Originale: teleSUR English

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20 aprile 2015

 

Già abbastanza

di Michael Albert

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

In mezzo alle solite chiacchiere auto-congratulatorie che non lasciano spazio alla ragione, sui media statunitensi e tra gli accademici, un recente saggio di Paul Buchheit su AlterNet (una fonte che ammetto di consultare molto raramente) comunica delle informazioni molto impressionanti. Ecco alcuni stralci:

“La ricchezza dell’America è cresciuta del 60% negli scorsi 6 anni, cioè di oltre 30 trilioni di dollari. Più o meno nello stesso tempo, anche il numero dei bambini senza tetto è cresciuto del 60%.”

Questo fatto non dovrebbe essere una prova sufficiente  – sì, proprio quell’unico fatto – per convincere tutti che le istituzioni statunitensi sono barbare? O forse questa è una reazione troppo estrema? Forse è una  notizia negativa paragonata alla giusta celebrazione del nuovo modello di iPhone, ignorando allo stesso tempi i senzatetto?

Buchheit prosegue:

“Il finanziere e CEO (amministratore delegato) Peter Schiff ha detto: “La gente non patisce la fame in un’economia capitalista.”  I 16 milioni di bambini che vivono con i buoni spesa sanno che cosa vuol dire patire la fame. Forse, al Congresso, alcuni direbbero che quei bambini dovrebbero lavorare. “Non c’è nulla di paragonabile a un pranzo gratuito,” ha insistito Jack Kingston, il Rappresentante della Georgia, anche per gli scolari, ai quali si dovrebbe chiedere di “spazzare il pavimento della mensa.”

Quando si fanno studi su tempi molto anteriori, e si trovano formulazioni terribilmente dure, si può almeno notare che in molti casi queste si sono avute quando c’era un’ignoranza generalizzata dei problemi correlati.  Ora, tuttavia, sappiamo tutti che cosa è giusto. Ma riceviamo pressioni per fare ciò che è sbagliato – e poi per razionalizzarlo.

“La maestra Sonya Romero-Smith ha raccontato delle due bambine senzatetto che ha adottato: “Ci abbiamo impiegato un po’a eliminare le cimici da letto. Per i terrori notturni (si svegliavano di soprassalto, spaventate) ci è voluto un po’ più di tempo. Accaparrarsi il cibo.”

Il nostro paese spende fortune ogni anno apparentemente per difendersi (da minacce immaginarie), ma in realtà per fornire  un profitto ai guerrafondai e per sostenere le élite repressive sia all’estero che in patria – e, allo stesso tempo, che  il paese venga “difeso” è spregevole. Anche questa cosa è troppo violenta? Forse ho bisogno di sedute di psicanalisi per attenuare la mia rabbia?

L’UNICEF riferisce: “Il benessere materiale [dei bambini] è il più alto in Olanda, e nei quattro paesi nordici, e il più basso in Lettonia, Lituania, Romania e Stati Uniti.”

Gli Stati Uniti pattugliano il mondo per estrarre ricchezza praticamente da ogni angolo. Dove va la ricchezza se non va ai bambini? Al Riccone, naturalmente. E che cosa  esige questo da noi  quando il Riccone si rannicchia nel suo jet privato per prendere il volo verso Washington per fare un accordo redditizio che sarà registrato nei libri contabili?  Dovremmo analizzarlo? Arrabbiarci? Fare altro? O forse prendere soltanto una pillola?

“Oltre la metà degli alunni delle scuole pubbliche sono abbastanza poveri per essere idonei al sussidio per il pranzo, e quasi la metà dei bambini di colore che hanno meno di 6 anni, vivono in povertà.”

Perché anche questi fatti non dovrebbero generare indignazione e azione?  Immaginate che qualcuno vi dicesse che in Grecia, o in Venezuela c’è una povertà del genere. Potreste dire: che cosa orribile! E’ necessario fare qualcosa. Potreste chiedervi: perché non fanno qualcosa? Naturalmente il luogo, l’affermazione sono veri   e il luogo che ha meno motivo di scuse su tutto il pianeta (noi siamo una forza esterna enorme che sovverte la Grecia e il Venezuela, ma non c’è una forza esterna in grado di abbatterci) è proprio qui. Che cosa dovremmo quindi fare riguardo all’orrore

dei bambini che vivono in povertà proprio qui nei buoni vecchi Stati Uniti?

“Quasi  la metà di tutti coloro che ricevono i buoni spesa, sono bambini e arrivano in media ad avere circa 5 dollari al giorno per i loro pasti prima che la legge sull’agricoltura del 2014 tagliasse 8,6 miliardi (per i prossimi 10 anni) dal programma dei buoni spesa.”

