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15 ottobre 2015

 

La tensione resta alta

 

ore 16:30   Shin Bet (Intelligence interna): “i due palestinesi arrestati oggi a Givatayim saranno rilasciati a breve”

I due palestinesi di Gerusalemme est, arrestati stamattina a Givatayim dopo una massiccia caccia all’uomo, saranno rilasciati a breve. In un comunicato, lo Shin Bet (Intelligence interna) ha detto che i due non stavano pianificando attentati terroristici in Israele.

 

ore 16:20 Netanyahu: “Abbas istiga alla violenza e semina bugie”

Polemiche in Israele dopo la dichiarazione di ieri del presidente palestinese Abbas secondo cui lo stato ebraico avrebbe “giustiziato” il 13enne palestinese accusato di aver accoltellato un coetaneo israeliano.

Ieri Abbas aveva detto che Israele sta compiendo “esecuzioni sommarie di bambini a sangue freddo” portando ad esempio il caso del giovane palestinese Ahmed Manasra. Il bambino è però vivo ed è ricoverato in un ospedale israeliano da cui, secondo lo staff medico, potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni.

L’errore di Abbas ha suscitato profondo sdegno in Israele. Il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato che il presidente Abbas semina “bugie e istiga [alla violenza]”.

Il capo di stato israeliano Rivling ha detto in una nota che “la verità non è relativa. Non si può trasformare un omicida in vittima e rimproverare la vittima di aver provato a difendersi”. Duro l’analista Ben Caspit sul quotidiano Maariv: “come può il ridotto campo della pace in Israele continuare a credere che è possibile raggiungere un accordo, avere un dialogo e coesistere con una società [quella palestinese, ndr] che è incapace di dire la verità?”

 

ore 13:50   26 palestinesi arrestati in Cisgiordania  questa notte

Le forze armate israeliane hanno arrestato stanotte 26 palestinesi in varie parti della Cisgiordania con l’accusa di aver compiuto “attività illegale”. Secondo un comunicato della polizia israeliana rilasciato oggi, più di 200 palestinesi sono stati fermati nelle ultime due settimane per aver lanciato pietre e Molotov contro i militari o per essere stati trovati in possesso di un coltello. La Commissione dell’Autorità Palestinese per gli affari dei prigionieri, invece, parla di 650 palestinesi arrestati dall’inizio di ottobre. La maggior parte dei quali ha meno di 20 anni.

 

ore 12:45   Perquisita la casa dell’attentatore palestinese. Ong israeliane: “Politici e poliziotti d’Israele istigano alle uccisioni dei palestinesi”

Ieri notte i soldati israeliani hanno perquisito la casa di famiglia del palestinese Ahmad Abu Shaaban, ucciso alcune ore prima dalle forze armate di Tel Aviv dopo aver accoltellato una donna israeliana presso la stazione centrale degli autobus di Gerusalemme.

Alcune organizzazioni israeliane dei diritti umani hanno rilasciato un comunicato in cui affermano che i recenti inviti dei politici israeliani a sparare agli aggressori palestinesi piuttosto che ad arrestarli stiano incoraggiando la loro uccisione. “I politici e gli ufficiali di polizia non solo non riescono a calmare il clima pubblico, ma istigano anche alle uccisioni extragiudiziarie di sospetti palestinesi” recita la nota.

 

ore 12:05  Ya’alon (ministro Difesa israeliano): “Uso eccessivo di forza da parte nostra? Schiocchezze!”

Intervistato stamane dalla radio militare israeliana, il ministro della Difesa Moshe Ya’alon ha dichiarato furioso: “stiamo usando una forza eccessiva? Se qualcuno ha un coltello e uccide delle persone, [allora la nostra risposta è considerata]  eccessiva?  Ma di cosa stiamo parlando? Sono sciocchezze”.

Ieri il portavoce del Dipartimento di stato Usa John Kirby ha dichiarato che Washington ha  ricevuto indicazioni di un possibile uso eccessivo di forza da parte dello stato ebraico

 

ore 11:45    Caccia all’uomo vicino a Tel Aviv: arrestati due palestinesi

Due palestinesi di Gerusalemme est sono stati arrestati stamattina dopo una massiccia caccia all’uomo avvenuta a Givatayim (cittadina vicina a Tel Aviv). Secondo la polizia israeliana, i due viaggiavano su una sospetta Mitsubishi blu e potevano essere essere sul punto di compiere un attentato terroristico.

Decine di poliziotti e un elicottero sono presenti nell’area. I due palestinesi sono stati consegnati allo Shin Bet (Intelligence interna, ndr) per essere interrogati.

 

Roma, 15 ottobre 2015, Nena News –

 

Resta altissima la tensione in Israele e nei Territori occupati palestinesi. La stampa palestinese ha riferito poco fa che un palestinese di 46 anni, Riyad Ibrahim Dar Yusef, sarebbe morto nei pressi di Ramallah a causa di un infarto dopo essere stato aggredito dai soldati israeliani. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ma’an sul suo portale in arabo, Dar Yusef ritornava con la sua famiglia dalla raccolta di ulive quando i militari di Tel Aviv lo avrebbero picchiato duramente.

