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11 luglio 2015

 

Khamenei: "Usa sono vera incarnazione arroganza globale"

 

"Gli Stati Uniti sono la vera incarnazione dell'arroganza globale". Lo ha detto la guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nel corso di un incontro con degli studenti a Teheran. Rispondendo ad uno studente che gli chiedeva cosa succederà dopo il completamento dei colloqui sul nucleare, Khamenei ha sottolineato: "La lotta contro l'arroganza globale è il cuore della nostra rivoluzione, non possiamo metterla da parte. Preparatevi a proseguire questa lotta"

Questo quando è slittata ancora la scadenza per raggiungere un accordo sul programma nucleare dell'Iran. Il Dipartimento di stato americano venerdì ha infatti spiegato come la deadline sia stata spostata a lunedì 13 luglio.

Ci sono ancora "significativi punti di scontro" nelle trattative, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest., secondo cui, tuttavia, nonostante le differenze, un accordo "non è mai stato così vicino". Earnest ha fatto eco a quanto detto dal segretario di stato, John Kerry. "L'atmosfera è costruttiva. Si può dire che abbiamo fatto dei progressi, con decisioni su un paio di divergenze". Le trattative odierne - ha precisato Kerry - saranno concentrate su temi "molto difficili". 

Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha detto che se il negoziato sul nucleare iraniano fallisce, "i tecnici nucleari iraniani sono pronti ad accelerare la sua tecnologia nucleare a una velocità più elevata di prima". "Se porti il negoziato a un punto morto - ha detto Larijani -, allora sei tu che commetti un errore strategico" e in questo caso, ha aggiunto il presidente del parlamento di Teheran, parlando della controparte Usa, "il risultato non sarà a tuo beneficio". Larijani, secondo il quale i negoziati avevano compiuto finora "buoni progressi", ha così criticato le ultime prese di posizione da parte degli Usa - il presidente Barack Obama ha detto che le possibilità di successo sono inferiori al 50% -, sottolineando che tali posizioni vengono sempre prese prima della fine della trattativa.

"Una guerra psicologica": così Ali Akbar Velayati, consigliere per la politica estera della Guida suprema dell'Iran, Ai Khamenei, ha definito le dichiarazioni di ieri a Vienna del segretario di Stato Usa, John Kerry in merito ai negoziati sul nucleare di Teheran. "L'Iran - ha aggiunto, citato dall'Isna - non si è mai ritirato dai colloqui ed è sempre pronto, per estenderli e continuarli". 

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