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31 ottobre 2015

 

4 novembre. No alla loro festa

di Mike Prysner

 

Articolo segnalato da Giampiero Monaca*

 

Il 4 novembre gridiamo No alle loro guerre e alle loro feste in molti modi. Il 4 novembre può diventare, qui e adesso – in piazza, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli spazi sociali… -, la festa delle forze dis-armate. L’eroe di guerra è chi la guerra non la fa. E allora aderiamo a questa non-festa ascoltando, leggendo, discutendo e diffondendo, discorsi come questo di Mike Prysner, un veterano statunitense della guerra in Iraq, tenuto nel 2008 al Winter Soldier nel Maryland. Ecco cosa è realmente accaduto in Iraq. Ecco cos’è una guerra. Ecco cosa sono le forze armate*.

 

Provo solo vergogna…

Provo senso di colpa ogni volta che vedo una madre con i suoi figli, come quella che piangeva istericamente gridando che eravamo peggio di Saddam mentre la obbligavamo a uscire da casa sua.

Provo senso di colpa ogni volta che vedo una ragazzina come quella che ho preso per un braccio e arrestato per strada, ci è stato detto che lottavamo contro terroristi.

Il vero terrorista ero io e il vero terrorismo era questa occupazione...

Il razzismo è un’arma vitale utilizzata da questo governo. È un’arma più potente d’un fucile, di un carro armato, di un bombardiere o di una nave corazzata. È più distruttiva di un proiettile di artiglieria o di un spezza-bunker o di un missile tomahawk. Mentre queste armi sono create e di proprietà del governo, sono inoffensive, se ci sono persone che si rifiutano di usarle. Quelli che ci mandano in guerra non devono premere il grilletto o usare i mortai non devono lottare nella guerra, devono solo venderla la guerra.

Hanno bisogno di un pubblico disposto a inviare e a mettere in pericolo i propri soldati, hanno bisogno di soldati disposti a uccidere ed essere uccisi senza obiettare.

Possono spendere milioni in una bomba, ma quella bomba diventa un’arma solo se i ranghi militari sono disposti a seguire ordini per usarla.

Possono inviare l’ultimo soldato in qualsiasi parte del mondo, ma ci sarà guerra solo se i soldati saranno disposti a lottare.

E la classe dominante, cioè i miliardari che ottengono benefici dalla sofferenza umana, si preoccupa solo di espandere la propria ricchezza, di controllare l’economia mondiale. Capite che il suo potere sta solo nell’abilità del riuscire a convincerci che la guerra e l’oppressione sono nel nostro interesse. Capiscono che la loro ricchezza dipende da questa abilità di convincere la classe operaia a morire per controllare il mercato di altri paesi, e il convincerci a uccidere o morire è il perno della loro lavaggio del cervello. Convincerci che siamo superiori.

… La maggior parte delle persone che vive negli Usa non guadagna niente da guerre come questa, non solo non ci guadagniamo niente ma soffriamo ancora di più, a causa della guerra. Perdiamo compagni e diamo la nostra vita in maniera traumatica, le nostre famiglie devono guardare le casse coperte con la bandiera scendere da un aereo. Milioni di persone in questo paese sono senza lavoro, assistenza medica, educazione. Dobbiamo guardare come questo governo butta 450 milioni di dollari al giorno per operazioni come questa.

Cittadini lavoratori e poveri di questo paese inviati ad uccidere cittadini poveri e lavoratori di altri paesi per rendere i ricchi ancora più ricchi. Senza il razzismo, i soldati si renderebbero conto che hanno più in comune con il popolo iracheno che con i miliardari che ci inviano alla guerra.

Ho buttato per strada famiglie intere in Iraq solo per tornare a casa e trovarmi con famiglie buttate per strada in questo paese, con questa tragica e inutile crisi ipotecaria. Dobbiamo svegliarci e renderci conto che i nostri veri nemici non si trovano in un paese lontano e non sono persone i quali nomi ci sono ignoti né “culture” che non comprendiamo. I veri nemici sono persone che conosciamo molto bene, che possiamo identificare. Il nemico è un sistema che dichiara guerra quando è redditizia, sono i manager che ci licenziano dal lavoro quando è redditizio, sono le compagnie assicurative che ci negano assistenza medica quando non è redditizia, sono le banche che ci espropriano delle nostre case quando è redditizio. Il nostro nemico non è a 5.000 miglia di distanza, è qui in casa.

Se ci organizziamo e lottiamo insieme con i nostri mezzi e con i nostri fratelli possiamo fermare questa guerra, possiamo fermare questo governo e possiamo creare un mondo migliore.

 

* Giampiero Monaca, maestro, che scrive: “Il 4 novembre i nostri Bimbisvegli di 4c hanno deciso di celebrare la nostra tradizionale Festa delle forze Dis-armate coinvolgendo altre classi della scuola primaria Rio Crosio di Asti. La tesi è: l’eroe di guerra è chi la guerra non la fa. Onororemo con commozione augurandoci di non doverlo fare mai più: vedove, orfani, soldati illusi dalle fandonie dei regimi, disertori, medici di guerra obiettori di coscienza. Dopo aver letto la poesia dei Pacifici scritta dai bambini l’anno scorso, canterino insieme alle altre classi che hanno aderito e stanno aderendo tre canti: Il Disertore di Ivano Fossati, La guerra di Piero di Fabrizio De André, La Pace Rap di Stefania Fenici e i bambini di 4″.

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