http://www.nomuos.info/

01/04/2015

 

Sequestrato il cantiere Muos 1/4/2015

 

Pochi giorni prima della manifestazione del 4 aprile, cosi’ come già accaduto prima della manifestazione del 6 ottobre 2012, la procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto MUOS. Il sequestro è stato disposto dal procuratore Giuseppe Verzera per violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale, al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare. Il provvedimento è stato già notificato al comandante del contingente militare statunitense presente nella base di Sigonella. L’esecuzione è del nucleo di polizia giudiziaria della Polizia municipale della Procura di Caltagirone.

Nonostante la competenza territoriale per il territorio niscemese sia passata al Tribunale di Gela non ci sorprende che il sequestro sia avvenuto su richiesta della Procura di Caltagirone, precedentemente competente. Evidentemente i reati contestati si riferiscono ad un lungo lasso di tempo, emersi grazie al costante lavoro degli avvocati.

Gli ufficiali giudiziari, i Carabinieri di Niscemi e Caltagirone, i vigili urbani di Caltagirone, la Polizia di Niscemi, accompagnati da alti ufficiali provenienti da Sigonella hanno fatto ingresso nella base di contrada Ulmo alle 15,30. Ad aspettarli diversi militanti No Muos.

http://popoffquotidiano.it/

02 aprile 2015

 

La lotta paga. Sequestrato il MUOS

di Alessio Di Florio

 

Dopo la vittoria al TAR, la procura di Caltagirone sequestra il cantiere. Esulta l’Associazione Antimafie Rita Atria. 4 aprile  mega festa No Muos

 

Sequestrato il MUOS, il mega impianto satellitare USA la cui costruzione è in corso a Niscemi e contestato da associazioni, comitati, movimenti, istituzioni e cittadini per gli impatti ambientali e sulla salute. Il 4 Aprile prossimo è in programma una nuova manifestazione NO MUOS a Niscemi, dove è in corso di realizzazione l’impianto. Dopo la notizia del sequestro, la manifestazione diventa quindi “una giornata di festa” secondo il sindaco di Niscemi, nella quale “passeggeremo nella Natura” aggiunge subito dopo riferendosi alla bellissima Riserva Naturale (e zona SIC, sito di importanza comunitario) nella quale da anni si tenta di imporre il MUOS.

I politici che fino ad oggi sono scesi a compromessi a farsene una ragione: è pericoloso ed abusivo” dichiara il comitato delle Mamme No Muos, che ha accolto con entusiasmo la notizia. In primissima fila nelle denunce e nella lotta No Muos, l’Associazione Antimafie Rita Atria esprime in un comunicato della sua Presidente Santina Latella “una delle più grandi gioie” che si è “potuta provare negli ultimi anni”, ringraziando soprattutto l’avvocato Goffredo D’Antona e Nadia Furnari (fondatrice e colonna dell’associazione) “perchè senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile”. Per l’impegno contro il MUOS e l’attiva partecipazione Nadia Furnari si era vista recapitare il 6 febbraio dell’anno scorso garanzia “per essersi, in concorso con altri, “introdotta arbitrariamente in un luogo ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato e, nello specifico, all’interno della base statunitense “naval radio Transmitter facility (NRTF) d contrada Ulmo a Niscemi (CL), fatti accaduti in contrada Ulmo a Niscemi(CL) in data 09/08/2013″ e nel luglio, sempre dell’anno scorso, il “divieto di dimora” a Niscemi.

Rigore è se Arbitro fischia e stavolta l’arbitro ha fischiato a nostro favore. La lotta continua e la memoria ha valore solo se è attiva. Grazie ancora a tutti quelli che ci hanno creduto ed hanno lottato con noi” scrive Santina Latella. “Davide vince su Golia” è il titolo del comunicato stampa dell’Associazione, che afferma di aver appreso “con orgoglio che ha ancora senso credere nelle istituzioni” e che le denunce contro il MUOS “avevano un fondamento”. Ma l’Associazione Antimafie Rita Atria non abbassa la guardia e aggiunge “adesso i poteri non si arrenderanno perché nel giro di due mesi il Movimento NO MUOS fatto di gente normale e una piccola associazione antimafie che esiste da 21 anni… hanno vinto sul colosso mondiale bellico USA”.

