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30/05/2015

 

Esclusivo: la vera intervista a Colombia Barrosse

 

Pare che il giornalista abbia avuto qualche problema di traduzione e che la versione andata in stampa oggi sia leggermente diversa.

 

Abbiamo rinvenuto, abbandonata sul tavolo di un McDonald, la trascrizione integrale 

dell’intervista di Mario Barresi alla console Usa, Colombia Barross, apparsa oggi sul quotidiano “La Sicilia”

 

Ecco la versione integrale:

Anzitutto vi ringrazio per averci dedicato un’intera pagina con un’intervista senza contraddittorio in cui potremo finalmente fare propaganda, altrimenti avremmo dovuto comprare quelle pagine promozionali e saremmo stati meno credibili. Questa intervista ci consentirà di giustificare le prossime azioni del governo Renzi. Vi ringraziamo inoltre, come governo degli Stati Uniti, per averci permesso di tacere sugli imbarazzanti fatti legati ai vincoli ambientali della Sughereta, così a nessuno verrà il dubbio che proprio su quei vincoli si fondano i procedimenti al Tar e l’inchiesta della procura di Caltagirone.

- Console, sul Muos in Sicilia non è andata come avevate previsto…

No, per niente. Avevamo avuto rassicurazioni dai vari governi che si sono succeduti. Ci avevano fatto intendere che non era necessario rispettare la legge e che in Italia è la politica a comandare, mica i cavilli burocratici. E, se hai qualche santo in paradiso, trovi tutte le porte aperte. Altrimenti secondo lei avremmo mai pensato di devastare un bosco senza autorizzazioni? Ma lei pensa che a Yellowstone park avremmo mai sradicato un albero per un’opera del genere? Ma qui siamo in Sicilia.

- Insomma, l’America non accetta la protesta della Sicilia…

Non è che non l’accettiamo, semplicemente il Muos va fatto e basta. Avevamo un accordo con i politici e adesso pretendiamo che questo venga rispettato. Poi, se le migliaia di persone che hanno manifestato in questi anni hanno qualcosa da ridire se la prendano coi proprio governanti. Alcuni genitori preoccupati si sono addirittura rifiutati di far partecipare i proprio figli a una gita nella base di Sigonella, sa quelle gite scolastiche che organizziamo per propaganda? Questi genitori, evidentemente No Muos, sostenevano che è troppo pericoloso portare dei ragazzini in un luogo considerato obiettivo sensibile, al cui interno ci sono ogni tipo di bombe, aerei, cacciabombardieri e droni (che detto tra noi ai bimbi piacciono tanto). Ci toccherà sostenere che si tratta di cattive persone che hanno di tentato di intimidire genitori, preside e addirittura i loro stessi figli!

- Si rende conto della gravità delle sue affermazioni? In fondo i No Muos rappresentano i siciliani che sono contrari…

Noi siamo abituati a trattare con la politica e con le forze che comandano il territorio. In fondo è più semplice accontentare pochi deputati piuttosto che un popolo intero. Ovviamente gli attivisti non hanno alcun potere nel manipolare il processo giuridico eppure qualche tribunalino ha deciso di mettersi in mezzo.

- Ci dica la verità: vi siete pentiti, della scelta del Muos a Niscemi?

Avoja (Of course n.d.t.). Noi avremmo preferito che si facesse a Taormina o Selinunte, Niscemi è un po’ fuorimano. Però ci avevano detto che da quelle parti avremmo trovato gente arrendevole. D’altronde ci hanno permesso di costruire una base che li sta ammazzando tutti nel ’92 senza mai lamentarsi! Ora invece sono tutti No Muos. Ma non eravate la terra dei petrolchimici, delle trivelle e delle servitù militari?

- Da come parla sembra che lo stop al Muos dipenda soltanto dai No Muos. Ma ci sono stati numerosi interventi della giustizia amministrativa e persino due sequestri della Procura di Caltagirone.

Ma è davvero così ingenuo? Giudici, corti, Tar? Ma veramente pensavate di trattare il Muos come una normalissima costruzione abusiva? La nostra pazienza ha un limite, siamo stanchi di questi giochetti. Ora il nostro, ehm vostro, Renzi dovrà risolvere questo casino finita la campagna elettorale.

- Cosa succederà se il Cga il prossimo 8 luglio darà l’ultima stoccata al Muos?

Il 9 luglio faremo preparare un bel decreto a Matteo. In occasione della ricorrenza del nostro primo sbarco in Sicilia durante la Seconda guerra mondiale. [Ride n.d.r.]

- Allora il Muos sarà oggetto di un confronto bilaterale Roma e Washington?

Confronto mi pare un po’ eccessivo. Diciamo che sarà oggetto di una telefonata tra amici. Occasionali.

- Prevedete un eventuale risarcimento danni se il Muos a Niscemi non dovesse partire?

Ma secondo voi alla Lockheed Martin o al governo degli Usa interessano gli spiccioli rispetto a un’opera costata diversi miliardi di dollari? È evidente, lo facciamo per spaventarvi. Già il caro Saro Crocetta c’era cascato. Avresti dovuto vedere la faccia….

- Il sistema satellitare complessivo è “zoppo” senza Niscemi?

Ovvio, il controllo del mediterraneo è fondamentale per noi. È da anni che tentiamo di organizzare una bella guerra da quelle parti ma senza il Muos saremo costretti a rivedere i piani.

- Eppure ci sono migliaia di cittadini che non lo vogliono. E delle mamme preoccupate per la salute dei propri figli.

E lei che pensa che qualche altro scienziato compiacente non lo troviamo? Tanto gli effetti sulla popolazione si vedranno nel lungo periodo, le mamme non se ne accorgeranno nemmeno. I siciliani saranno cavie, soggetti sacrificabili. Ma questo non lo scriva, sa abbiamo deciso di parlare con lei perché (parte della conversazione illegibile a causa di una vistosa macchia di ketchup N.d.t.).

- Molti siciliani si sentono esposti anche agli attacchi dei terroristi per la presenza della base Sigonella.

Avete sempre questi timori voi. Chi non si sentirebbe protetto con una base strategica da cui partono i droni a bombardare mezzo mondo? Certo, se non ci fossero Sigonella, Trapani Birgi e le altre basi americane a nessuno verrebbe in mente di attaccare la Sicilia. Fortunatamente a Sigonella ci sono le bombe atomiche, più sicuri di così. Ora devo lasciarla ho un appuntamento con Giampiero…

 

 

Qui trovate l’intervista “originale”: 

http://www.lasicilia.it/articolo/muos-il-console-usa-gamba-tesa-ora-pi-attenzione-e-meno-pazienza