L'Huffington Post

08/10/2015 

 

Israele-Palestina, raffica di attentati. Accoltellati più ebrei. Il sindaco di Gerusalemme ai cittadini: "Armatevi"

di  Giacomo Talignani

 

Almeno sei attentati in meno di 48 ore. Dopo ieri, oggi si contano altri tre accoltellamenti tra Gerusalemme e il sud di Israele. Il quarto caso è ad opera ancora una volta di un giovanissimo: un 19enne palestinese ha accoltellato un israeliano vicino alla sede della polizia a Gerusalemme. Il ragazzo, che ha tentato la fuga correndo per le strade della città e cercando di rubare un'auto, è stato "neutralizzato" dalla polizia. Il ferito è un ebreo ortodosso ed è in condizioni serie.

 

Poi c'è stato un quinto accoltellamento e infine un sesto dove un israeliano è stato pugnalato all'ingresso della colonia ebraica di Kiryat Arba, presso Hebron (Cisgiordania). L'assalitore è riuscito a fuggire. La sua vittima è stata trasferita in un ospedale di Gerusalemme. La tensione fra Israele e Palestina è a livelli altissimi. In due giorni una serie di attentati (spesso con armi da taglio) ai danni di ebrei sta accelerando lo scontro fra i due Paesi che, per ora, si limitano a condannare gli atti e inasprire le misure di sicurezza.

 

"GIRATE ARMATI" - Il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha detto chiaramente ai suoi cittadini di armarsi. Ha fatto un appello ai tutti coloro "dotati di porto d'armi, addestrati e a conoscenza delle regole di apertura del fuoco" a portare con loro l'arma per difendersi. "Gli israeliani - ha detto citato dalla tv Canale 10, dopo gli ultimi episodi in città di accoltellamenti di ebrei - comprendono che le retrovie sono come la prima linea. Girare con l'arma personale accresce il senso di sicurezza nelle strade".

 

PALESTINESE UCCISO - Anche un palestinese è morto negli scontri di oggi: è rimasto ucciso durante scontri fra dimostranti e reparti della polizia nel campo profughi di Shuafat, a nord di Gerusalemme. Lo scrivono il sito israeliano Ynet e il palestinese Quds.net.. Ma finora nessuna conferma dalla polizia.

 

CISGIORDANIA - Dall'altra parte, in Cisgiordania, i palestinesi continuano a denunciare le aggressioni israeliane e gli insediamenti. "Il governo sostiene la resistenza non violenta e il diritto dei palestinesi di difendersi contro l'aggressione israeliana" ha detto il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Rami Hamdallah. "Invitiamo la comunità internazionale - ha aggiunto - a proteggere il popolo palestinese, Gerusalemme est e i luoghi santi e chiediamo al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale dell'Onu di applicare la legge internazionale sui diritti umani" chiedendo poi di "investigare i crimini israeliani". Hamdallah ha terminato il suo intervento richiamando "all'unità tutte le fazioni palestinesi" e richiedendo a queste di lavorare "per nuove elezioni come suggerito dal presidente Abu Mazen".

Per ora, sotto la pressione internazionale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di ritirare il suo progetto di costruire 538 unità abitative nel nord della colonia di Itamar in Cisgiordania. Il rischio di continui attentati a Gerusalemme è però ancora altissimo.

 

GLI EBREI ROMANI - Sugli ultimi fatti di sangue è intervenuta anche l'Unione delle Comunità Ebraiche italiana. Il presidente Renzo Gattegna chiede una "ferma presa di posizione da parte della comunità internazionale" di fronte al crescendo di "attacchi terroristici" contro la popolazione israeliana. "Servono parole chiare e nette di condanna contro azioni improntate all'odio e al disprezzo della vita umana. Il silenzio e l'indifferenza, oggi come sempre, costituirebbero una grave colpa", spiega in una dichiarazione.

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