte: http://www.zerohedge.com
http://www.comedonchisciotte.org
Mercoledì, 28 gennaio

La Grecia comincia a guardare verso la Russia
traduzione di Bosque Primario

Una decina di giorni fa, prima che Syriza, il partito Anti-Austerity riportasse il suo folgorante successo in Grecia, avevamo notato che la Russia aveva fatto una modesta proposta alla Grecia: voltate le spalle a quell'Europa, che tanto disprezzate, e noi assisteremo i vostri agricoltori eludendo il divieto di importare cibo.

E, sembra abbastanza sicuro, che Tsipras, il nuovo premier della Grecia abbia dato a vedere dalle sue prime azioni che la Grecia possa effettivamente ed aggressivamente voltare le spalle all’ Europa per guardare verso la Russia, in generale, e all'Unione economica eurasiatica in particolare (come proposto recentemente ”Sorprendente proposta russa all’Europa: Mollate gli USA, entrate nell’Unione Economica Eurasiatica").

Ecco qualche esempio recente di questo drammatico cambiamento di prospettiva :

     Il primo incontro di Tsipras, con un ambasciatore straniero, da quando è stato eletto PM, è stato con il russo Andrey Maslov #Greece#ekloges2015

  —   Nick Malkoutzis (NickMalkoutzis) January 26, 2015

     Primo atto come PM, #Tsipras visita il poligono di tiro di Kaisariani, dove i nazisti ammazzarono 200 greci il 1 maggio 1944 v/@dgatopoulospic.twitter.com/a4CeNgsw66


  —   Damian Mac Con Uladh (@damomac) January 26, 2015


Oggi abbiamo avuto un'ulteriore prova che Tsipras vuole riallineare sostanzialmente l'interesse nazionale del suo paese allontanandosi dall’ occidente e rivolgendosi verso ... oriente.

In primo luogo, scrive la Reuters, oggi il nuovo premier ha bloccato la liquidazione della Grecia con una "blue light special" per gli speculatori più influenti e più vicini agli organi di stampa, fermando la privatizzazione del più grande porto della Grecia, "dando un segnale della volontà di dar seguito alle sue promesse elettorali, nonostante i colpi di avvertimento lanciati dalla zona euro e dai mercati finanziari."     

Una delle prime decisioni annunciate dal nuovo governo ha fermato la prevista cessione del 67% del capitale della Autorità Portuale del Pireo, come previsto dall’accordo di salvataggio internazionale nel quale erano stati selezionati i cinesi della Cosco Group e altri quattro pretendenti.           

"L'accordo con la Cosco sarà rivisto a beneficio del popolo greco," ha detto alla Reuters Thodoris Dritsas, il vice ministro responsabile del portafoglio dei Trasporto.

L’Europa, per esempio, sarà molto dispiaciuta che la Grecia abbia deciso di mettere al primo posto la sua gente, nella catena delle priorità, in sostituzione dei pretendenti offshore che vogliono comprarsi  gli asset greci. Sarà ancor più dispiaciuta, soprattutto perché la vendita in liquidazione della Grecia fa parte dell'accordo di salvataggio greco: un accordo che la Troika ha più volte dichiarato che non è rinegoziabile.     

Syriza aveva annunciato prima delle elezioni che avrebbe bloccato la vendita dei beni dello Stato, messi alla base del contratto di salvataggio da 240 miliardi di euro, nel quale è anche prevista la vendita di azioni del porto di Salonicco, il secondo porto più grande del paese, della Azienda ferroviaria Trainose e della Azienda ROSCO, che si occupa del materiale ferroviario rotabile. Ma questo non è stato il solo atto di aperta sfida che ha segnato l’agenda anti-europea del nuovo governo:     

In fase separata, il Vice Ministro incaricato della Riforma Amministrativa, George Katrougkalos, ha detto che il governo vorrebbe invertire alcune decisioni prese sui licenziamenti dei lavoratori del settore pubblico, altra misura chiave per il salvataggio. "Sarà uno dei primi atti legislativi di cui mi occuperò come ministro", ha detto Katrougkalos a Mega TV.



I tedeschi non sono stati felici affatto: Uno dei banchieri della Banca centrale tedesca ha avvertito che se il nuovo governo intende rimettere in discussione certi punti, potrebbe essere rivisto tutto il programma di aiuti per il paese, perché le banche vedrebbero in pericolo i loro finanziamenti. "Questo avrebbe conseguenze fatali per il sistema finanziario della Grecia e le banche greche potrebbero non avere più accesso al denaro della Banca Centrale" ha detto Joachim Nagel, membro del consiglio della Bundesbank, al giornale Handelsblatt.

Beh, forse .... A meno che, naturalmente, la Grecia non trovi una nuova alternativa, di finanziamento, una fonte che non abbia nulla a che fare con l'Establishment del FMI, che con i suoi "salvataggi" solleva solo una cortina di fumo per mettere in atto le sue politiche pro-occidentali che servono a liquidare il prima possibile qualsiasi società "salvata".

Per esempio una fonte alternativa sarebbe una Banca come il BRIC. Ricordiamo che il "BRICS ha annunciato una disponibilità di 100 miliardi di dollari come Riserva per Bypassare Fed, e Banche Centrali del Mondo Sviluppato."

E sì, nche i BRIC non se la stanno passando bene in questo momento per il crollo dei prezzi del greggio, ma ricordate: il prezzo del greggio continuerà ad essere basso solo fino a quando l’industria dello scisto USA si manterrà vibrante. Una volta che questo produttore marginale di greggio, con un prezzo di breakeven a 80 US$ sarà fuori mercato, vedremo che immediatamente l'Arabia Saudita stringerà i rubinetti e il greggio si impennerà di nuovo fino a $ 100, $ 150 o più.

La questione è se le riserve di FX saudite potranno sopravvivere al ZIRP  della Fed, che è l'unico motivo – pensano quegli idioti che investono nei junk bond e che vogliono solo guagnare subito - perché la maggior parte dei soldi che tirano fuori come gocce di sangue, per produrre lo shale USA sono in perdita ma possono ancora operare con un prezzo (WTI) a $ 45 al barile .



Il che significa, naturalmente, che ora la Russia (e la Cina) sono destinate a diventare alleati decisivi per la Grecia, il che spiegherebbe subito il logico interessamento verso Mosca.

Ma aspettate, c'è altro.

Bloomberg dice ancora qualcosa "Il Ministro degli Esteri Nikos Kotzias giovedì scorso era a Bruxelles per discutere di eventuali altre sanzioni nei confronti della Russia per il conflitto in Ucraina e già prima che il gabinetto si riunisca domani, per la prima volta, il governo greco ha detto che non era d'accordo con la dichiarazione UE, in cui il presidente Donald Tusk ha presentato la prospettiva di applicare "ulteriori misure restrittive" alla Russia."

La battuta finale:

Negli ultimi mesi, Kotzias ha scritto su Twitter che le sanzioni contro la Russia non facevano gli interesse della Grecia ed in un blog ha affermato che una nuova politica estera della Grecia dovrebbe focalizzarsi a fermare la trasformazione della UE "in un impero idiosincratico, dominato dalla Germania."

E nella storia recente, quando si è arrivati ad un avversario naturale per qualsiasi ambizione imperiale tedesca, l'Europa è sempre stata capaci di dare solo una risposta ...

Link

27.01.2015

 

top