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04 dic 2015

 

Atwan: “I governanti arabi sono i guardiani dell’Occupazione straniera”

Ray al-Yawm intervista Abd al-Berry Atwan    

 

«Permetteteci di opporci. I nostri cieli sono stati sequestrati, la nostra gente viene massacrata in nome della “lotta allo stato islamico”. Vedremo presto una Siria orientale e un’altra occidentale? E da che parte del piano stanno i governanti “guardiani” arabi? Sono tutti divenuti “Mahmoud Abbas?”» scrive il noto analista palestinese

 

Roma, 4 dicembre 2015, Nena News –

 

La nostra terra araba è stata sequestrata. I nostri cieli sono violati da aerei di tutte le nazionalità e sfidiamo qualcuno a dirci il loro numero esatto. Il sangue puro arabo e islamico sgorga come cascate. I nostri martiri non hanno numero, non ci sono sudari, né funerali né chi consola.

I missili sono i più moderni, bombe intelligenti e altre stupide, forze speciali americane, russe, britanniche e francesi. Tutti uccidono, massacrano e lanciano la loro lava sulle teste della nostra gente, ma nessuno protesta e si oppone perché é come se uccidere gli arabi e i musulmani fosse divenuto lecito e i nostri territori fossero proprietà senza pietà e padrone.

Questo massacro e questa distruzione avvengono sotto un unico titolo: “combattere lo Stato islamico” e sradicarlo così come “hanno sradicato il Ba’th [il partito di Saddam Hussein, ndr]” in Iraq assieme all’unità nazionale, alla convivenza e alla dignità umana consacrando la frammentazione geografica, settaria e etnica. Siamo di fronte ad un grande complotto che mira a spezzettare il cadavere arabo esanime. Lo vediamo con i nostri occhi, ma la cosa più grave è che anche i “nostri leader” vi stanno prendendo parte e lo finanziano con i nostri soldi, con il nostro petrolio e le nostre ricchezze.

La Siria corre il rischio di essere divisa in un est e in un ovest esattamente come è accaduto con la Germania. I russi e gli americani e ogni stato grande o semi-grande vogliono la loro parte. A breve ci sveglieremo con un Siria orientale e una occidentale, con una Damasco settentrionale e una meridionale e non escludiamo che verranno costruiti dei muri, proprio come quello di Berlino, che consacreranno questa divisione per decine di anni. Questo è il destino che attende tutti i nostri stati e le nostre città. E siamo solamente all’inizio.

Non capiamo perché tutta questa furia militare contro di noi. Ci chiediamo chi sarà ucciso dai missili di questi aerei che si affollano ora nei cieli siriani e iracheni e quanti saranno i martiri. Per favore dateci un numero. O forse i nostri martiri non hanno un numero e la macchina omicida che li sta ammazzando senza contarli in Iraq, Libia, Yemen e Siria può continuare a farlo perché sono arabi e musulmani?

Non possiamo credere che i settemila raid aerei compiuti dalla Coalizione [internazionale] per annientare lo “Stato islamico” in Iraq e Siria non abbiano ucciso innocenti. I morti erano soltanto combattenti dello “Stato Islamico”? Perché nessuno pone attenzione a questa tragica verità? E perché i media arabi la oscurano?

Ha senso credere alla propaganda occidentale e a quella complice araba secondo la quale i raid che vanno avanti da un anno hanno distrutto soltanto le postazioni dello “Stato Islamico”? Come è possibile? Per quanto ne sappiamo, Abu Bakr al-Baghdadi non ha un palazzo come l’Eliseo, né il suo stato ha basi militari come quelle americane, francesi e britanniche nei Paesi del Golfo. Chi ha poi creato le condizioni per lo sviluppo dello “Stato islamico” in Iraq e Siria? Non sono proprio quelli che oggi fanno a gara per eliminarlo dopo aver sparso i semi del settarismo e dell’emarginazione e dopo aver depredato e occupato i nostri paesi, umiliato i nostri eserciti, ucciso i nostri scienziati e distrutto le nostre infrastrutture?

Il premier inglese David Cameron ha invitato il suo parlamento a votare a favore dell’estensione della missione militare dei suoi caccia in Siria incontrando l’opposizione solo di alcuni deputati britannici e non degli arabi. Il ministro della Difesa americano Ashton Carter ha annunciato apertamente di voler inviare forze americani speciali in Iraq per aiutare le truppe irachene e i peshmerga curdi a combattere lo “Stato Islamico”. Il primo ministro iracheno Haidar al-‘Abadi ha detto che non è stato consultato su questa decisione e ha confermato che non vuole truppe americane e straniere.

Il signor al-‘Abadi crede di governare uno stato indipendente e sovrano e che può accettare questo e rifiutare quello. Si dimentica, però, che lui, come la schiacciante maggioranza dei leader arabi, è solo un “guardiano” dell’Occupazione straniera del suo Paese che anche lui ha legittimato e a cui ha aperto le porte.

Sono tutti “Mohammed ‘Abbas”, sono tutti “Hamid Karzai”. Sono solo strumenti senza dignità e sovranità incapaci di prendere una decisione indipendente che eseguono gli ordini dell'”Occupazione” e che mettono le ricchezze dei loro paesi al servizio, alla consacrazione, al sostegno dei suoi principi e al suo radicamento.

Scriviamo con passione ancora una volta perché quello che accade ai nostri Paesi non può essere reso con la lingua della ragione. Siamo tutti prigionieri di un piano orientale-occidentale volto a umiliarci, ad assoggettarci e a saccheggiare le nostre ricchezze. Che Dio abbia misericordia dei nostri martiri, di chi è caduto e di chi è prossimo a farlo. Che Dio abbia misericordia della nostra Umma [Comunità islamica, ndr] un tempo nobile e rispettata, motivo di vanto tra le nazioni. Nena News

 

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