Fonti: HispanTV    

Fox News

http://www.controinformazione.info/

29 Maggio 2015

 

I piloti degli USA riferiscono: non siamo autorizzati a bombardare l’ISIS

Traduzione di Luciano Lago

 

Vari piloti appartenenti alla denominata coalizione anti ISIS comandata dagli USA, hanno ammesso che le regole militari dettate dal comando USA gli impediscono di attaccare le bande terroriste dell’ISIS in Iraq ed in Siria.

“Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto nella mia mira gruppi di miliziani che facevano parte dell’ISIS ma non ho potuto avere l’autorizzazione per attaccarli”, così si è espresso questo Giovedì un pilota statunitense di un caccia bombardiere F-18 nelle dichiarazioni rilasciate al canale TV  Fox News.

Lo stesso pilota ha dato colpa alla burocrazia militare che non gli permette di prendere decisioni rapide rispetto alle missioni, aggiungendo che “forse per l’impossibilità di attaccare i gruppi terroristi , queste bande armate ritornano a commettere le loro atrocità contro i civili e questo è frustrante anche per noi”.

 

Da parte sua un ex generale della Forza aerea degli USA che ha diretto campagne aeree in Iraq ed Afghanistan ha assicurato che il processo per attaccare le posizioni dell’ISIS è molto lento e si perdono validi minuti, cosa che provoca la fuga dei terroristi dalla zona. “Stiamo parlando di ore in alcuni casi; in quel momento l’obiettivo tattico fugge dalla zona e l’aereo se ne rimane senza combustibile. Sono procedimenti eccessivamente lunghi che mettono in nostro avversario in vantaggio”, ha affermato il tenente generale ritirato, David Deptula, ex direttore del Centro di Operazioni Aéree Combinate in Afganistán nel 2001.

Inoltre si è messa in questione la serietà degli USA nella lotta contro l’ISIS. “Siamo stati ad operare l’utilizzo del potere dell’aviazione come una doccia di pioggia o pioggerella; per fare in modo che sia efficace si deve utilizzare una tormenta”.

Gli analisti politici hanno messo in dubbio i veri obiettivi del nuovo intervento militare degli USA in Medio Oriente, il loro pretesto di combattere contro lo Stato Islamico, un gruppo estremista che, secondo vari documenti e testimonianze, fu creato al suo inizio con l’appoggio di Washington e dei suoi alleati occidentali.

In questo contesto, un nuovo documento declassificato dell’Intelligence di Difesa degli USA dimostra che Washington sapeva che armare i denominati “oppositori moderati” siriani, che combattono contro il governo legittimo del presidente Bashar al-Assad, avrebbe potuto far risultare la creazione di un gruppo estremista nella regione come l’ISIS.

 

Vedi: Documento segreto del Pentagono rivela…..

Nello scorso mese di Giugno, il giornale statunitense Los Ángeles Times ha rivelato che dal 2012, la Giordania ha offerto vari centri all’Agenzia di intelligence USA (la CIA) per addestrare in segreto gruppi armati con il fine di rovesciare il governo siriano. A questo si aggiungono i bombardamenti della denominata coalizione anti ISIS comandata dagli USA, che hanno prodotto fino ad oggi decine di vittime civili in Siria, secondo lo stesso Osservatorio Siriano dei Diritti Umani.

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