Tratto da Contrainjerencia

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ott 10th, 2015

 

 

Roberts: “Washington ha commesso un errore che potrebbe essere fatale per l’Umanità”

Traduzione e sintesi di Luciano Lago

 

La Casa Bianca si è decisa a bloccare il sorgere di due potenze nucleari chiave. la Russia e la Cina, nessuna delle quali accetterà l’egemonia degli USA, ritiene il politologo ed economista nordamericano Paul Craig Roberts il quale considera che “Washington ha commesso un errore che potrebbe essere fatale per l’umanità”.

“Gli USA hanno sempre avuto una buona opinione di se stessi ma, con la caduta dell’Unone Sovietica, l’auto esaltazione è arrivata a livelli stratosferici. Ci siamo trasformati nel popolo eccezionale, la Nazione indispensabile, il paese scelto dalla Storia per esercitare l’egemonia sul mondo”.

 

Per causa di questa politica, Pechino attualmente si sta confrontando con la strategia statunitense conosciuta come “Pivot to Asia” (il giro verso l’Asia) e con la “costruzione di nuove basi navali ed aeree degli USA per assicurarsi il controllo del Mare della Cina Meridionale, che adesso viene definito come una delle aree di interesse nazionale per gli statunitensi”, segnala l’autore.

Dall’altro lato, il tentativo di contenere la Russia è l’origine della crisi che Washington ha creato in Ucraina e di approfittarne per fare propaganda anti russa”, spiega Roberts.

Nella sua opinione, “l’aggressione e la propaganda sfacciata” degli USA non hanno avuto altro effetto che non quello di convincere la Russia e la Cina del fatto che Washington abbia intenzioni di guerra, e l’ essersi dato conto di quello ha spinto i due paesi verso una alleanza strategica”.

Nè la Russia, nè la Cina accetteranno il denominato “status di vassallaggio accettato dal Regno Unito, dalla Germania, dalla Francia e dal resto d’Europa, così come dal Canada, dal Giappone e dall’Australia”, afferma  l’analista politico il quale aggiunge che “il prezzo della pace mondiale è che tutto il mondo accetti l’egemonia di Washington”.

“Sul fronte della politica estera, l’arroganza dell’autoimmagine degli Stati Uniti come un paese “eccezionale ed indispensabile” e con i diritti egemonici su altri paesi significa che il mondo si sta preparando per una guerra”, scrive Roberts.

A suo giudizio, “a meno che il dollaro e con esso il potere degli USA debba franare o che l’Europa trovi il coraggio per rompere con Washington e portare a compimento una politica estera indipendente ,dicendo addio alla NATO, una guerra nucleare è il nostro probabile futuro”.

Nella sua colonna, anche Roberts affronta la questione delle celebrazioni a Mosca del Giorno della Vittoria sul nazismo, che i politici occidentali hanno boicottato, mentre che “i cinesi si trovavano lì al loro posto”, con il presidente seduto assieme a Vladimir Putin durante la sfilata militare nella Piazzza Rossa, la quale secondo il politologo, ha segnato un “punto di svolta storico”.

Ancora il raffronto delle perdite sovietiche con quelle degli USA, del Regno Unito e della Francia assieme, “mette totalmente in chiaro che fu la Russia che sbaragliò Hitler “, nel suo discorso con motivo del 70° anniversario della resa della Germania nazista, il presidente statunitense ha menzionato soltanto le forze degli USA. Invece il presidente Putin ha espresso il suo ringraziamento ai popoli di Gran Bretagna, Francia e USA per il loro contributo alla vittoria”, ricorda l’ex assessore economico del Governo di Ronald Reagan.

Da molti anni il madatario russo dichiara pubblicamente che “l’Occidente non ascolta la Russia”, scrive l’autore dell’articolo. “Washington ed i suoi stati vassalli in Europa, Canada, Australia e Giappone non ascoltano quando la Russia dice “di non pressionarla tanto, non siamo il nemico, vogliamo essere vostri soci”, si lamenta Roberts.

Per effetto della politica di Washington, la “Russia e la Cina finalmente si sono fatti consapevoli che devono scegliere tra il vassallaggio e la guerra”, ritiene il politologo, avvisando che “Washington ha commesso un errore che potrebbe essere fatale per l’umanità”.

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