Ieri sera una donna israeliana di 50 anni è stata accoltellata alla stazione centrale degli autobus di Gerusalemme riportando ferite leggere. Il suo attentatore, Ahmad Shaaban di 23 anni, è stato ucciso subito dopo da un ufficiale di polizia. Poche ore prima, una unità della polizia di confine israeliana aveva ucciso Bassel Sidr un palestinese di 19 anni di Hebron. Secondo le ricostruzioni della stampa israeliana, le forze di sicurezze avrebbero notato un ragazzo sospetto seduto vicino alla Porta di Damasco nella città vecchia di Gerusalemme. Si sarebbero pertanto avvicinate al giovane il quale avrebbe estratto un coltello provando ad accoltellarli. Nel tentativo di difendersi, i poliziotti lo avrebbero perciò sparato e ucciso. Secondo la stampa palestinese, Sidr sarebbe stato “giustiziato a sangue freddo” dopo essere stato colpito 14 volte dai proiettili sparati dalle forze dell’ordine israeliane. Le ultime tre vittime portano il numero dei palestinesi morti dal 1 ottobre a 32. Sette sono invece le vittime israeliane.

 

Ma la situazione resta molto tesa anche nella Striscia di Gaza. Ieri si sono registrati nuovi scontri al confine con Israele in cui sono rimasti feriti 3 palestinesi. Da una settimana centinaia di gazawi protestano per il duro giro di vite deciso da Israele a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Lo scorso venerdì 9 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani per essersi avvicini troppo al territorio israeliano e per aver scagliato pietre contro i militari.

Di fronte a una situazione che sembra peggiorare di ora in ora, l’esercito israeliano ha deciso che comincerà a costruire una nuova barriera al confine con la Striscia nel tentativo di prevenire l’ingresso illegale di palestinesi nello stato ebraico. La nuova recinzione, dotata dei più moderni sistemi tecnologici e lunga 65 chilometri, sarà molto simile a quella costruita vicina al territorio egiziano per impedire l’ingresso dei richiedenti asilo africani. La nuova barriera andrà a sostituire quella attuale costituita da filo spinato e da sensori con telecamere di sorveglianza.

 

Ieri, intanto, l’esercito israeliano ha aumentato la sua presenza nelle maggiori città d’Israele. L’obiettivo dichiarato è quello di aiutare la polizia a difendere la popolazione dalle aggressioni palestinesi. Le forze dell’ordine hanno allestito, inoltre, check point nei pressi delle entrate dei quartieri arabi di Gerusalemme. Le misure di sicurezza entrate in vigore ieri sono state stabilite in un lungo vertice di sicurezza terminato mercoledì mattina.

Nel pacchetto sicurezza approvato dal governo Netanyahu, si legge in un comunicato dell’ufficio del primo ministro, c’è infatti l’imposizione di una “chiusura dei centri di attrito e di istigazione [alla violenza] di Gerusalemme”. L’esecutivo di estrema destra israeliano ha anche deciso di aumentare la presenza della polizia nelle strade e di arruolare altre 300 guardie di sicurezza per proteggere il trasporto pubblico nella Città santa. Al momento, riporta il quotidiano israeliano Ha’Aretz, una chiusura totale della Cisgiordania sarebbe stata esclusa per l’opposizione del Ministero della Difesa.

Le restrizioni riguardano anche importanti figure politiche palestinesi. Ieri il capo del ramo settentrionale del movimento islamico in Israele, Shaykh Raed Saleh, è stato fermato all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv mentre era in procinto di volare verso la Turchia. Il ministro degli interni israeliani Silvan Shalom ha infatti emesso un divieto di viaggio di un mese per il leader islamico che è accusato dalle autorità locali di aver incitato all’uccisione di ebrei. Lo scorso marzo un tribunale israeliano lo ha condannato a 11 mesi di prigione per istigazione alla violenza e al razzismo per un suo discorso tenuto nel 2007 a Gerusalemme. Su di lui pendono precedenti pene per reati collegati al terrorismo.

Della escalation di violenza in Israele e nei Territori occupati ha parlato ieri il presidente palestinese Mahmoud Abbas dal suo quartier generale di Ramallah. “L’aggressione contro il nostro popolo e le aree sacre è aumentata al punto tale da disturbare la pace e la quiete e richiede, pertanto, un intervento internazionale” ha detto Abbas durante un evento per commemorare il nuovo anno islamico. “Solo noi, come palestinesi e musulmani, abbiamo diritti ad al-Aqsa”.

A Washington, intanto, un portavoce dell’amministrazione Obama ha dichiarato che il Segretario di Stato John Kerry tornerà presto in Medio Oriente nel tentativo di porre fine all’escalation di violenza tra palestinesi e israeliani. Nena News

 

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