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11 maggio 2015

 

E’ partita la terza Flotilla

 

Ieri sera la partenza dal porto di Goteborg di Marianne, la nave svedese parte della Freedom Flotilla III che tenterà di rompere il blocco navale sull’enclave palestinese. A bordo 5 membri dell’equipaggio e 8 attivisti a tratta, con un carico di attrezzature mediche e di pannelli solari

 

Roma, 11 maggio 2015, Nena News –

 

E’ salpata ieri sera dal porto svedese di Goteborg Marianne, la nave che guiderà la terza Freedom Flotilla diretta a Gaza con l’obiettivo di rompere il blocco imposto da Israele 8 anni fa. Il peschereccio, acquistato da Ship to Gaza Svezia e Ship to Gaza Norvegia, percorrerà circa 5 mila miglia nautiche fermandosi man mano nei porti europei – quelli finora resi noti sono Helsingborg, Malmo e Copenhagen –  prima di giungere nella Striscia carica di attrezzature mediche e pannelli solari.

Questi ultimi, dono di ETC-El, serviranno a dare alla popolazione la possibilità di produrre energia in autonomia e a provare a far ripartire la Striscia di Gaza completamente distrutta dall’ultima operazione militare israeliana, “Margine Protettivo”, che nell’estate del 2014 ha ucciso oltre duemila persone e annientato la maggior parte delle infrastrutture della piccola enclave palestinese. 

Il peschereccio svedese si unirà ad altre navi, che insieme formeranno la “Freedom Flotilla III”, e tenterà di sbarcare a Gaza con un’azione pacifica. A bordo, oltre all’equipaggio composto da 5 persone, ci saranno altri 8 attivisti a tratta: fino al prossimo porto ospiterà – tra gli altri – Maria Svensson, portavoce del partito F.I. (Feminist Initiativ), Mikael M Karlsson, presidente di Ship to Gaza Svezia; Henry Ascher, professore associato di Pediatria; il regista Lennart Berggren e Dror Feiler, musicista e portavoce di Ship to Gaza.

Tra i personaggi che dovrebbero far parte della Flotilla per ora è stato fatto solo il nome dell’ex presidente tunisino Moncef Marzouki, che annunciato la propria adesione all’iniziativa a conclusione dei lavori del Social Forum di Tunisi lo scorso marzo. Marzouki, che ha alle spalle un passato da attivista per i diritti umani, ha guidato la Tunisia dal 2011 al 2014, nel periodo di transizione che ha seguito le rivolte della primavera araba.

Si tratta della terza flotta che tenta di rompere il blocco imposto da Israele a Gaza dopo la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi del 2007: nel 2010 la prima Freedom Flotilla fu fermata dalla marina israeliana mentre navigava in acque internazionali. I militari aprirono il fuoco sulla nave Mavi Marvara, uccidendo nove attivisti, di cui otto cittadini turchi. Ne scaturì una rottura diplomatica tra Tel Aviv e Ankara. Nel 2011 una flotta era pronta a salpare dalla Grecia, ma le pressioni israeliane fecero in modo che Atene impedisse alle navi di partire. Nena News

 


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