Appello Zanotelli UE- LIBIA

Napoli, 15 maggio 2015

 

“Dell’elmo di Scipio s’e’ cinta la testa…”

 

L’Alto Rappresentante della politica estera della UE, Federica

Mogherini, sostenuta a spada tratta dal governo Renzi, da settimane

sta premendo per ottenere dall’ONU il mandato per un’azione militare

con lo scopo di distruggere i barconi degli scafisti nelle acque

libiche e bloccare così l’esodo dei profughi. L’Italia sta brigando

per essere capofila di questa  coalizione militare che, con

un’operazione navale e anche terrestre (così sostiene il Guardian)

andrà a colpire gli scafisti.

Eppure se c’è una nazione che dovrebbe defilarsi è proprio l’Italia,

particolarmente odiata dai libici come  ex-potenza coloniale. Quando

la Libia è stata una nostra colonia, noi italiani abbiamo impiccato e

fucilato oltre centomila libici. Non contenti abbiamo partecipato

attivamente a quella assurda guerra, iniziata dalla Francia e

dall’Inghilterra nel 2011 per abbattere il regime di Gheddafi, che ha

portato all’attuale situazione caotica della Libia. Ed ora l’Italia si

prepara a guidare un’altra azione militare che, con il pretesto di

salvare i profughi da morte nel Mediterraneo, creerà un altro disastro

umano. Infatti anche se riuscissimo a distruggere i barconi degli

scafisti(non sarà così facile!), non faremo altro che aggravare la

situazione di milioni di profughi sub-sahariani, mediorientali e

asiatici intrappolati ora in un paese in piena guerra civile. Amnesty

International, in un suo recente rapporto parla di massacri, abusi,

violenze sessuali, torture e persecuzioni (49  cristiani provenienti

dall’ Egitto e dall’Etiopia sono stati decapitati) , perpetrate contro

i profughi. Non è più possibile chiudere gli occhi- afferma Philip

Luther di Amnesty- e limitarsi a distruggere le imbarcazioni dei

trafficanti senza predisporre rotte alternative e sicure. Altrimenti

condanneremo a morte migliaia e migliaia di rifugiati, ma questo

avverrà lontano dai ‘ casti ‘occhi degli europei e dai media.

Il governo di Tobruk del generale Khalifa Haftar (sostenuto

dall’Egitto) ha risposto :”Bombarderemo le navi non autorizzate.” E

anche l’ambasciatore libico all’ONU ha parlato di intenzioni “poco

chiare e molto preoccupanti.”Purtroppo le intenzioni sono ben chiare:

è guerra!

Noi invece diciamo un NO ad un altro intervento militare della UE ,

capitanata dall’Italia. E’ mai possibile che questa nuova avventura

militare italiana avvenga senza una discussione in Parlamento? E’ mai

possibile il silenzio quasi totale dei partiti politici su questo

argomento?

Dobbiamo chiedere invece alla UE e all’Italia di imporre un embargo

sulla vendita di armi ai ‘signori della guerra’ in Libia. Chiediamo

altresì alla UE perché faccia pressione sulla Tunisia e sull’Egitto

perché questi due paesi confinanti aprano le loro frontiere per

accogliere i rifugiati intrappolati in Libia. Ma la UE dovrà poi

concordare con l’Egitto e la Tunisia l’apertura dei corridoi umanitari

per permettere ai rifugiati di arrivare in Europa. Questa sì sarebbe

una vera soluzione per i profughi e segnerebbe la sconfitta degli

scafisti e delle organizzazioni criminali.

Ma la via che noi stiamo seguendo è un’altra. E’ quella del Processo

di Khartoum:trattare con i governi  dei paesi da cui provengono i

profughi e costruirvi campi di raccolta nei paesi di origine, come il

Sudan o l’Eritrea. Perseguendo questa politica, l’Unione Europea

,tramite il Fondo Europeo per lo Sviluppo, elargirà entro il 2020, 312

milioni di euro al governo eritreo, senza richiedere il rispetto dei

diritti umani. Questi fondi sono stati sbloccati grazie alla visita in

Eritrea di una delegazione italiana (24-26 marzo 2015) . Come italiani

dobbiamo solo vergognarci! Purtroppo i nostri parlamentari ,che

dovrebbero controllare la nostra politica estera ,dormono sonni

tranquilli.

Chi pagherà questo protagonismo bellico italiano? Saranno proprio i

profughi che il governo di Tripoli, vicino ai Fratelli Musulmani,

incomincia già ad arrestare e a mettere in nuovi campi di

concentramento. Saranno proprio i rifugiati a pagare più pesantemente

per questa azione militare, inventata per salvare vite umane! Infatti

il documento presentato all’ONU parla di “danni collaterali”. Quanta

ipocrisia! “Si pensa di punire chi si occupa dell’ultimo tratto del

viaggio- ha scritto il generale Fabio Mini- e non i governi degli

stati che alimentano la violenza, la corruzione e la guerra creando le

condizioni dalle quali i migranti vogliono fuggire.”

Per questo mi appello a tutto il movimento della Pace , perché abbia

il coraggio di dire NO a questo rigurgito di spirito guerrafondaio nel

nostro paese. E’ ora di urlare che “la guerra è una follia” (come dice

Papa Francesco).

 

Alex    Zanotelli