Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?x-yt-ts=1422327029&x-yt-cl=84838260&feature=player_embedded&v=9cFYmhQMks8


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28/01/2015

Vattene, ebreo. Guarda il video del reporter con la kippah per le strade della Svezia
di Maurizio Molinari
Corrispondente da gerusalemme

Peter Lindgren ha attraversato la sua città con la kippah in testa e una catenina con la stella di David. Il risultato è un documentario di 58 minuti, intitolato “Odiare gli ebrei a Malmoe”

Il vento dell’intolleranza antiebraica raggiunge la Svezia e in particolare la città di Malmoe, dove risiede una numerosa comunità musulmana al cui interno di moltiplicano gruppi di individui ostili, aggressivi, nei confronti degli ebrei: a raccontarlo è Peter Lindgren, reporter di una tv di Stoccolma che ha deciso di travestirsi da ebreo per documentare una realtà da molti sconosciuta. Lindgren si è messo una kippà sulla testa, ha indossato una catenina con la stella di David ed ha iniziato a camminare in città, sempre seguito da una telecamera nascosta e dei microfoni per rilevare parole e gesti delle persone in strada.  

Il risultato è un documentario di 58 minuti, intitolato “Odiare gli ebrei a Malmoe” che è stato trasmesso questa settimana consentendo a milioni di telespettatori di ascoltare passanti che hanno apostrofato il reporter definendolo “ebreo di merda” o “ebreo diabolico” mentre in altre occasioni si vede sullo schermo chi gli chiede in tono perentorio di “andarsene” e chi, più bonariamente, gli suggerisce “se tieni davvero alla tua sicurezza vattene”. Nel quartiere di Rosengard, abitato in maggioranza da immigrati musulmani, Lindgren è stato circondato da una dozzina di uomini che lo hanno minacciato fisicamente mentre da alcuni edifici vicini gli tiravano contro uova, gridando insulti anti-ebraici.  

Da qui la conclusione del documentario sugli ultimi 600 ebrei rimasti a Malmoe che “hanno paura di uscire di casa e pensano di andarsene perché non vogliono far crescere i figli in questo ambiente”. Gran parte degli ebrei di Malmoe si sono trasferiti a Stoccolma a seguito dell’attacco esplosivo contro un edificio della Comunità, avvenuto nel 2012, lamentando la carenza di sicurezza collettiva e la mancanza di contromisure da parte della polizia. A contribuire a tale atmosfera è stato il sindaco di Malmoe, Ilmar Reepalu, che nel 2010 reagì ad un’aggressione di piazza contro una manifestazione di solidarietà a favore degli ebrei, spiegando che erano stati gli ebrei stessi “a provocare tali violenze non avendo condannato i crimini israeliani commessi nella Striscia di Gaza”. 

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