25.04.2015 - Diego Fusaro – facebook - Si festeggia la Liberazione. Ma occorre sempre pensare l'impensato del pensato: la Liberazione fu subito seguita da una nuova occupazione, che ancora subiamo. Alludo naturalmente all'occupazione da parte della potenza imperialista americana, che ad oggi occupa il territorio nazionale italiano con oltre 110 basi: non può esservi democrazia, né libertà, né sovranità ove il territorio nazionale è occupato da basi militari straniere. La festa della Liberazione, anziché ridursi a culto del passato, ci insegni a tornare a lottare per la libertà: contro l'occupazione americana, contro la dittatura eurocratica.

Storie partigiane da Niamey

di Mauro Armanino

 

Lo strano 25 aprile di un ex operaio ligure della Flm diventato missionario in Niger. Mauro conosce bene le guerre e le altre malattie dell’Africa, in particolare quelle che affliggono i governi e i capi di stato del continente che “va aiutato a casa sua”, ma conosce bene anche i mali dell’Italia e dell’Europa. Dall’impunità a quelli che affliggono l’informazione per la quale, chissà mai perché, i morti di meningite non esistono, a differenza di quelli di Ebola. C’è poi quell’altra malattia, assai bizzarra, del senso di marcia: da sud a nord sei un migrante criminale mentre da nord a sud sei un turista in cerca di emozioni forti. Per fortuna, in Europa possiamo aumentare i fondi per controllare le coste e affondare i barconi dei mercanti di schiavi

L’eccidio di Porzûs, la Resistenza spezzata


L'eccidio di Porzûs consistette nell'uccisione, di diciassette partigiani della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di un gruppo di partigiani – in prevalenza gappisti – appartenenti al Partito Comunista Italiano. L'evento – considerato uno dei più tragici e controversi della Resistenza italiana – fu ed è tuttora fonte di numerose polemiche in ordine ai mandanti dell'eccidio e alle sue motivazioni. Le vicende legate a Porzûs hanno travalicato il loro contesto locale fin dagli anni in cui si svolsero, entrando a far parte di una più ampia discussione storiografica, giornalistica e politica sulla natura e gli obiettivi immediati e prospettici del PCI in quegli anni, nonché sui suoi rapporti con i comunisti jugoslavi e con l'Unione Sovietica.

Nel 70° della Liberazione c’è ancora molto da fare

Quello che è successo oggi in Val Susa è di una gravità inaudita.

Questa foto dice tutto:

25 aprile: donne nella Liberazione

di Sara Paoli
Più di 125 mila le donne italiane che hanno partecipato attivamente alla Resistenza, dando un contributo fondamentale alla Liberazione dal nazifascismo

Viva il 25 Aprile
La Resistenza continua. Il 25 Aprile la Resistenza continua! A 70 anni dalla Liberazione sono continui gli attacchi alla Lotta partigiana per distruggerne il ricordo e imporre le controriforme e un sistema autoritario necessari al potere capitalista per scaricare la propria crisi sulla classe operaia e le masse popolari .

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