Fonti: Contra Injerencia  
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31 gen 2015

La marcia del cambiamento strabocca per le piazze di Madrid
Traduzione di Luciano Lago

Al grido di “Si se puede” è iniziata da questo mezzogiorno del Sabato la “Marcha del Cambio” (marcia del cambiamento). La manifestazione convocata dal partito di opposizione “Podemos” è riuscita a riempire le strade e le piazze del centro di Madrid con decine di migliaia di persone.  Dalla Puerta de Alcalà una marea di gente si è messa in corteo per procedere verso la Puerta del Sol, dove l’organizzazione ha creato lo scenario perchè la direzione del partito possa chiudere la manifestazione.

Uno degli slogan più ripetuti nel corso della manifestazione è stato quello del “Tic-tac”, in riferimento al tempo che manca per il cambiamento (le elezioni politiche previste in Spagna per la fine dell’anno). Atri slogans sono stati:  “abbiamo recuperato l’illusione”, esclamata in coro da un gruppo di baschi. “Già siamo stanchi, stufi. Il cambiamento deve essere adesso” ( “Ya estamos hartos, cansados. Esto tiene que ser ya”).

“Abbiamo accolto la chiamata di Pablo Iglesias”, sottolineava un giovane madrilegno di 18 anni che era venuto alla manifestazione per cambiare tutto (“cambiarlo todo”). “Quando vediamo un partito che non ci considera degli idioti, lo appoggiamo e cerchiamo di fare in modo che finisca il bipartitismo”, aggiunge una sua amica.

Cartelli con differenti messaggi, slogans e richieste decoravano la “calle Alcalà” (una delle vie centrali).” La Sanità al 100 X100 pubblica ed universale”, “Il reddito minimo garantito”. “Si se puede!” . Tutto questo si poteva leggere nei tanti cartelli portati dai manifestanti. La gente si è affollata ed accalcata nelle vie limitrofe per cercare di entrare nella piazza della “Puerta del Sol” quando ancora in molti erano dietro a Cibeles, il punto ufficiale della manifestazione.

Si sono potute vedere anche molte bandiere repubblicane ondeggiando lungo il tragitto della manifestazione, assieme al altre dell’Anadulcia, di Euskadi, della Cataluna e della Galicia, alcune delle quali ornate con la stella rossa, simbolo dell’autonomia ed indipendenza.

Migliaia di persone si sono spostate da ogni punto della penisola per appoggiare la manifestazione. Trinidad Pinto è venuta da Jerez e La Frontera: “siamo partiti ieri alle 11 di notte e siamo arivati alle sette e mezza della mattina”. “Ci sono milioni di persone che sono in attesa del cambiamento: che se ne vadano quelli (del governo) ed entriamo noi”, affermava un altro.

Prima dell’inizio della marcia, il segretario della politica di Podemos, Inigo Errejon,  ha dichiarato ai vari media che” la manifestazione odierna presuppone un salto qualitativo che inizia a Cibeles  e finisce alla Monclova”,  ed ha sottolineato l’affluenza massiccia dei simpatizzanti di questa formazione politica.

Inoltre ha detto che “in Spagna attualmente stanno soffiando venti  di cambiamento” ed ha aggiunto che” la marcia rappresenta la vittoria della classe povera”.

Le elezioni autonome in Andalusia saranno il primo appuntamento in cui Podemos potrà misurare la sua forza nelle urne. “In Andalusia inizia il cambiamento”, annunciava convinta Pinto. “Abbiamo pensato di cambiare da “Podemos” a “Corremos”, rispondeva tra le risate alla domanda se si aspettavano il successo di questa convocazione.

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