Il leggendario malvagio Scrooge* farebbe queste cose? Quello che è particolarmente spaventoso,  è che non sono personaggi simili a Scrooge che sovvertono segretamente la vita con efferata odiosa malizia e non sono questi personaggi che tollerano gli orrori perpetrati contro i bambini e, in realtà, contro tutti i poveri, contro quelli privati dei loro diritti, ecc. No, sono coloro che manovrano le leve e fanno le scelte. In altre parole, a fare il male non sono le persone che scappano con le opzioni della società    in segreto e in maniera fraudolenta, ma le persone che attuano apertamente la logica alla base della nostra società coerentemente con la struttura e la storia della nostra società. E, d’altra parte, va detto,  è il  resto di noi che sanno che sta succedendo ma che non hanno la forza,  volontà o la speranza di opporsi, che  lo agevolano spesso anche contro i nostri stessi interessi.

Nel 2007, circa 12 bambini su 100 vivevano con i buoni spesa. Oggi sono 20 ogni 100.”

Che bella crescita del tasso di povertà. Invece di ridursi della metà ogni otto anni, sulla strada verso la saggezza –aumenta di due terzi nello stesso intervallo di tempo. Che meravigliosa traiettoria sociale.

Siamo sul Titanic di tutti i Titanic. Alcuni padroni ricchi e potenti stanno dirigendosi verso gli iceberg. Alcuni amministratori semplicemente ricchi e potenti, e intellettuali e avvocati e altri cittadini altrimenti responsabilizzati  osservano mentre le cosa sta accadendo, nervosi e a volte orripilati, ma anche (piuttosto stupidamente e anche immoralmente) soddisfatti della loro condizione  nelle cuccette più in alto, al di sopra della linea d’acqua.  E poi ci siamo tutti noi che spostiamo le sedie a sdraio sul ponte, raramente con moderata felicità, o più spesso in una specie  di sonnambulismo, cercando piaceri momentanei, e tuttavia, a un certo livello sapendo che là fuori ci sono gli iceberg e che  ci stanno già scorticando dopo averci ridotto a pezzettini.

E poi c’è il gruppo più grosso, il resto, orripilato, già sofferente in modi diversi, ma privo di piani coerenti per fare qualcosa di positivo.

“In una tipica notte gelida di gennaio, 138.000 bambini, secondo il Dipartimento degli alloggi, erano senza un posto che si potesse chiamare casa.”

Pensateci. Davvero. Immaginatelo. Se non vi fa stare male, qual è il motivo?

Supponete che un’astronave  arrivasse  negli Stati Uniti e prendesse in media 2.500 bambini da ogni stato – un numero maggiore dagli stati più popolati, minore da quelli meno popolati – e li facesse vivere tutti all’aperto, senza un posto che si potesse chiamare casa? Diremmo soltanto: “Ah, ecco come vanno le cose. Non importa. Non     su questo, non c’è nulla da  fare?” Oppure perderemmo interamente  e totalmente le staffe, facendo anche qualsiasi cosa necessaria  a salvare i bambini,  salvare i bambini, salvare i bambini? E allora, ancora di più, essendo riusciti a evitare che i bambini fossero senza un tetto, non ci concentreremmo anche sul fare uscire gli alieni dal nostro mondo?

Va bene, quindi gli alieni non sono piccole creature verdi. Sono istituzioni che cambiano la povertà   dei bambini, per non parlare della povertà e   degli adulti, inesorabili prodotti secondari del business,  come al solito. Quindi, non dovremmo salvare i bambini, nel breve termine e sostituire le istituzioni nel lungo termine? C’è una qualche  strana   retorica o qualche complessa teoria economica o sociologica che possa anche solo occuparsi, molto meno superare questa semplice proposizione – è necessario mitigare  il cambiamento che porta alla rivoluzione che altera le nostre istituzioni significative – senza dimostrare un livello di disumanità che è….alieno?

Ritornando a Buchheit:

“Soltanto due nazioni si rifiutano ancora di ratificare la Convenzione dell’ONU sui Diritti del Bambino: il Sudan del Sud e gli Stati Uniti. Quando il Presidente Obama ha detto: “Credo che l’America sia eccezionale,” era vicino alla verità, in un modo che lui e i suoi ricchi amici non ammetterebbero mai.”

Che cosa quindi impedisce un’insurrezione? Propongo che la risposta sia: l’impotenza. La convinzione che lì fuori non c’é un’opzione migliore, e, anche se ci fosse, non c’è modo di ottenerla.

Queste opinioni sono sciocchezze, naturalmente, ma di un genere molto letale e suicida.

 

*http://arianna.libero.it/web/ricerca?qs=Scrooge&f=ss

 


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/zcommentary/enough-already

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