Originale: open democracy

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16 marzo 2015

 

L’onda di Podemos

di Boaventura de Sousa Santos

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Le nazioni dell’Europa meridionale sono estremamente diverse, sia socialmente che politicamente, ma stanno sostenendo il peso maggiore dell’impatto causato dalla stessa politica  sbagliata imposta dall’Europa centrale e settentrionale per mezzo dell’Unione Europea (UE) con risultati variabili ma convergenti.  In generale, questo equivale a tenere legati questi paesi alla loro posizione periferica all’interno del continente, assoggettandoli a un indebitamento ingiustamente sproporzionato, disabilitando attivamente  l’apparato statale e i servizi pubblici, spingendo le classi medie  verso un impoverimento repentino, costringendo i giovani ad emigrare e tagliando gli investimenti per l’istruzione e la ricerca, senza le quali diventa impossibile levarsi da quella condizione periferica summenzionata.  La Spagna, la Grecia e il Portogallo sono tragedie  che servono da esempio.

Sebbene tutti i sondaggi indichino alti livelli di disaffezione e anche di indignazione (spesso dimostrati nelle strade e nelle piazze), per questo stato di cose, una reazione politica si è dimostrata più difficile da  esprimere. I partiti tradizionali della sinistra non sono riusciti a farsi venire in mente delle soluzioni: i partiti comunisti sono favorevoli ad abbandonare l’UE, ma le maggioranze tendono  a scoraggiarsi a causa dei rischi che questa decisione  comporterebbe; in quanto  responsabili delle politiche di austerità, i partiti socialisti, si sono screditati,  in misura maggiore o minore. Si è creato perciò  un vuoto che  si è  riempito lentamente.

SYRIZA della Grecia, dapprima iniziato come fronte politico nel 2004, si è reiventato come partito nel 2012 per reagire alla crisi, e quindi ha riempito quel vuoto. Ha vinto le elezioni legislative nel gennaio 2015 e ora è il partito alla guida del nuovo governo greco, portando fuori la Grecia dall’incubo dell’austerità per mezzo di difficili e ingiusti negoziati con l’Unione Europea (UE). In Portogallo, il Blocco della Sinistra (“Bloco de Esquerda” – BE), istituito quattro anni prima di SYRIZA, non ha potuto reinventarsi in reazione alla crisi, e perciò il vuoto persiste. Podemos, il nuovo partito della Spagna, costituisce la maggiore innovazione politica in Europa dalla fine della Guerra Fredda e, al contrario di SYRIZA e del BE, non nostra tracce visibili della Guerra Fredda.

Per comprendere Podemos, dobbiamo  ripensare  al Forum sociale mondiale, ai governi progressisti che sono emersi in America Latina dall’inizio del 2000, ai movimenti sociali e ai processi costituzionali che hanno portato al potere questi governi, e agli esperimenti di democrazia partecipativa (specialmente a livello locale),  come è avvenuto in molte città latino-americane, basati sull’esperimento pionieristico di Porto Alegre, e anche alla Primavera Araba. In breve, Podemos, è il risultato finale di un processo di apprendimento originatosi nel Sud globale che alla fine ha reso possibile incanalare creativamente lo sdegno che percorreva le strade della Spagna.

Un partito-movimento

E’ un nuovo tipo di partito, un movimento- partito, o piuttosto, un partito-movimento, basato sulle seguenti idee:

-Le persone non sono stufe della politica, sono stufe soltanto di questo tipo di politica.

-La stragrande maggioranza dei cittadini non si sente politicamente mobilitata né scende in strada per protestare, ma invece rimane a casa, piena di rabbia e simpatizzando per i dimostranti.

-L’attivismo politico è importante, ma la politica chiede il reale coinvolgimento dei cittadini che non sono necessariamente ‘politicamente attivi’. Essere un membro della classe  politica è necessariamente una condizione temporanea, che impedisce di guadagnare di più del salario medio del paese.

-Internet permette forme di interazione che non esistevano prima.

-I parlamentari eletti non si inventano argomenti o posizioni, ma semplicemente trasmettono quelle che emergono dalle discussioni alla base.

-Mentre la politica di parte deve avere delle facce, queste non sono il fattore decisivo.

-La trasparenza e l’affidabilità devono essere assolute; il partito è un servizio dei cittadini e per i cittadini, e perciò dovrebbe essere finanziato dai cittadini stessi invece che dalle grosse aziende determinate a dirottare lo stato e a svuotare la democrazia.

- Stare a sinistra è un punto di arrivo, non un punto di partenza: perciò deve essere dimostrato come un fatto. Per esempio: chiunque in Europa sia favorevole al Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti  (TTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership) non è di sinistra, anche se è membro di un partito di sinistra. Il TTIP  persegue gli stessi obiettivi dell’FTAA, (Free Trade Area of the Americas), cioè la Zona di libero scambio delle Americhe proposta da Bill Clinton nel 1994 e  messa da  parte nel 2005 come conseguenza del potente movimento popolare di protesta che ha mobilitato le forze progressiste di tutto il continente.

