Il Manifesto

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1 luglio 2015

 

Basel Ghattas: Il blocco di Gaza è illegale, torneremo a sfidarlo

Intervista di Michele Giorgio

 

Il deputato palestinese alla Knesset e passeggero della “Marianne”: «I soldati israeliani hanno usato violenza contro alcuni di quelli a bordo. La nostra missione è stata in ogni caso un successo perchè ha riportato in primo piano la chiusura di Gaza e la sua illegalità»

 

Gerusalemme, 1 luglio 2015, Nena News

 

Il governo di Stoccolma, l’unico in Europa ad avere formalmente riconosciuto lo Stato di Palestina, ha annunciato che presenterà una protesta formale contro Israele per l’abbordaggio della nave svedese “Marianne” della Freedom Flottila, diretta a Gaza, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. «Sappiamo che l’intervento della Marina israeliana ha avuto luogo in acque internazionali. Per legge solo allo Stato bandiera, in questo caso la Svezia, era permesso agire contro la nave in acque internazionali», ha comunicato ieri al quotidiano Dagens Nyheter l’ufficio stampa del ministero degli esteri svedese, aggiungendo che Stoccolma considera fondamentale la fine del blocco di Gaza. Il comunicato è giunto mentre l’ex presidente tunisino Moncef Marzouki, uno dei 18 passeggeri e membri dell’equipaggio della “Marianne”, saliva, scortato dalla polizia israeliana, su un aereo diretto a Parigi. A Tunisi lunedì centinaia di persone si erano radunate nel quartiere del Menzah per chiedere la sua immediata liberazione da parte di Israele. Sull’abbordaggio della “Marianne” e sul significato di questa nuova missione della Freedom Flotilla III , abbiamo intervistato uno dei passeggeri più noti, il deputato palestinese israeliano Basel Ghattas.

Come un po’ tutti avevano previsto, le forze armate israeliane hanno abbordato la “Marianne”, impedendo alla nave di proseguire per Gaza. Il portavoce militare ha detto che tutto si è svolto senza problemi e incidenti. Le cose sono andate davvero così?

Non è vero, c’è stata violenza. Ero lì e ho potuto registrarla di persona. Io non sono stato toccato ma un membro svedese dell’equipaggio, Charlie Andersson, che aveva protestato quando ha visto i commando israeliani, è stato colpito tre volte con il taser, la pistola che lancia scariche elettriche, ed è rimasto ferito. Ha anche ricevuto un colpo alla testa. Altri tre passeggeri che avevano tentato una difesa passiva, assolutamente pacifica, sono stati percossi dai soldati.

Prima di entrare in azione, la Marina israeliana ha preso contatto con la “Marianne”?

Via radio i militari hanno chiesto al comandante di cambiare rotta e di dirigersi verso il porto di Ashqelon (città israeliana a circa 10 km da Gaza, ndr) dove avrebbe potuto lasciare il suo carico. Lui ha risposto che la nostra destinazione era Gaza e che non avrebbe modificato la rotta. Tutti abbiamo approvato la sua scelta perchè non era certo la “Marianne” a violare le leggi internazionale ma Israele che attua da troppi anni un blocco navale illegale contro la popolazione di Gaza. Poco dopo sono intervenuti i commando che, dopo aver preso il controllo della nave, hanno intimato al comandante di dirigersi al porto di Ashdod.

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Lei è un cittadino israeliano e un deputato della Knesset, che atteggiamento hanno avuto nei suoi confronti quando siete arrivati ad Ashdod.

Non hanno tenuto in alcun conto della mia immunità parlamentare. Mi hanno sequestrato il telefono e il computer e le mie proteste non sono servite a nulla. Come quelle dei miei compagni di viaggio ai quali hanno portato via tutto.

Quanto ha pesato nel suo caso l’irritazione che alla Knesset e in una porzione consistente di popolazione israeliana ha suscitato la sua scelta di partecipare alla Freedom Flotilla III

Non so dire quanto possa aver pesato. Per ciò che mi riguarda non ho compiuto nulla di illegale, perchè di illegale c’è solo il blocco inaccettabile di Gaza, che condiziona la vita di quasi due milioni di palestinesi, uomini, donne e bambini, che hanno il diritto di vivere liberi e in condizioni di normalità.

È soddisfatto della reazione internazionale all’abbordaggio della “Marianne” da parte della Marina israeliana.

Non ho ancora avuto modo di seguire con attenzione le reazioni all’estero e dei media internazionali a questo grave abuso. In ogni caso anche questa missione della Freedom Flotilla è stata un successo, perchè ha riportato in primo piano la condizione di Gaza e l’illegalità del blocco attuato da Israele. Il fatto che il governo (Netanyahu) ordini in modo sistematico di impedire alle navi della Freedom Flotilla di arrivare a Gaza non spezzerà la volontà di contesta il blocco e intende riaffermare la sovranità del diritto internazionale. Nena News

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