http://www.repubblica.it/

23 giugno 2015

 

Siria, l'Is distrugge due antichi mausolei a Palmira: sono "simboli del politeismo"

 

Si tratterebbe dei santuari di Mohammad ben Ali e di Abu Baha Edin, che si trovano al di fuori del sito delle rovine greco-romane iscritte al patrimonio mondiale dell'umanità. Il primo in una zona montuosa a nord est, il secondo nell'oasi di Guta. I jihadisti hanno usato esplosivi. Ma l'Unesco non conferma

 

L'Is avrebbe fatto saltare in aria due antichi mausolei in Siria, affermando di aver distrutto "un simbolo del politeismo". Lo si legge sul sito di Newsweek e di altri media che citano l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus). Il gruppo terrorista è entrato nell'antica città a fine maggio e finora non si erano diffuse notizie di distruzioni.

 

Secondo quanto riferito dall'attivista Sham Samer Homsi, presente nella regione di Homs, si tratta dei mausolei di Mohammad ben Ali e di Abu Baha Edin. Entrambi i santuari si trovano al di fuori del sito delle rovine greco-romane iscritte al patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Il primo in una zona montuosa a nord est della moderna città di Palmira, il secondo nell'oasi di Guta. In entrambi i casi i miliziani hanno usato degli esplosivi.

 

L'Is, attraverso il suo "braccio mediatico" Wilayat Homs, lunedì ha pubblicato due foto del mausoleo islamico di Mohammad Ben Ali, discendente del cugino del Profeta Maometto - una costruzione in pietra e fango consumata dall'erosione, in fango sulla cima di una collinetta a circa 4 chilometri dal sito romano - prima e nel momento dell'esplosione, in cui si vedono le pietre proiettate in tutte le direzione e pennacchi di polvere. Il servizio ha il titolo: "The Elimination of Polytheist Landmarks" (L'eliminazione dei simboli politeisti), e mostra i militanti trasportare gli esplosivi ai piedi dei due santuari. Posizionarli. Distruggerli. Infine le rovine. L'Ondus conferma l'avvenuta distruzione anche di un altro sacrario islamico antico, quello di Abu Behaeddin, una figura storica di Palmira.

 

Ma l'Unesco ancora non conferma. "Non abbiamo la conferma" delle notizie secondo cui l'Is avrebbe fatto saltare in aria i due antichi mausolei, ha detto da Parigi Karim Hendili, responsabile Unesco per il mondo arabo. "Stiamo verificando l'informazione", precisa il responsabile per l'organismo Onu per Scienza, Educazione e Cultura.

 

Finora non risultano invece essere state distrutte le rovine romane di Palmira del I e II secoli, sito Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, che pure ha fatto sapere alcuni giorni fa di aver "minato". Secondo l'attivista politico siriano dell'opposizione Ahmad Daas, però in questo caso, le foto mostrate dai media jihadisti, sarebbero "false": "Non è vero che l'Is ha collocato degli ordigni tra le rovine di Tedmor, l'antica Palmira, e i rapporti che ne parlano sono imprecisi e si basano su fotografie fasulle scattate da alcuni cittadini", spiega Daas smentendo quanto circolato nei giorni scorsi sui media e sugli osservatori per i diritti umani. Stando all'attivista "l'intenzione di chi ha scattato quelle foto è dubbia. Secondo alcuni - precisa - le avrebbe fatte per attirare l'attenzione della comunità internazionale sulla città, che è nel mirino di intensi raid aerei da parte del regime, mentre il mondo si preoccupa più delle pietre e dei resti archeologici che delle persone".

 

Un'altra ipotesi è che "l'obiettivo del fotografo sia quello di dare al regime una giustificazione per bombardare la città", sottolinea Daas. In realtà, è difficile verificare se l'Is abbia veramente minato il sito per farlo saltare in aria nel caso in cui le forze del regime avanzassero verso la città, poiché la località risulta difficilmente raggiungibile. Dal canto suo, l'attivista politico dell'opposizione originario di Tedmor, nonché esperto di archeologia, Muhammad Taha, aveva diffuso un breve commento sui social network in cui affermava che "la notizia degli ordigni collocati nel sito archeologico è falsa" e che "gli abitanti di Tedmor volevano solo svelare l'ipocrisia degli uomini".

 

Nel II secolo d.C. Palmira fu uno dei centri culturali più importanti del mondo antico e snodo centrale sul percorso della via della Seta. Fino al mese di marzo 2011, prima del conflitto, le sue rovine erano uno dei principali siti turistici del Paese e della regione. A maggio, la città è caduta nelle mani dei terroristi. In un video diffuso il 26 maggio si evidenziava che la città antica e le sue rovine non avevano subito alcun danno. Ma nei mesi scorsi l'Isis ha già demolito con le ruspe alcuni siti archeologici di grande valore storico, tra cui le rovine di Nimrud e di Hatra, a loro volta iscritte, come Palmira, al patrimonio Unesco dell'umanità, e preso a martellate le sculture del museo di Mosul.

top