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1 dicembre 2015

 

Il Vaticano trema

di Luca Pinasco

 

Cosa si nasconde dietro lo scandalo in Vaticano?

 

Tutte le volte che le maggiori testate giornalistiche, da destra a sinistra, si scagliano per diversi giorni di fila contro un Istituzione, contro uno Stato indipendente o contro il suo leader, mi viene il sospetto che si stia cercando di orchestrare qualcosa. Il sospetto cresce quando l’argomento viene accompagnato dalla pubblicazione di due libri immediatamente tradotti in 15 lingue, con case editrici di tutto il mondo che si affrettano ad acquistarne i diritti prima della pubblicazione, apparentemente senza nessuna prova sul fatto che il libro venda. Ma è quando si vede uno degli autori ospite in ogni programma di approfondimento, su ogni emittente televisiva, che sponsorizza il suo libro e le sue tesi, con la totale approvazione del conduttore della trasmissione, che i sospetti smettono di essere sospetti. Particolarmente interessante risulta un dettaglio nel dibattito tra Gianluigi Nuzzi (autore di uno dei due libri di cui sopra) è il direttore del settimanale “Tempi” Luigi Amicone durante il programma “La Gabbia”, nel quale dopo 15 minuti di acceso diverbio, l’unica cosa sulla quale entrambi concordano è il fatto che tra i più importanti nemici della Chiesa, almeno di una parte della Chiesa, oggi possano essere identificati la banca d’affari più “entangled” al mondo Goldman Sachs, la maggiore società d’investimento al mondo Blackrock e una delle più grandi società di servizi finanziari, UBS. https://www.youtube.com/watch?v=sjgkBbSyvvM (dal minuto 18 in poi)

Non sappiamo se Gianluigi Nuzzi sia in malafede, leggendo il suo libro ci si rende conto del fatto che, a prescindere da tutto, le sue intenzioni vanno nella direzione di aiutare Papa Francesco nella sua opera di pulizia. Diverso però è l’effetto della strumentalizzazione televisiva, giornalistica e dell’ editoria straniera di questo nuovo “Vatileaks, la quale si sostanzia in un attacco diretto alla Chiesa, alle sue capacità di finanziamento ed ai suoi beni, cosa al quale lo stesso autore si è volentieri prestato. Per quanto si possa essere atei o religiosi appare chiaro che proprio i sopracitati gruppi finanziari, i “nemici della Chiesa”, possiedono un enorme influenza nella proprietà dell’ informazione e dell’ editoria occidentale, (dettagli http://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/le-bocche-dellimpero-i-padroni-dei-mass-media/). La grande finanza ha già messo in atto un golpe nella Chiesa, bloccando il sistema di pagamenti SWIFT (sistema internazionale per pagamenti bancari) per il Vaticano e sbloccandolo soltanto nel momento in cui Ratzinger “rassegnò le dimissioni” ed un aereo militare lo portò a Castel Gandolfo a vivere da Papa Emerito. Forse però non si aspettavano che venisse eletto il Gesuita Bergoglio, o che si dimostrasse un leader che fa geopolitica e che vuole ostacolare i grandi interessi occidentali in Siria ed in Ucraina, in Africa ed in America Latina. Il 10 giugno l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Kenneth Hackett, ha invitato la leadership della Chiesa Cattolica Romana a condannare la politica della Russia riguardo alla crisi in Ucraina. Ma la risposta del Papa nell’ Angelus del 23 Agosto non piacque affatto ad Obama: “Rispettare gli accordi per giungere alla pace”, un chiaro riferimento agli accordi di Minsk. Sempre in disaccordo con i piani angloamericani per la Siria è oggi la voce dei diversi esponenti della Chiesa attualmente presenti nei territori di guerra, da padre Ibrahim al Sabbagh, a padre Daniel Maes, fino al Vicario Apostolico di Aleppo, padre Georges Abou Khazen, nominato il 4 novembre 2013 da Papa Francesco, raffinato intellettuale, il quale dice apertamente che l’ISIS è una creazione dell’ Occidente (https://www.youtube.com/watch?v=qwe-NUhkCTY) ed è un forte sostenitore dell’ intervento Russo in Siria, contro il terrorismo ed in difesa della popolazione civile e del governo di Assad.

Sempre avverso agli interessi della finanza occidentale è stata la rivoluzionaria Enciclica Verde del 18 giugno 2015 dove oltre a scagliarsi contro le grandi società del petrolio per la prima volta un Papa ha dichiarato: “Il salvataggio ad ogni costo delle banche sta facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura” Questa volta, vista la massiccia ed intensa campagna di propaganda, sembra che si voglia tentare il golpe in stile rivolta colorata, utilizzando i mezzi dell’ informazione insieme ad una fazione interna al Vaticano come arma contro la Chiesa, fino a farla cedere. Il faccendiere Bisignani scrive che la probabilità di avere 3 Papi si fa sempre più concreta, speriamo si sbagli.