Articolo apparso su viome.org

http://comune-info.net/

28 giugno 2015

 

Le lotte e le speranze della Grecia

tradotto da Alberto Castagnola

 

Ha ragione Bifo, la finanza globale sta organizzando un colpo di stato riducendo alla fame milioni di greci. Tuttavia sarebbe sbagliato guardare ciò che sta accadendo soltanto con gli occhi di quelli che sono in “alto”, dall’Ue al Fondo monetario. La Grecia resta ricca di movimenti come poche altre aree europee e le loro lotte riguardano la vita di ogni giorno di migliaia di persone: dalle fabbriche recuperate passando per le cliniche solidali autogestite, gli orti comunitari dell’ex aeroporto di Atene, l’emittente Ert già pubblica e ora autogestita, ma anche per la lotta dei dipendenti dei servizi di pulizia licenziati dal ministero delle finanze. Intono alla fabbrica autogestita Vio.me di Salonicco, ad esempio, è nata una grande Carovana – come racconta questo articolo e il video segnalati da Leonidas Oikonomakis – che ha attraversato il paese. Nelle ultime settimane, alcuni tribunali hanno cercato di aggredire questa straordinaria storia di ribellione, che gode ovviamente di una legittimazione assoluta agli occhi della società.

 

Carovana di lotta e di solidarietà e le ultime notizie sul fronte legale

Cari amici e sostenitori della lotta della Vio.me per l’autogestione

Dopo la straordinaria risposta dei sostenitori internazionali alla nostra campagna contro la liquidazione dell’impresa, i lavoratori e i membri dei comitati di solidarietà hanno organizzato una “Carovana di Lotta e di Solidarietà” che comprendeva diverse lotte di lavoratori che combattono per l’occupazione e la loro dignità. Tra i partecipanti alla Carovana erano presenti i lavoratori della emittente Ert già pubblica e ora autogestita (leggi Un anno di televisione comunitaria), i dipendenti dei servizi di pulizia licenziati dal ministero delle Finanze (successivamente reintegrati dal governo), i lavoratori licenziati dalla fabbrica della Halkida Cement, (una sussidiaria della Lafarge Francia), i dipendenti degli impianti della Alluminio di Grecia, insegnanti e sorveglianti delle scuole che hanno perso il loro posto di lavoro.

La Carovana è partita da Tessalonica ed ha attraversato numerose città greche, le cui popolazioni applaudivano al suo passaggio. All’arrivo, ad Atene, è stata organizzata una conferenza stampa comune il sabato 5 aprile, durante la quale un professore argentino, Andres Ruggeri, ha anche avuto la possibilità di presentare il suo nuovo libro sul movimento delle imprese recuperate in Argentina, di recente tradotto anche in greco. Il 6 aprile la Carovana si è diretta verso il ministero del Lavoro (vedi il video) dove il ministro, Panos Skourletis, non era presente, pur essendo stato informato con molto anticipo dell’arrivo della Carovana. Una rappresentanza della Carovana ha incontrato funzionari di alto livello del ministero, i quali si sono impegnati a prendere tutte le iniziative necessarie per garantire la continuità della produzione nelle imprese in autogestione.

 

I lavoratori hanno ricordato ai funzionari del ministero che il partito oggi al governo ha definito la Vio.me “uno sforzo esemplare per la ricostruzione produttiva del paese” e hanno richiesto una soluzione politica per il loro conflitto con la proprietà. Essi si sono impegnati a sostenere le mobilitazioni finché i loro sforzi per riuscire ad autogestire l’impresa non saranno ratificati da una legge.

Nel frattempo, due importanti decisioni di tribunali sono state di recente rese note, ambedue negative nei confronti della lotta dei lavoratori della Vio.me per l’autogestione. Da una parte, è stato rigettato l’appello dei lavoratori contro la bancarotta della Vio.me, sulla base del fatto che i lavoratori non erano legalmente nella posizione di poter presentare tale richiesta. Si è trattato chiaramente di una interpretazione pregiudiziale della legge e di un intervento politico da parte del tribunale amministrativo.

 

D’altra parte, un diverso tribunale amministrativo ha approvato la richiesta del garante, l’amministratore del fallimento della Philkeram, casa madre della Viome, di mettere in liquidazione i beni dell’impresa. Una possibile acquisizione dei terreni fornirebbe la base legale per l’espulsione dei lavoratori, anche se questa non costituisce una minaccia immediata. I lavoratori e i sostenitori solidali della Vio.me hanno deciso di rimanere all’interno della fabbrica, di resistere, di produrre e di difendere l’impresa controllata dai lavoratori, senza tenere in alcun conto qualunque azione legale. I tribunali hanno dimostrato ancora una volta di essere uno strumento repressivo nelle mani della classe dominante. Ovviamente i lavoratori dispongono di una legittimazione assoluta agli occhi della società, poichè essi collocano il bene commune, la difesa dei posti di lavoro la ricostruzione produttiva che scaturiscono dall’iniziativa sociale autonoma al di sopra degli interessi private di pochi.

Come risposta a tutti questi avvenimenti, i lavoratori della Vio.me aumentano le varie forme di mobilitazione. Stanno spingendo per la trasformazione della “Carovana di Lotta e di Solidarietà” in una struttura orizzontale permanente che possa coordinare tutte le lotte operaie, all’esterno del percorso istituzionale dei sindacati burocratici. Le mobilitazioni sono culminate in un grande evento organizzato sabato 21 giugno presso la fabbrica. Ha ospitato un mercato contadino, cibo e bevande, un concerto di gruppi popolari hip-op, degli artisti di graffiti che hanno decarato le pareti della fabbrica e e una grande assemblea di tutte le lotte rappresentate dalla Carovana di Lotta e di Solidarietà. Il momento più alto della giornata è stata la visita dei lavoratori della fabbrica occupata Dita in Bosnia, in modo da avere la possibilità di conoscersi con i nostri fratelli e sorelle bosniaci e di scambiare informazioni ed esperienze.