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Aprile 14, 2015

 

Per quanto ancora?

di Eduardo Galeano

Traduzione di Francesco Guadagni

 

Ieri, a 74 anni,  è scomparso Eduardo Galeano. L’America Latina e il mondo intero hanno perso uno scrittore, un poeta, un militante dall’immenso valore. Vogliamo ricordare il Maestro con un articolo che scrisse nel 2006 quando Israele attaccò il Libano, intitolato

 

“¿Hasta cuándo?”.

 

A Cana, dove Gesù trasformò l’acqua in vino per celebrare l’amore umano, l’odio umano frantuma oltre trenta bambini in un lungo bombardamento. La guerra continua, come al solito. Come al solito, si dice che è stato un errore. Per quando tempo gli orrori saranno chiamati errori?

Questa guerra, questo massacro di civili, sono scoppiati con il rapimento di un soldato. Per quanto tempo il rapimento di un soldato israeliano può giustificare il rapimento della sovranità palestinese? Per quanto tempo il rapimento di due soldati israeliani può giustificare il sequestro di tutto il Libano?

La caccia agli ebrei è stato, per secoli, lo sport preferito degli europei. Ad Auschwitz scorreva un antico fiume di fantasmi, che avevano attraversato l’Europa. Per quanto tempo ancora i palestinesi e altri arabi dovranno pagare per i crimini che non hanno commesso?

Hezbollah non esisteva quando Israele distrusse il Libano nelle invasioni precedenti. Fino a quando continueremo a credere alla storia dell’aggressore aggredito, che pratica il terrorismo perché ha il diritto di difendersi contro il terrorismo?

Iraq, Afghanistan, Palestina, Libano. Quanto tempo si può continuare a sterminare paesi sterminando?

Le torture di Abu Ghraib, che hanno scatenato una certa malattia universale, non sono una novità per noi in America Latina. Il nostro esercito ha imparato quelle tecniche di interrogatorio presso la Scuola delle Americhe, ora perso il nome, ma non i suoi trucchi. Per quanto dovremo accettare che la tortura sia ulteriormente legittimata, come ha fatto la Corte Suprema di Israele, in nome della legittima difesa della patria?

Israele ha ignorato quarantasei risoluzioni dell’Assemblea Generale e altre agenzie delle Nazioni Unite. Per quanto tempo Israele godrà del privilegio di essere sordo?

Le Nazioni Unite raccomandano, ma non decidono. Quando decidono, la Casa Bianca continua a decidere, perché ha il potere di veto. La Casa Bianca ha posto il veto al Consiglio di Sicurezza su quaranta risoluzioni che condannano Israele. Per quanto tempo le Nazioni Unite agiranno per gli Stati Uniti come se avessero un altro nome?

 

Dal momento che i palestinesi sono stati cacciati dalle loro case e privati delle loro terre, molto sangue è stato versato. Per quanto tempo il flusso di sangue  continuerà a scorrere affinché la forza possa giustificare ciò che il diritto nega?

La storia si ripete giorno dopo giorno, anno dopo anno, e muore un israeliano per ogni dieci arabi uccisi. Per quanto tempo la vita di ogni israeliano varrà dieci volte di più?

In proporzione alla popolazione, cinquantamila civili, soprattutto donne e bambini, uccisi in Iraq, sono pari a ottocentomila statunitensi. Per quanto dovremo accettare, come se fosse consuetudine, l’uccisione di iracheni in una guerra cieca che ha dimenticato i suoi pretesti? Per quanto tempo rimarrà normale per i vivi e per i morti essere di prima, seconda, terza o quarta classe?

L’Iran sta sviluppando l’energia nucleare. Per quanto tempo crederemo che ciò sia sufficiente per dimostrare che un paese è una minaccia per l’umanità? Alla cosiddetta comunità internazionale non genera angoscia il fatto che Israele ha duecentocinquanta bombe atomiche, anche se è un paese che vive sull’orlo di una crisi di nervi. Chi gestisce il pericolosimetro universale? É l’Iran il paese che ha sganciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki?

Nell’era della globalizzazione, il diritto alla repressione è più forte del diritto di espressione. Per giustificare l’occupazione illegale del territorio palestinese, la guerra si chiama pace. Gli israeliani sono patrioti e i palestinesi sono terroristi, e i terroristi seminano allarme universale. Per quanto tempo i mezzi di comunicazione resteranno i paurosi della comunicazione?