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apr 3rd, 2015

 

 

Nucleare iraniano: accordo fatto. Ma la firma di giugno deve passare da parlamenti ostili

di Enrico Oliari

 

Dopo quasi due anni di trattative è stato finalmente trovato l’accordo sul nucleare iraniano. A leggere la dichiarazione congiunta, frutto del lavoro del “5+1” (Francia, Gb, Usa, Russia, Cina + Germania) e della delegazione iraniana guidata dal ministro degli Esteri della Repubblica Islamica Mohamed Javad Zarif e dal capo-negoziatore Abbas Araqchi, è stata la Pesc Federica Mogherini: la “soluzione a 360 gradi” individuata “garantirà la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano”, cioè “Abbiamo raggiunto un accordo che garantisce che l’Iran non potrà sviluppare l’arma nucleare”.

Le sanzioni vengono revocate: “L’Ue – ha continuato Mogherini – terminerà l’attuazione di tutte le sanzioni, economiche, energetiche e finanziarie e gli Stati Uniti cesseranno l’applicazione di tutte le sanzioni secondarie, economiche e finanziarie, insieme all’attuazione di tutti gli impegni dell’Iran, come concordato con l’Aiea”.

Inoltre “Non ci saranno altre strutture di arricchimento dell’uranio oltre a Natanz”, e nella struttura di Fordo, al centro della contestazione da parte della comunità internazionale per la presenza di impianti per l’arricchimento dell’uranio, non ci sarà materiale fissile.

L’occhio vigile degli ispettori sarà continuo ed intensificato per i prossimi dieci anni, ed avrà lo scopo di assicurarsi che l’Iran non arricchirà l’uranio oltre un terzo della propria capacità.

Il testo scritto dell’accordo sarà pronto a giugno, quando i vari rappresentanti si ritroveranno per la firma ufficiale.

Dopo che il presidente Hassan Rohani ha twittato che sono state trovate soluzioni sui punti chiave del negoziato e che quindi l’accordo è divenuta cosa fatta, a Teheran vi sono state manifestazioni spontanee di giubilo, soprattutto per la fine dell’incubo sanzioni.

Dagli Usa Barack Obama ha precisato che “L’accordo con l’Iran non si basa sulla fiducia, ma su verifiche senza precedenti”, e che quella individuata è un’”intesa storica”, che “preverrà la bomba nucleare”; anche il segretario di stato John Kerry ha parlato di “Un grande giorno: Unione europea, 5+1 e Iran hanno ora i parametri per risolvere le questioni più importanti sul programma nucleare. Presto si tornerà al lavoro per un accordo finale”, con riferimento alla firma di giugno e soprattutto a quanto si dovrà fare presso i rispettivi parlamenti per ottenerne l’approvazione: a Washington 367 deputati per lo più repubblicani, su pressioni dell’israeliano Benjamin Netanyahu, hanno avvisato Obama sul fatto che l’accordo dovrà passare anche da loro, ma la stessa cosa è successa a Teheran, dove i fedelissimi dell’ayatollah Khamenei hanno già espresso le loro perplessità.

Una nota della Farnesina ha trasmesso il commento di Paolo Gentiloni, per il quale “I risultati raggiunti oggi sono una buona notizia. Sulla base dei parametri chiave decisi a Losanna si può lavorare per un’intesa completa e definitiva entro fine giugno”. “L’Italia – ha aggiunto – ha sempre incoraggiato gli sforzi per raggiungere un esito del negoziato che garantisca la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano. Apprezziamo l’impegno di tutte le parti, la determinazione di Stati Uniti e Iran, e il ruolo svolto in particolare dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini. Siamo convinti che l’intesa finale sul dossier nucleare potrà avere effetti positivi sia nei rapporti con Teheran che per l’evoluzione di diversi teatri di crisi”.

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