Per dirlo in modo succinto, il codice genetico di Podemos consiste nell’applicare alla vita interna dei partiti proprio la stessa idea di complementarietà tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa che dovrebbe guidare in primo luogo  i meccanismi del sistema politico.

Vale le pena notare che Podemos è una versione particolarmente  indovinata   e potenzialmente più efficace delle innovazioni politiche che sono emerse in varie parti del mondo come espressione di non conformità   davanti allo svuotamento della democrazia rappresentativa causata dalla corruzione e dal modo in cui i governi sono stati dirottati  dal capitale.

In Italia, nel 2009, c’è stata l’ascesa del Movimento Cinque Stelle, guidato da Beppe Grillo, con la sua critica veemente dei partiti politici e con la sua approvazione delle pratiche di democrazia partecipativa. Ha avuto un successo fenomenale alle elezioni, ma la sua posizione estremista contro la politica è fonte di perplessità  riguardo al tipo di rinnovamento politico che sostiene.

Il 2012 ha visto la formazione, in India, di Aam Aadmi (il partito dell’uomo comune, conosciuto con il suo acronimo inglese AAP – Aam Aadmi Party). Ispirato dagli insegnamenti di Gandhi, e incentrato sulla lotta contro la corruzione e a favore della democrazia partecipativa, si fonda sulla premessa che il fatto che l’uomo comune (e la donna comune, come sono state desiderose di aggiungere le donne entrate nel partito) non viene ascoltato o tenuto in conto dai politici . Appena un anno dopo che il partito era stato fondato, Aam Aadmi è diventato il secondo partito per numero di voti ricevuti  all’Assemblea Legislativa di Delhi. Guida ancora (dopo una breve interruzione) il Governo di Delhi.

Le dinamiche tra movimento sociale e partito politico che Podemos rappresenta così bene, possono diffondersi con un’onda ad altri paesi? Le condizioni cambiano molto da paese a paese. Inoltre Podemos non è una ricetta, ma piuttosto un senso di direzione politica che mira a portare più vicini la politica e i cittadini e a dimostrare che una tale avvicinamento rimarrà impossibile fino a quando l’attività politica sarà limitata a votare ogni 4 anni per dei politici che assumono i loro mandati e li usano per i loro scopi personali. E’ abbastanza interessante che un partito, la Sinistra Unita, si sia di recente  formato in Inghilterra, e che  le sue  idee guida derivino direttamente dai principi che sono alla base di SYRIZA e di Podemos.

Considerato il vuoto di cui ho parlato, c’è un acuto bisogno di un’ondata di Podemos in Portogallo. La tradizione del Portogallo riguardo all’attivismo non si può paragonare  a quella della Spagna. In Portogallo, Podemos è destinato a diventare un partito del tutto diverso, senza nessuna ripercussione negativa in questo momento. Il paese sta ora attraversando il suo momento di Costa. In seguito agli scarsi risultati ottenuti dal Partito Socialista (PS), nelle ultime elezioni europee, António Costa, sindaco socialista di Lisbona, ha concorso per la dirigenza del partito ed è stato eletto segretario generale nell’ultimo congresso. La competizione ha assunto la forma di elezioni primarie, aperta sia a membri del partito che ai suoi sostenitori. La partecipazione è stata molto grande e ha dimostrato quello che ho detto prima: il

disimpegno dei  cittadini si applica soltanto alla politica, quando nessun cambiamento sembra disponibile davanti a una intollerabile situazione socio-economica ingiusta.

A causa del momento di Costa, l’ondata di Podemos nel Portogallo attuale può principalmente servire a prepararsi per il futuro: o tramite la collaborazione con il Partito Socialista, nel caso quest’ultimo sia interessato a percorrere un sentiero di sinistra; oppure diventando un’alternativa, nel caso che il PS si discrediti, cosa che avverrà inevitabilmente se si allea con le forze di destra. Attualmente, la seconda opzione è la più probabile.

L’onda di ritorno

Può l’ondata di Podemos raggiungere l’America Latina restituendo quindi in un certo modo l’ispirazione che ha ricevuto dal Continente e dallo stupendo primo decennio all’alba del ventunesimo secolo? Sarebbe certamente di grande importanza se dovesse accadere in Messico e in Colombia, le due grandi nazioni governate da forze conservatrici.

Finora, tutti i tentativi di esprimere un nuovo movimento-partito e politiche di sinistra in questi due paesi e di renderle credibili, non sono riusciti a infrangere il blocco della tradizionale politica oligarchica. Riguardo al Messico, si dovrebbero citare tentativi così diversi come La Otra Campaña, condotto dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, o il movimento politico incentrato su López Obrador.  Nel caso della Colombia, c’è Polo Democrático con tutte le vicissitudini che ha attraversato nl corso degli anni ( polo democratico indipendente, polo democratico alternativo).