Il sequestro dell’impianto giunge dopo la vittoria al TAR dei comitati No Muos, con la quale anche i giudici hanno affermato che il mega impianto “sarebbe pericoloso per la salute dei cittadini” e la denuncia da parte dell’Associazione Antimafie Rita Atria che (nonostante la sentenza ha di fatto revocato ogni autorizzazione) i lavori son proseguiti, con “la scorta della polizia di Stato”. Dopo la presentazione formale della denuncia da parte dell’avvocato D’Antona (l’Associazione ha dichiarato di aver ritenuto “GIUSTO e doveroso denunciare quelle istituzioni che nonostante abbiano giurato sulla Costituzione stanno umiliando e offendendo quel giuramento. Abbiamo denunciato quella polizia di stato che anzi di identificare chi continua ad operare nel cantiere del MUOS li scorta. A Niscemi la illegalità viene scortata dalla polizia di stato. Ecco perché abbiamo ritenuto doveroso denunciare quella parte di Istituzioni che ha tradito il popolo italiano e il suo giuramento. Alla luce di questi atteggiamenti arroganti e ILLEGALI, attivisti NO MUOS (giovani, donne, mamme,…), ogni giorno sono davanti al cancello 1 della base NRTF della Us Navy (e non NATO) per ricordare allo Stato Italiano che non siamo sudditi e che siamo Cittadini. Cittadini Liberi e che difendere la Sovranità del popolo è un atto dovuto. Un atto di R-Esistenza. Noi dell’Associazione Antimafie “Rita Atria”, con questa denuncia vogliamo ribadire che stiamo dalla parte dei partigiani del nuovo millennio. Ribadiamo inoltre l’importanza che il 4 aprile a Niscemi ci sia il Popolo Libero… e/o quello che vuole liberarsi… perché come diceva Pippo Fava: che senso ha vivere se non si ha il coraggio di lottare”.

http://contropiano.org/

Mercoledì, 01 Aprile 2015

 

Procura ordina il sequestro del Muos. Americani isterici, sabato manifestazione nazionale

 

Con una decisione che ha reso isterici i comandi militari statunitensi (e anche il governo italiano) la Procura della Repubblica di Caltagirone ha disposto in queste ore il sequestro dell’impianto satellitare MUOS installato all’interno della base militare della Us Navy a Niscemi. Il decreto è stato emesso a seguito della sentenza del Tar di Palermo del 13 febbraio scorso, che ha accolto i ricorsi presentati dal Movimento No MUOS (avverso alla cosiddetta “revoca della revoca”), ed ha annullato il provvedimento del Dirigente Generale del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana del 24 luglio 2013.

La Procura di caltagirone era già intervenuta con una istanza il 5 ottobre 2012 e aveva fatto mettere i sigilli al cantiere del MUOS di Niscemi, ipotizzando reati ambientali. Il decreto di sequestro era stato poi annullato il 28 ottobre dalla quinta sezione del Tribunale della Libertà di Catania, che aveva accolto la richiesta dell’Avvocatura dello Stato e ordinato di togliere i sigilli al cantiere e di restituire l’impianto al Ministero della Difesa.

Con questa notizia a rafforzare la battaglia vanno avanti i preparativi per la manifestazione nazionale No Muos convocato per sabato 4 aprile.

 

Qui di seguito una nota diffusa dai legali del movimento No Muos

 

Il sequestro del MUOS richiesto dalla Procura e disposto dal GIP di Caltagirone, dà atto di quanto stabilito dal TAR di Palermo il 13 febbraio scorso, e cioè che si tratta di un’installazione priva di autorizzazioni e pertanto illegittima ed abusiva. Ma nonostante la sentenza, nei giorni successivi, la US Navy ha proseguito i lavori e utilizzato le parabole. L’associazione antimafie Rita Atria, che aveva già presentato in passato due denunce penali presso la Procura di Caltagirone per abusivismo e mancanza di autorizzazioni, all’indomani della sentenza del TAR ha depositato anche un’istanza di sequestro, che oggi finalmente vediamo realizzato attraverso l’apposizione dei sigilli. Tutta la vicenda del MUOS, sin dal suo inizio, è stata caratterizzata dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano. Infatti, il rigetto delle richieste di sospensiva avanzate dal Ministero della Difesa da parte del TAR di Palermo nel luglio del 2013, avrebbe dovuto cautelarmente imporre alla US Navy di fermare i lavori nell’attesa che si definissero i procedimenti pendenti. Invece gli statunitensi hanno accelerato i lavori per completarli e porci davanti un fatto compiuto dal quale pensavano non si potesse più tornare indietro. Ma si sbagliavano, e il sequestro di oggi è l’ennesimo segnale che quell’installazione non può e non deve entrare in funzione. Avverso la sentenza del TAR il Ministero della Difesa italiano ha presentato appello, la cui udienza per la richiesta di sospensiva si terrà il prossimo 15 aprile presso il CGA di Palermo. Come legali del coordinamento dei comitati proseguiremo nella battaglia giudiziaria fino alla fine, a fianco di tutti gli attivisti e i comitati NO MUOS, per difendere il diritto di tutti a vivere in un posto libero da inquinamento, devastazione e guerre.