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AUG. 14, 2015

 

Al 60° giorno di sciopero della fame in segno di protesta, entra in coma.

 

Prigioniero palestinese Muhammad Allan, che è in sciopero della fame da due mesi, ha perso conoscenza Venerdì mattina, lo riferisce la Società del prigioniero palestinese.

La società ha detto che la salute di Allan si era pericolosamente deteriorata durante la notte, e che era entrato in un coma dopo gravi brividi.

Il Barzilai Medical Center, ha detto che le condizioni di Allan erano stabilizzate ed era collegato a ventilatori per aiutare il suo respiro.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa è stato informato degli sviluppi e ha inviato un medico per visitare Allan, a cui attualmente vengono somministrati liquidi e sodio per via endovenosa.

Un portavoce del Servizio Prigioni Israele ha detto che non era a conoscenza di tali sviluppi.

Le autorità israeliane hanno detto che in precedenza avrebbero fatto uso di una nuova controversa legge per imporre l’alimentazione ad Allan quando la sua salute è diventata critica. Tuttavia, Osama al-Saadi, un membro palestinese della Knesset israeliana, ha detto a Ma'an: "Allan potrebbe essere un martire ora che la sua condizione di salute è molto critica."

Poco dopo l'annuncio, il Prison Service israeliana ha dichiarato lo stato di allerta in tutte le carceri israeliane, chiudendo tutte le sezioni per prevenire le preghiere.

Issa Qaraqe, il capo del Comitato dei Prigionieri dell'Autorità palestinese ha detto a Ma'an che il Servizio prigioni israele aveva imposto il coprifuoco totale nelle prigioni di Ramon, Nafha, Negev e Eshel.

Allan, un avvocato del sud di Nablus, è stato trattenuto senza processo ne accuse da novembre. Secondo il suo avvocato, Allan è in sciopero della fame da almeno 60 giorni per protestare contro la sua detenzione amministrativa. Giovedì, suo padre, Nasser al-Din Allan, ha detto a Ma'an che Israele stava aspettando che il figlio di entrasse in coma prima di nutrirlo a forza.

La Knesset israeliana il mese scorso ha approvato una legge che consente l’alimentazione forzata ai detenuti in sciopero della fame, se la loro condizione diventa pericolosa per la vita, scatenando proteste da gruppi per i diritti ed esperti medici.

Una settimana dopo l'approvazione della legge, le autorità israeliane hanno annunciato che Allan poteva essere alimentato forzatamente se la sua salute continuava a deteriorarsi fino al punto in cui la sua vita fosse in pericolo.

L'Associazione Medica Israeliana ha definito la legge "dannosa e inutile", sottolineando che i suoi medici "continueranno ad agire secondo l’etica medica, che vieta ai medici di partecipare alla tortura dei prigionieri."

 


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AUG. 14, 2015

 

Hunger striker enters coma as protest enters 60 days

 

Palestinian prisoner Muhammad Allan, who has been on hunger strike for two months, lost consciousness Friday morning, the Palestinian Prisoner's Society said.

The society said that Allan's health had dangerously deteriorated overnight, and that the hunger striker entered a coma after severe shivering.

The Barzilai Medical Center said that Allan's condition had stabilized and he was connected to ventilators to assist his breathing.

The International Committee of the Red Cross was informed of developments and sent a doctor to visit Allan, who is currently being given fluids and sodium intravenously.

A spokesman for the Israel Prisons Service said he was not aware of such developments.

Israeli authorities previously said they would make use of a controversial new law to force feed Allan if his health became critical.

However, Usama al-Saadi, a Palestinian member of the Israeli Knesset, told Ma'an: "Allan might be a martyr in hours as his health condition is very critical."

Shortly after the announcement, the Israeli Prison Service declared a state of alert across Israeli jails, closing all sections and preventing prayers.

Issa Qaraqe, the head of the Palestinian Authority Prisoners' Committee, told Ma'an that the Israeli Prison Service had imposed a complete curfew in Israel's Ramon, Nafha, Negev and Eshel jails.

Allan, a lawyer from southern Nablus, has been held without trial or charge since November.

According to his lawyer, Allan has been on hunger strike at least 60 days in protest against his administrative detention.

On Thursday, his father, Nasser al-Din Allan, told Ma'an that Israel was waiting for his son to enter a coma before force feeding him.

The Israeli Knesset last month approved a law allowing prisoners on hunger strike to be force fed if their condition becomes life-threatening, sparking outcry from rights groups and medical experts.

A week after the law was passed, Israeli authorities announced that Allan may be force-fed if his health continued to deteriorate to the point in which his life was in danger.

The Israeli Medical Association called the law "damaging and unnecessary," stressing that its doctors would "continue to act according to medical ethics, which prohibit doctors from participating in torturing prisoners."

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