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15.06.2015

 

Il disarmo nucleare è un mito: le potenze nucleari non abbandoneranno le armi atomiche (anzi)

di Kukil Bora

 

Secondo un nuovo rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), tutti i Paesi dotati di armi nucleari continuano a sviluppare nuove armi o ad aggiornare le scorte esistenti, nonostante una tendenza internazionale al disarmo. Il rapporto pubblicato lunedì contiene una valutazione sullo stato attuale dell’armamento nucleare, mentre le operazioni di pace nel mondo aumentano.

All’inizio del 2015, nove Paesi dotati di armi nucleari, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord, possedevano circa 15850 armi nucleari, di cui 4800 schierate per le forze operative e 1800 tenute in stato di massima allerta, come si evince dal rapporto del SIPRI. Mentre il numero delle testate nucleari negli ultimi anni si è ridotto - con Stati Uniti e Russia che rappresentano il cuore di questa riduzione -, l’ammodernamento e lo sviluppo di armi nucleari è tuttora in corso in questi Paesi, come è stato messo in evidenza dalla ricerca.

“Nonostante un rinnovato interesse a livello internazionale nel dare priorità al disarmo nucleare, i programmi di innovazione nei Paesi in possesso di armi atomiche suggeriscono che nessuno di questi ha intenzione di smantellare il loro arsenale nucleare nel prossimo futuro”, dice Shannon Kile, un ricercatore del SIPRI.

Anche se Stati Uniti e Russia continuano a ridurre i loro armamenti nucleari, entrambi i Paesi continuano a lavorare su “programmi di lungo periodo, estensivi e costosi, di ammodernamento”, secondo il rapporto. Allo stesso tempo, le altre nazioni nucleari stanno costruendo nuove armi nucleari, o hanno annunciato di farlo.

“Nel caso della Cina, questo potrebbe coinvolgere un modesto aumento dell’arsenale nucleare”, dice il rapporto. “India e Pakistan stanno entrambi espandendo la loro capacità di produzione di armi nucleari e costruendo nuovi sistemi missilistici di lancio”.

Nel frattempo, la Corea del Nord pare stia costruendo il proprio arsenale di sei o otto testate nucleari, ma secondo quanto affermato da SIPRI i progressi tecnologici del Paese sono difficili da constatare.

 

 

Il rapporto di SIPRI giunge dopo il Consiglio Nazionale di Resistenza dell’Iran (abbreviato in inglese con la sigla NCRI), un gruppo dissidente di iraniani con base a Parigi, il quale ha affermato lo scorso mese che Corea del Nord e Iran stavano segretamente lavorando insieme per dotarsi di missili balistici e testate nucleari. Secondo il NCRI, una delegazione di esperti di armi nucleari della Corea del Nord ha fatto visita in aprile ad un sito militare vicino Teheran, proprio mentre l’Iran era impegnata a discutere con le potenze mondiali il suo programma nucleare.

Si prevede che l’Iran e le sei potenze mondiali (Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Cina) possano arrivare ad un accordo entro la fine del mese di giugno. La mossa ha lo scopo di persuadere la nazione islamica nel non costruire armi nucleari in cambio della revoca delle sanzioni internazionali.

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