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gen 31st, 2015

Ci rifiutiamo di lavorare con la troika

Aria di tempesta fra la Grecia e l’Ue: da Atene il neo-ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, che si è visto con il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ha affermato che “Ci rifiutiamo di lavorare” con la troika, “che non è neanche riconosciuta dal Parlamento europeo”.
Per aiutare la Grecia ad uscire dal disastro finanziario in cui si è trovata, la troika (Ue-Bce-Fmi) hanno prestato ad Atene qualcosa come 240 miliardi di euro (di cui 40 da parte dell’Italia) in cambio di una serie di riforme lacrime e sangue per rimettere a posto l’economia. Ma il premier Alexis Tsipras ha fatto dell’anti-austerità e della cancellazione parziale del debito la propria linea politica.
A Dijsselbloem il ministro delle Finanze greco ha detto che il nuovo governo non coopererà con la troika e non chiederà l’estensione del programma di salvataggio concordato con Washington e Bruxelles, in scadenza il 28 febbraio, ovvero che “Questa piattaforma ci ha permesso di ottenere la fiducia del popolo greco. Il nostro primo atto di governo non sarà quello di respingere la base delle contestazioni a questo programma attraverso la richiesta di estenderlo”.
Sulla cancellazione del debito pubblico ha messo le mani avanti anche il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, il quale ha più volte ribadito che “Rispettiamo il suffragio universale in Grecia, ma la Grecia deve anche rispettare gli altri, le opinioni pubbliche e i parlamentari del resto dell’Europa. Accordi sono possibili, ma non cambieranno fondamentalmente ciò che è già messo in atto” per cui “non vi sarà nessuna cancellazione del debito greco, gli altri paesi non lo accetterebbero”.
Non meno realista è stato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz in un’intervista alla Bild, dove ha affermato che “Tsipras sa che deve arrivare a un compromesso. E che non può realizzare tutto quello che ha promesso nello zelo della campagna elettorale. Sono curioso di ascoltare quali saranno le sue proposte finanziarie”.
Furiosa è Angela Merkel (anche la Germania ha messo la sua parte), la quale ha fatto sapere di non voler neanche sentir parlare di riduzione del debito greco, in quanto “Ci sono già stati condoni volontari del debito da parte di creditori privati”.
Intervistata per l’Hamburger Abendblatt la cancelliera ha affermato che “le banche hanno già decurtato miliardi dal debito della Grecia e io non prevedo alcuna nuova riduzione”. Ha quindi avvertito che “L’Europa continuerà a mostrare la sua solidarietà con la Grecia, come con gli altri Paesi colpiti dalla crisi, se questi Paesi realizzeranno le riforme e adotteranno misure per ridurre la spesa pubblica”.

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