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giu 16th, 2015

 

Varoufakis: Non presenteremo altre proposte. E Tsipras vola di nuovo a Mosca

 

Atene non presenterà all’Eurogruppo di giovedì nuove proposte per una soluzione del contenzioso con i creditori internazionali. Lo ha affermato oggi il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis sulle pagine del tedesco Bild, lasciando intendere che più in là sulle trattative con la “troika” (temine abolito che indica Bce, Fmi e Ue, cioè i “creditori”) non si può andare.

La Grecia è quindi propensa al muro contro muro, contando di far sgretolare quello dei creditori forte del fatto che nessuno in Europa vorrebbe la paventata “Grexit” per via delle conseguenze imprevedibili che comporterebbe.

Ed il premier Alexis Tsipras, invece di preoccuparsi del fatto che le pensioni in Grecia sono a livello di quelle tedesche nonostante i lavoratori si mettano a riposo 10 anni prima e che succhiano il 10% del Pil contro una media europea del 2.5%, l’ha buttata tutto sul politico ed ha comunicato agli esponenti del suo partito Syriza che “L’ossessione dei creditori per un programma di tagli non può essere un errore, ha fini politici”, per cui “i creditori stanno utilizzando i negoziati per dimostrare la loro forza, noi stiamo trattando in buona fede”.

La colpa è ancora una volta tutta della Bce, che “insiste su una linea di strangolamento finanziario”, e del Fmi: “siamo in questa posizione – ha detto Tsipras – perché il Fmi vuole misure difficili e l’Europa rifiuta lo sgravio del debito”. “Se l’obiettivo è proseguire con un programma ispirato dalle politiche fallite del Fmi senza uno sgravio del debito, allora siamo obbligati a non soccombere alle minacce”, ha aggiunto.

Per il premier greco il “principale fattore” che blocca le trattative sulla ripresa dei finanziamenti è costituito dalle “divergenze tra Commissione Ue e Fondo Monetario Internazionale sulla ristrutturazione del debito”, ed “è cruciale raggiungere un accordo fattibile con i creditori, non uno che tra sei mesi riporti la Grecia nella situazione attuale”.

Da Berlino Angela Merkel ha fatto sapere di nutrire forti dubbi che giovedì si troverà un accordo, per cui la possibilità dell’uscita dall’euro della Grecia è tutt’altro che remota.

Anche perché, salvo accordi, Atene è chiamata a rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fmi entro fine mese e altri 6,7 miliardi di euro alla Bce tra luglio e agosto, soldi che in cassa non ci sono.

Un’instabilità che sta facendo tremare i mercati, con le borse europee in negativo e quella di Atene che perde il 3,5%.

Intanto Tsipras continua a lavorare sottobanco con i russi e giovedì, mentre si svolgerà l’Eurogruppo, si recherà a Mosca per un nuovo incontro con Vladimir Putin.