Fonti: Al Manar 

HispanTV

http://www.controinformazione.info

01 Agosto 2015

 

La lunga lista dei crimini israeliani nella Palestina occupata

di Luciano Lago

 

L’ultimo atroce episodio avvenuto nella Palestina occupata, con la morte di un bimbo palestinese di 18 mesi bruciato vivo nella sua casa, nelle vicinanze di Nablus ed il fratellino di 4 anni gravemente ustionato, assieme alla madre, per effetto di un attacco incendiario dei coloni israeliani contro la sua casa, avvenuto la scorsa notte, dimostra l’indole criminale e terrorista dei coloni israeliani i quali, protetti dal governo di Netanyahu e non contenti di essersi appropriati di una buona parte delle terre dei palestinesi (occupate illegalmente da Israele dal 1967), adesso cercano di terrorizzare la popolazione palestinese che ancora risiede in Cisgiordania per attuare una pulizia etnica a favore di una completa colonizzazione israeliana di quelle terre.

 

L’episodio ha suscitato sdegno nell’opinione pubblica di molti paesi e non è stato possibile nasconderlo (come altre volte hanno fatto le autorità di Tel Aviv) e questo si va ad aggiungere ad una lunga lista di crimini israeliani contro la popolazione ed i bambini palestinesi. In questo caso non si sa se i media filo sionisti ci vorranno raccontare, anche stavolta come in passato, che i bimbi venivano utilizzati come “scudi umani” dai palestinesi, come già avvenuto in altre occasioni per giustificare i crimini  israeliani.

 

Purtroppo si è visto come la morte insegue senza tregua  i bambini palestinesi, anche quando sono addormentati nelle loro case. Non passa giorno senza che ci sia una nuova vittima infantile che si aggiunge alla lista senza fine dei martiri bambini, la cui vita viene spezzata per mano criminale sionista, che siano le azioni violente dei coloni armati o l’Esercito di Israele che applica metodi brutali contro la popolazione civile, come le frequenti irruzioni notturne senza motivo e l’arresto arbitrario di minori sottratti ai genitori e rinchiusi nelle carceri israeliane. Tutto ampiamente documentato.

Ci sarebbe  solo l’imbarazzo della scelta nel voler ricordare gli episodi più gravi, come i tanti bambini uccisi durante l’intifada per mano dell’Esercito israeliano.

Da ricordare che, soltanto un anno fa, Israele si rese protagonista di una attacco contro i palestinesi di Gaza, (con il pretesto di annientare le basi di Hamas) che durò per 51 giorni con bombardamenti aerei, di terra e mare, durante il quale vennero uccise 2.216 persone, tra cui 556 bambini, e ferite oltre 10 mila, migliaia delle quali sono ora disabili. Ripetiamo il numero: 556 Bambini uccisi dalle forze israeliane, un genocidio criminale di guerra per cui è stato finalmente istituito un procedimento contro Israele per crimini di guerra, presso la Corte di Giustizia dell’Aja che il Governo israeliano ha cercato in tutti i modi di affossare. Come aveva cercato di affossare in precedenza  i crimini dell’operazione “piombo fuso” avvenuta qualche anno prima che aveva avuto un bilancio simile di vittime civili.

 

Vedi: Commissione ONU Crimini di Guerra a Gaza, intervenga Corte penale internazionale 

 

Tutto normale per Israele che effettua bombardamenti su Gaza utilizzando bombe al fosforo e sperimenta nuove armi sulla stessa zona utilizzando i palestinesi come cavie umane, nella completa  impunità assicuratagli dai suoi protettori (USA, Canada e stati europei ) e dal coro dei media controllati pronti ad accusare di “antisemitismo” chiunque si permetta di criticare Israele ed i suoi metodi.

Ci sono le testimonianze  di alcuni fra gli stessi soldati israeliani che hanno partecipato alle operazioni a Gaza e che hanno poi raccontato quali erano le regole di ingaggio e come abbiano colpito intenzionalmente la popolazione civile, sparando su qualsiasi cosa si muovesse, in una zona densamente popolata (1.700. 000 persone che affollano la esigua Striscia con densità altissima), come riferito dalla stessa organizzazione Israeliana “Breaking the Silence“.