Si potrebbe essere portati a credere, riguardo a quei paesi dove le forze progressiste hanno ottenuto vittorie importanti nel primo decennio del ventunesimo secolo e dove i partiti di governo erano essi stessi emanazione di movimenti sociali e di lotte popolari, che non ci fosse nulla che Podemos fosse in grado di mettere in moto, dato che è da lì che ha avuto origine in primo luogo. Penso al  Partido dos Trabalhadores in Brasile  (Partito dei Lavoratori– PT),  Movimiento al Socialismo (“Movemento verso il  Socialismo” – MAS), in Bolivia, Alianza PAIS (“Alleanza del Paese”), in Ecuador, al Venezuela’s Partido Socialista Unido del Venezuela (“Partito Socialista Unito del Venezuela” – PSUV).

Siamo in presenza di realtà politiche molto diverse che tuttavia sembrano condividere due tratti: tutte hanno cercato di dare voce politica alle classi popolari, che più di tutte hanno sofferto sotto l’oppressione delle classi dirigenti, sebbene le prime tendano a essere percepite non come entità collettive, ma come gruppi di individui poveri. E hanno avuto successo in politica.

L’esercizio del potere governativo potrebbe avere un effetto castrante per il loro comune ‘marchio di fabbrica’ (o tramite l’autocrazia/caudilhismo,  la corruzione o rinunciando agli  imperativi dello sviluppo neoliberale, ecc.). Mostrano diversi livelli di erosione politica, sebbene di recente  ci siano state molte vittorie, alcune anche clamorose (come nel caso del MAS, nelle elezioni del 2014). Se l’onda di Podemos dimostrerà di essere di una qualche importanza in questi paesi – come in realtà in Argentina e in Cile, le altre due nazioni governate da governi di centro-sinistra fondati su partiti più affermati – tenderà a presentarsi in due forme: riforme fondamentali all’interno di quei partiti ( con maggiore urgenza per il PT rispetto ad  altri partiti), la formazione di nuovi movimenti-partiti spinti dalle stesse dinamiche interne della democrazia partecipativa per  esprimere dell  politiche e scegliere i propri leader.

Come si può vedere dal caso di AAP in India, la spinta politica dietro Podemos non è un fenomeno dell’Europa meridionale e dell’America Latina. Infatti poteva sorgere sotto altre forme in qualche altro continente o contesto. Venticinque anni dopo la caduta del Muro di Berlino, i cittadini in ogni luogo che una volta credevano alla promessa della democrazia, annunciata al mondo come la fine della storia, stanno ora arrivando alla conclusione che il livello di democrazia liberale rappresentativa, ha raggiunto il punto zero, indebolito da dentro dalle forze anti-democratiche, dalle oligarchie sia vecchie che nuove e anche abbastanza potenti economicamente, per  dirottare l’intero sistema politico e lo stato e per agganciarli ai loro interessi personali.

Mai prima è stato così chiaro che viviamo in società che sono politicamente democratiche ma socialmente fasciste. L’onda di Podemos è una metafora per ogni singolo tentativo di trovare una soluzione politica progressista per il pantano nel quale ci troviamo, una soluzione, possiamo aggiungere, che non implica alcun crollo politico repentino, potenzialmente violento.

Attualmente gli Stati Uniti sono uno dei paesi al mondo dove il punto zero della democrazia è più evidente. E’ senz’altro il paese dove la retorica dell’autorità  democratica è più palesemente contraddetta dalle realtà politiche plutocratiche-cleptocratiche del paese. Quando la Corte Suprema ha permesso alle grosse imprese di finanziare i partiti politici e le campagne politiche, proprio come a qualsiasi altro cittadino comune – e quindi in condizioni di totale anonimato – alla democrazia è stato assestato un colpo finale.

Da allora in poi, le agende delle  grosse aziende hanno avuto il controllo completo sull’agenda politica, dalla totale commercializzazione della vita alla chiusura dei pochi servizi pubblici di qualità ancora esistenti; dalla fine della protezione ambientale e del consumatore alla neutralizzazione dell’opposizione dei sindacati dei lavoratori; dalla importante revisione che ha trasformato le università in servizi commerciali da affittare, al trasformare i professori universitari in lavoratori precari e a far diventare gli studenti dei consumatori indebitati a vita; dalla sottomissione in politica estera senza precedenti, agli interessi del capitale finanziario globale, alle guerre incessanti destinate ad alimentare il complesso militare, industriale e della sicurezza.

Alla luce di tutto questo, non è certo una sorpresa che molti americani in disaccordo con lo status quo, abbiano iniziato a leggere – o a rileggere – Marx e Lenin. In questi autori trovano valide  spiegazioni per la situazione in cui la società americana è capitata.  Non li consultano in cerca di alternative, di idee che potrebbero aiutare a rifondare la politica democratica del paese, ma sono ben consapevoli dei catastrofici risultati politici della prassi  leninista (e, peraltro, trotzkista). E’ abbastanza sorprendente che leggano anche Democracy in America [La democrazia in America], di Alexis de Tocqueville, con la sua difesa della democrazia partecipative e della comunità negli Stati Uniti nei primi decenni del diciannovesimo secolo. Da qui hanno tratto l’ispirazione per rifondare la democrazia negli Stati Uniti, al di fuori della complementarità inerente della democrazia rappresentativa e partecipativa.  Sono  i portatori inconsapevoli dell’energia politica vitale trasportata dall’onda di Podemos.

 

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/the-podemos-wave