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Roma 15 maggio 2015

 

 

Onorevole Federica Mogherini

 Alto rappresentante dell'Unione Europea

per gli affari esteri e la politica di sicurezza

 

Gentilissima Onorevole,

Ci rivolgiamo alla sua persona per sottoporle quanto segue e richiederle una sua risposta.

 

Il Trattato sulla Unione Europea (TEU) stabilisce che le azioni esterne della Unione Europea debbano essere guidate dai principi della democrazia, della legalità, della universalità dei diritti umani, di uguaglianza e solidarietà, e dal rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. 

A partire da questo, noi firmatari, appartenenti a gruppi per i diritti umani, sindacati e organizzazioni di solidarietà italiani, Le scriviamo per richiedere che l'Unione Europea aderisca alla lettera e allo spirito del Trattato (TEU) mettendo in atto passi conseguenti nei confronti di Israele in quanto responsabile di gravi violazioni del diritto internazionale.

La scorsa estate Israele ha condotto a Gaza un massacro con oltre 2000 vittime. I più recenti rapporti delle organizzazioni dei diritti umani internazionali ed israeliani hanno rivelato che Israele nel corso del suo ultimo attacco a Gaza ha deliberatamente preso di mira civili e infrastrutture civili. Inoltre Israele continua a costruire insediamenti illegali su terra arbitrariamente espropriata ai legittimi proprietari e a praticare una politica di trasferimenti forzati della popolazione palestinese.

A novembre dello scorso anno più di 300 gruppi per i diritti umani, sindacati e partiti politici in tutta l'Unione Europea Le hanno scritto chiedendo di agire per la sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele. Nel gennaio di quest'anno 63 parlamentari europei si sono rivolti a Lei con la stessa richiesta.

Questa richiesta è  in piena conformità con i requisiti dell'Accordo, che prevedono che “l'azione esterna della UE  debba essere guidata dai principi che hanno ispirato la sua stessa creazione, cioè democrazia, legalità, diritti umani e rispetto dei principi delle nazioni Unite” (art. 21)  (1) ed è in particolare  motivata con  riferimento alla clausola dell'art. 2 di questo accordo, che stabilisce che entrambe le parti debbano rispettare i diritti umani e i principi democratici.

Non sospendere l'Accordo di Associazione manifesterebbe  di fatto una forma di sostegno politico alle continue  e flagranti violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, che ciò nonostante  continua inoltre a  beneficiare  di un trattamento preferenziale nell'accesso ai mercati  e ai programmi UE.

La scelta di mantenere lo status quo nelle relazioni UE-Israele  è un comportamento del tutto difforme dal comportamento tenuto dalla Unione nei confronti di altri Stati responsabili di analoghe violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale.   Il documento della UE «Misure restrittive (sanzioni) vigenti» del luglio 2013, elenca una serie di misure attualmente in corso contro alcuni paesi terzi. Le politiche di Israele rappresentano violazioni del diritto internazionale  e di norme internazionali, molto più gravi e persistenti delle violazioni di molti altri paesi contro i quali la UE ha preso misure sanzionatorie. Questo è  attestato da numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU come dal parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 2004.

La UE potrebbe e dovrebbe giocare un ruolo di primo piano nella promozione di una pace giusta tra Israele e i Palestinesi, una pace che come da lei stessa affermato  non può che essere fondata sul pieno rispetto del diritto internazionale. 

 

La sollecitiamo, Signora Alta Rappresentante, ad intervenire con la massima urgenza usando tutti i mezzi che ha a sua disposizione per garantire che:

  • La UE applicherà misure restrittive nei confronti di Israele, compresa la sospensione dell'Accordo di Associazione, come un modo per fare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale;
  • La UE applicherà I suoi obblighi di legge di non fornire sostegno agli insediamenti illegali di Israele mettendo al bando relazioni commerciali ed economiche che li sostengano.
  • La UE escluderà aziende militari israeliane dalla partecipazione ai programmi di ricerca della Unione Europea come Horizon 2020 .

 

 

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