Tratto da ABC.es

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18 Ottobre 2015

 

Lo sprofondamento morale dell’Occidente

di Juan Manuel De Prada

Traduzione: Luciano Lago

 

Gli Stati Uniti combattono con nefaste arti per continuare ad imporre sul mondo il proprio dominio militare, tecnologico ed economico.

In un celebre discorso pronunciato a Valdai, Putin affermava che “un paese deve disporre di forza militare, tecnologica ed economica; tuttavia, quello che sarà determinante per il suo successo è la sua forza spirituale e morale”.

Si tratta di una verità che ricorre implacabilmente nella Storia: tutte le potenze che hanno lasciato che si incancrenisse questa forza spirituale e morale hanno dovuto soccombere, a volte in modo fulminante, ma più spesso con processi lunghi e rovinosi. Accadde nell’antichità, con l’Impero romano, quando i romani decisero di sotterrare le vecchie virtù repubblicane e si abbandonarono alle mollezze dell’impero. E’ accaduto in molti diversi momenti della Storia alle più grandi potenze che, infatuate della propria supremazia militare o economica, si lasciarono snaturalizzare da mode straniere, corrompere dal denaro o cadere vittime del vizio.

 

Oggi questo è quanto sta avvenendo in forma pietosa agli Stati Uniti, immersi in un penoso sprofondamento morale mentre combattono impiegando artifici nefasti (sobillazioni, mercenari, strategie occulte, ecc.) per continuare ad imporre il loro dominio militare, economico e tecnologico senza voler comprendere che una Nazione resta grande soltanto quando si nutre di una poderosa dinamica spirituale.

I segnali di sprofondamento morale degli USA li vediamo dappertutto, nella loro produzione culturale che appare ogni volta più insignificante, nei loro piaceri ogni volta più plebei o aberranti, nei loro appetiti per ottenere lucro ogni volta resi più voraci; sono i segnali che si sono trasmessi dagli USA alle loro colonie, specialmente al putridume europeo. Si percepisce anche nelle dichiarazioni dei loro pezzi grossi, ogni volta più miserabili e sensa senso, come se si rifocillassero nei miasmi della loro degradazione.

Ashton Carter, il capo del Pentagono, augurava, con una mascherata esultanza, che l’Esercito russo inizierà presto a soffrire perdite umane in Siria. Il senatore McCain, per fare onore al suo maledetto cognome, proponeva di aumentare le sanzioni e l’isolamento internazionale contro la Russia. Sono entrambe espressioni di una bassezza abissale, che denotano un’animo molto annerito e purulento: da una parte predicono che la campagna militare russa in Siria dovrà subire un rovescio importante e che le sue truppe saranno decimate dagli “orchi” maomettani (forse che Carter sta insinuando ce gli orchi andranno a ricevre nei prossimi giorni armamenti che gli permettano di respingere gli attacchi aerei?); dall’altra parte esigono che la Russia sia castigata per aver voluto combattere gli orchi maomettani che stanno distruggendo il paese,sgozzando i cristiani e riducendo in rovine il ricchissimo patrimonio storico archeologico della Siria.

L’altro giorno, l’ organizzazione militare che raggruppa gli Stati Uniti e le loro colonie (la NATO) denunciava che, nel corso degli attacchi agli orchi maomettani, due aerei russi “avrebbero violato lo spazio aereo turco”; e si avventurava a dire che forse i russi potrebbero ricevere “un forte messaggio” dissuasorio, per evitare altri incidenti simili. Sarà questo “forte annuncio” l’aumento delle sanzioni e l’isolamento internazionale, come richiedeva McCain? O forse le vittime di cui prediceva Carter? mentre le l’organizzazione militare che ragguppa gli Stati Uniti e le sue colonie denunciava questa minima bazzeccola, tace (già si sa chi fa tacere e chi consegna) su un fatto clamoroso: gli orchi maomettani a quelli che l’aviazione russa sta colpendo si stanno rifugiando come scarafaggi in Turchia che li accoglie molto benevolmente, in parte per crescerli al suo petto (come già avevano fatto prima di dedicarsi a radere al suolo la Siria), in parte per distribuirli per l’Europa, camuffati con la moltitudine di profughi di guerra.

Lo spettacolo dello sprofondamento morale è sempre nauseabondo; tuttavia nella loro decadenza gli Stati Uniti sembrano disposti ad affogarsi nel loro stesso vomito.