 

D’altra parte si sono viste evidenti le distruzioni di condomini  civili di 12 e 14 piani polverizzati con bombe di una tonnellata, si è visto come l’aviazione di Israele ha colpito l’ospedale di Gaza, le scuole e persino la sede dell’ONU.  Si sono visti i bambini sulla spiaggia di Gaza falciati dal fuoco delle navi israeliane, senza motivo alcuno,  mentre giocavano con un pallone.  Di fronte a queste evidenze il solito pretesto abituale delle autorità di Tel Aviv: “Hamas utilizzava i civili come scudi umani e sparava i suoi missili dalle zone abitate”. Forse anche il pallone dei disgraziati bambini di Gaza beach,  poteva nascondere in missile.

In Cisgiordania è uno stillicidio continuo che dura da anni di azioni compiute da Esercito e dai coloni che hanno per vittime quasi sempre bambini. Un anno fa i coloni israeliani sequestrarono un adolescente palestinese di 16 anni, Mohammed Abu Khdeir,   lo uccisero bruciandolo vivo dopo averlo torturato. Più tardi abbandonarono i suoi resti in una discarica vicino Gerusalemme. I ragazzino “li aveva provocati”, riferirono.

 

Vedi: Omicidio Abu Khdeir, fermati sei estremisti israeliani: tre confessano – 

 

Nell’Ottobre del 2014, una bambina palestinesi di 5 anni, Inas Shaukat, fu volutamente investita da un auto dei coloni e rimase uccisa assieme ad un’altra bambina rimasta ferita. L’episodio segnò una rivolta dei palestinesi della zona.

Non si contano poi gli episodi nei quali i bambini palestinesi sono rimasti vittime della brutalità dell’esercito israeliano che, in alcuni casi, ha fatto il tirassegno contro ragazzini palestinesi, uccisi o feriti il più delle volte in quanto accusati di aver lanciato pietre contro le autoblinde dell’esercito.

Molti altri bambini palestinesi, anche sotto i 12 anni, sono stati arrestati e detenuti illegalmente nelle prigioni israeliane, sottoposti ad abusi e vessazioni, come documentato da molte inchieste fatte da organismi indipendenti. Attualmente, secondo le ultime denunce, ci sono circa 550 bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane dove vengono trattati come adulti dalle autorità delle forze di occupazione e questo costituisce una violazione di tutte le norme internazionali di cui Israele si è sempre fatto beffa, grazie alla protezione degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

 

Vedi: Sono 550 i ragazzi palestinesi rinchiusi nel 2003 nelle carceri israeliane. “Senza alcun tipo di aiuto”, denuncia Save The Children.

 

In Febbraio di quest’anno, lo stesso Comitato Israeliano contro la Tortura aveva denunciato lo scandalo dei bambini palestinesi chiusi in gabbie all’aperto ed esposti alle intemperie durante l’inverno. Gli stessi minori che avevano subito per mesi abusi e minacce dalla soldataglia israeliana, come testimoniato a suo tempo dal comitato.

 

Vedi: Israele: bambini palestinesi chiusi nelle gabbie in pieno inverno alle intemperie

 

Di recente il Parlamento israeliano ha approvato una legge che consente l’arresto e la detenzione con fino a 20 anni di carcere per i minori sospettati di lanciare pietre contro l’Esercito.

Tuttavia le autorità di Israele, che pensavano che con il tempo si sarebbe placata la resistenza dei palestinesi,  hanno sbagliato del tutto i loro calcoli: la popolazione palestinese si è dimostrata molto coriacea e determinata e non si è arresa, non ha rinunciato alla sua lotta per la sopravvivenza e lo testimonia la crescita dei movimenti di resistenza che hanno inferto duri colpi all’Esercito israeliano ogni qualvolta vi è stata l’occasione. Che sia con le pietre o scavando dei tunnel per colpire gli occupanti, con le armi della disperazione, la resistenza palestinese non demorde e si salda con quella di Hezbollah dalla parte del Libano che ha dimostrato (durante l’invasione del Libano del 2006)  che Israele non è invincibile e che dai soprusi e dall’occupazione sionista è possibile difendersi.

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