fonte: http://www.huffingtonpost.it

http://coscienzeinrete.net/

31 Luglio 2015

 

Vado in carcere per non bombardare Gaza

 

"Israele può continuare questa occupazione, 'but not in my name', non nel mio nome". Ha le idee chiare Udi Segal, 19 anni, israeliano. Disertore. L'accusa – come scrive il Fatto Quotidiano - è aver rifiutato di arruolarsi nell'esercito. Per questo finirà in carcere, ancora non si sa per quanto.

Udi non è l'unico. Finora sono almeno 50 i soldati dell'Israel Defense Force che si sono rifiutati di partecipare all'operazione militare. Il perché lo hanno scritto in una lettera al Washington Post: "Ci opponiamo – scrivono – all'esercito israeliano e alla legge sulla leva obbligatoria perché ripudiamo questa operazione militare".

 

Udi la pensa come loro. "L'appoggio del paese alla politica del primo ministro, Benjamin Netanyahu, è ancora forte – spiega, sentito dal Fatto – Ci sono molte persone, però, che sono stanche di questa guerra. Solo tra i miei coetanei, conosco almeno 120 o 130 ragazzi che hanno preso la mia stessa decisione".

"Quando mi sono avvicinato all'età della leva obbligatoria – racconta ancora il giovane – ho iniziato a leggere, studiare e documentarmi sul conflitto tra Israele e Palestina. È più di un anno che mi informo sui giornali e studio la storia, e ho deciso che non posso prendere parte a questa occupazione".

"Non so ancora di preciso quanto rimarrò in carcere – continua Segal - anche se la pena prevista in questi casi è di circa 6 mesi. Non basterà questo a farmi cambiare idea in futuro".

 

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